All’Elba una nuova “foresta blu” per rigenerare la posidonia oceanica
Elba. Versante Nord. Porto Cavo, a strapiombo sull’Isolotto dei Topi. A cinque metri di profondità, sorge una nuova prateria di posidonia oceanica che si estende per 100 metri quadrati, dove, solo sei anni fa, c’era un’area che gli esperti definiscono di “matte morta”. Nel fondale, come spiega Stefano Acunto, biologo marino e direttore della International School for Scientific Divings (Issd), erano ancora presenti rizomi della pianta, mentre intorno sorgeva un’altra prateria, ma le mareggiate e l’attività antropica, soprattutto gli ancoraggi, avevano distrutto la vegetazione.
“Sapevamo con certezza che qui la pianta, un tempo, cresceva”, spiega l’esperto. Il fondale di Cavo è stato così scelto come luogo ideale per tentare di riforestare una delle piante “chiave” dell’ecosistema Mediterraneo. La posidonia è una specie endemica e la sua perdita, a catena, rischia di distruggere tutta la biodiversità associata. “Qui ci sono sperimentazioni per la riforestazione delle praterie già dal 2006. Nel 2019 abbiamo però voluto provare un nuovo metodo di ingegneria naturalistica utilizzato anche con le vegetazioni sulla terraferma, che abbiamo tentato di trasferire sott’acqua”, continua Acunto.
La tecnica di riforestazione
Cuore della tecnica, sono le talee. Le posidonie non vengono prelevate da altri siti ma raccolte quando giacciono sul fondale, perché strappate dalle praterie naturali. “Diamo loro un’altra possibilità di sopravvivenza”, racconta il biologo. Queste vengono recuperate per farne, appunto, dei frammenti da reimpiantare. Intanto, sul fondale, i biologi lavorano in immersione per installare delle biostuoie, realizzate con reti di fibra in cocco, sulle quali innestare le talee. Interventi di questo tipo sono state effettuate nell’aria una prima volta nel 2019. Poi nel 2023. “Siamo molti soddisfatti del risultato ottenuto. Con le nostre attività di monitoraggio abbiamo potuto constatare che la percentuale di sopravvivenza si attesta intorno al 70 per cento dopo un anno. È un risultato davvero importante per questo genere di piante, che sono delicate e hanno una crescita molto lenta”, annuncia Acunto.
Foresta Blu
Nel 2025, le nuove posidonie reimpiantate sono state 2000, grazie al progetto Foresta Blu, la campagna di Coop per il monitoraggio, il ripristino e la protezione di tratti di praterie di posidonia oceanica nei mari italiani, attiva da due anni. “Oggi viviamo tempi complessi in cui a volte quando si parla di sostenibilità, si ha la sensazione che tutto sia stato già fatto e già detto. È in questi momenti che la natura di un’impresa fa la differenza. Noi anche oggi parliamo di tutela dei mari e dei loro ecosistemi, in tempi in cui l’attenzione sembra guardare altrove”, osserva la presidente di Coop Italia Maura Latini, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati che si è tenuta all’Elba, alla presenza di istituzioni locali. LEGGI TUTTO