Torna la finale della XXII edizione del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), promossa dalla Rete PNICube e organizzata con l’Università di Tor Vergata nell’ambito dell’Ecosistema regionale dell’innovazione Rome Technopole, la più grande e capillare Business Plan Competition d’Italia a Roma il 5 e 6 dicembre 2024 nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. L’evento sarà trasmesso in streaming su Green&Blue e Italian Tech.
“Al Premio concorrono quest’anno 77 progetti d’impresa innovativa nati dalla ricerca scientifica nell’ambito delle università e degli enti pubblici di ricerca, vincitori delle 17 Start Cup regionali, veri e propri circuiti virtuosi per l’innovazione e il trasferimento tecnologico in 18 regioni d’Italia, con un coinvolgimento di oltre 400 attori dell’innovazione al lavoro insieme ai 56 associati della rete PNICube. Una straordinaria “rete delle reti” al servizio del futuro, che aggrega oltre l’80% delle università pubbliche italiane. Lo spiega Paola Paniccia, Presidente PNICube, Delegata allo Sviluppo delle Imprese, Start-up e Spin-off per l’Università di Roma Tor Vergata.
“Numeri che confermano il PNI come un percorso generativo unico, catalizzatore, a livello locale e nazionale, delle tante idee e progetti di startup innovative ad alto contenuto di conoscenza ed elevato impatto che ogni anno emergono dai laboratori di ricerca per dare risposte i bisogni di sostenibilità della società. Dalla prima edizione (2003), il PNI ha favorito la nascita di oltre 1.100 progetti di startup innovative (una media di quasi 50 all’anno) e di questi quasi il 60% sono oggi imprese operanti sui mercati”.
Studenti e ricercatori oggi sono sensibili ai temi della sostenibilità, e in particolare alla salvaguardia del Pianeta. Come è cambiato il loro coinvolgimento nella creazione d’impresa sostenibile?
“È cambiato profondamente, perché è cambiata profondamente l’università. Oggi le università non sono più torri d’avorio: accanto alla ricerca e alla didattica, con la terza missione sono sempre più chiamate ad aprirsi al mondo e ad attivare un’interazione continua con tutti gli stakeholder e in primis con gli studenti, in una prospettiva più ampia di impatto sociale, in dialogo costante con le imprese, la pubblica amministrazione e la società civile. Perché la partita del futuro si gioca su questo. Negli anni, dunque, sono state ripensate e sono in continua evoluzione le modalità di impegno e di engagement, ma anche le iniziative finalizzate a diffondere una nuova cultura d’impresa e un nuovo modello di innovazione, capace di generare sviluppo sostenibile. Le università riprogettano sistematicamente programmi formativi, attivando corsi di auto imprenditorialità, rafforzando servizi di consulenza e di mentoring, realizzando spazi fisici e laboratori di co-working dedicati ai nostri giovani per stimolare e accelerare lo sviluppo di idee di impresa. Per dare forma alle visioni di futuro dei nostri studenti, delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori, che nascono nelle aule e nei laboratori e vogliono trovare soluzioni in direzione della sostenibilità”.
La ricerca a favore dell’ambiente quindi incontra l’industria?
“In questo, PNICube è stata un’antesignana: sin dall’inizio ha dimostrato sul campo che la ricerca può e deve incontrare l’industria, offrendo attenzione e sostegno a chi vuole mettersi seriamente in gioco per fare impresa. In 22 anni, abbiamo accompagnato diverse migliaia di giovani talenti in un viaggio verso l’imprenditorialità innovativa. Abbiamo scommesso su idee innovative e trasformative dando loro prospettive di sviluppo, facilitando l’accesso a infrastrutture di ricerca avanzata e ai finanziamenti pubblici e privati, facendo parlare e incontrare più mondi: quello dell’accademia, dell’industria, del venture capital e delle istituzioni. Quindi, il nostro impegno è far sì che queste startup dalla ricerca incontrino meno ostacoli nel raccogliere fondi e che gli investitori adottino sistemi di valutazione adeguati per comprendere a fondo il valore di queste startup innovative e decidere di investire in esse traendone vantaggio. È questo uno tra gli obiettivi principali delle competizioni regionali e nazionali promosse annualmente da PNICube”.
Secondo lei, sono le startup nate dalla rete PNICube possono fare la differenza per la salvezza del Pianeta?
“Sono diversi, moltissimi gli esempi che potrei citare, tutti raccontati nelle varie edizioni del “Libro delle Idee” che realizziamo ogni anno in occasione del PNI e che pubblichiamo sul sito. Startup che abbiamo accompagnato nel cammino di sviluppo proprio perché crediamo che possano dare un contributo concreto per un mondo più sostenibile e inclusivo. Non a caso molte di esse hanno ricevuto la Menzione Speciale Green&Blue Climate Change, ideata dal Gruppo GEDI e destinata alla startup che propone la migliore soluzione innovativa e ad alto impatto la lotta al cambiamento climatico, la principale sfida ambientale odierna. Ne cito alcune dello scorso anno. In Puglia, Foreverland – impegnata a democratizzare il cioccolato, creando alternative sostenibili e rispettose del pianeta – quest’anno ha chiuso un round di 3,4 milioni di euro. La startup ha creato un ingrediente a base di carrube italiane, che permette di ridurre del 90% il consumo di acqua e dell’80% le emissioni di CO2, valorizzando un ingrediente dimenticato. Dalla Lombardia RaRearth sta affrontando il tema critico della dipendenza dai paesi che producono e trattano le terre rare – necessarie a mobilità elettrica e al settore elettronica di consumo – riciclando le terre rare da prodotti a fine vita (come motori elettrici per la mobilità sostenibile, pompe, compressori, elettrodomestici, elettronica di consumo e turbine eoliche). E ancora, Iamgreen, startup cleantech proveniente dalla Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, progetta macchinari per il miglioramento del processo di collezione, selezione e smaltimento di rifiuti solidi urbani. L’obiettivo è di contribuire alla sostenibilità ambientale attraverso l’utilizzo di tecnologie sempre più avanzate, come AI e deep learning, e l’ottimizzazione dei processi. Senza dimenticare che la sfida per la salvaguardia del Pianeta non è disgiunta da quella della salute e del benessere delle persone.
In questo senso, è importante ricordare che, nelle ultime quattro edizioni del PNI (2020-2023), una significativa percentuale dei progetti presentati è riconducibile al settore d’innovazione Life Sciences – MedTech. Ricordo tra tutte la startup Livgemini, vincitrice di PNI 2023 e proveniente dalla Start Cup Lazio, che ha sviluppato un dispositivo innovativo che permette di prevenire, diagnosticare e monitorare l’aneurisma dell’aorta in modo continuo e intelligente attraverso l’applicazione combinata delle nuove tecnologie: intelligenza artificiale, big data, internet of things (IoT) e digital twin”.
PNI 2024, l’evento e la premiazione
Il PNI 2024 si svolgerà nell’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata il 5 dicembre (9:00-17:30) e 6 dicembre (9:30-13:00) e offrirà due giorni intensi di pitch, tavole rotonde, networking e un’area expo di respiro internazionale, dove startup, investitori e aziende potranno incontrarsi e approfondire nuove opportunità di business.
Tre i panel in cui esperti e leader di rilievo delle istituzioni, delle università e del mondo imprenditoriale si confronteranno su temi chiave come il rafforzamento del ruolo della ricerca e della diffusione di modelli innovativi di collaborazione tra università e imprese; il supporto ai processi di innovazione e di trasferimento tecnologico; il potenziamento delle infrastrutture di ricerca, l’ampliamento delle opportunità di accesso ai finanziamenti per lo sviluppo delle competenze per promuovere l’imprenditorialità innovativa; il coordinamento delle strategie di implementazione degli obiettivi del PNRR.
La sfida finale e la cerimonia di premiazione: il 6 dicembre i team finalisti si disputeranno 4 premi di 25.000 euro ciascuno nei settori di innovazione Cleantech & Energy, ICT, Industrial e Life Sciences-MEDTech altamente strategici per la qualità della vita, che verranno commentati nelle loro attuali tendenze, rispettivamente da IREN, AlmavivA, Prysmian e Gilead Sciences. E il titolo di vincitore assoluto del PNI 2024, che garantirà all’Ateneo di provenienza la Coppa Campioni PNI.
Le selezioni saranno effettuate da una giuria composta da esperti valutatori provenienti dal mondo imprenditoriale, dalla ricerca e dal venture capital, sulla base dell’impatto sociale, economico ed ambientale dei progetti di startup innovativa.