“La nostra missione in Neuronova è rivoluzionare la scalabilità dell’intelligenza artificiale tramite una tecnologia sostenibile che permette ai dispositivi di fare di più con meno energia”. Fondata da tre ingegneri: Alessandro Milozzi, Marco Rasetto e Michele Mastella con un dottorato in calcolo neuromorfico, Neuronova è una startup deeptech focalizzata sull’innovazione sostenibile con l’obiettivo di realizzare chip per l’AI a bassissimo consumo energetico.
La tecnologia di Neuronova sfrutta un paradigma che emula il funzionamento del cervello direttamente a livello hardware implementando neuroni e sinapsi come vere e proprie strutture fisiche su silicio. Questo design consente di eseguire l’elaborazione AI in modo simile ai sistemi biologici, con un consumo energetico fino a 1000 volte inferiore rispetto alle soluzioni attuali, tutto all’interno di un chip compatto grande solo qualche millimetro compatibile con l’integrazione ad alti volumi.
La startup con sede a Milano ha appena chiuso un round pre-seed da 1,5 milioni guidato da 360 Capital e Tech4Planet, hub di trasferimento tecnologico sulla sostenibilità ambientale creato su iniziativa di CDP Venture Capital. Il finanziamento sosterrà lo sviluppo del processore ultra-low power di Neuronova, una tecnologia rivoluzionaria che riduce il consumo di energia, consentendo di portare l’AI su smart devices e sensori alimentati a batteria. “Questa iniezione di capitale ci avvicina di un altro passo verso la rivoluzione dell’infrastruttura per l’AI, abilitando una nuova generazione di dispositivi e sensori intelligenti”, ha aggiunto il co-founder Milozzi.
La risposta alla sfida della sostenibilità dell’AI
Nel 2023, le vendite globali di dispositivi smart hanno sfiorato i due miliardi di unità, evidenziando una crescente necessità di tecnologie sempre più efficienti. Con l’espansione di questo mercato, affidarsi esclusivamente a infrastrutture cloud centralizzate per l’elaborazione dei dati diventa sempre meno sostenibile, a causa dell’elevato consumo energetico, dell’impatto ambientale e dei costi in continuo aumento. Il processore di Neuronova affronta questa sfida portando l’esecuzione dell’AI direttamente sul dispositivo, spostando il calcolo dai data center centralizzati a soluzioni a basso consumo energetico integrate nei dispostivi smart. È possibile in questo modo decongestionare l’infrastruttura cloud abilitando allo stesso tempo applicazioni altrimenti irrealizzabili di real-time processing, che vanno dall’interazione fluida con assistenti vocali AI ad apparecchi medici avanzati.
Grazie al recente round di finanziamenti Neuronova potrà ampliare il proprio team, concentrare risorse sulla ricerca e sviluppo, e avviare il design e la produzione del primo prototipo del processore. Questo importante passo avvicina l’azienda al suo obiettivo di rendere l’intelligenza artificiale più sostenibile e scalabile. La tecnologia di Neuronova mira infatti a facilitare l’integrazione dell’AI per creare soluzioni avanzate in diversi settori, dall’elettronica di consumo ai dispositivi IoT, aprendo nuovi scenari per prodotti smart ma anche per modelli di business innovativi.
Il cervello biologico di Neuronova
Il prototipo del processore di Neuronova, in uscita il prossimo anno, dimostrerà le sue capacità nella risoluzione di task AI, andando a definire nuovi standard di mercato. Il posizionamento strategico di questa tecnologia ha già suscitato l’interesse di aziende leader nel settore dei dispositivi smart, alcune delle quali stanno già collaborando a stretto contatto con Neuronova per integrare questo processore innovativo nei loro prodotti. “Il nostro investimento in chip neuromorfici rivoluzionari riflette il nostro impegno nel guidare l’innovazione sostenibile – ha aggiunto Claudia Pingue, Senior partner e Head of Technology Transfer Fund di CDP Venture Capital -. I chip di Neuronova hanno il potenziale per ridurre i consumi di energia per l’AI sui sensori e dispositivi di un fattore mille, rappresentando una soluzione strategica ad una delle più grandi sfide nella sostenibilità dell’intelligenza artificiale”.