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Palma di areca: cura, esposizione e innaffiatura

L’areca è un genere di piante che appartiene alla famiglia delle arecacee, le cui origini sono da ricercare tra la Malesia e le Filippine, sebbene siano presenti in aree calde (e umide) di Asia ed Africa. Nell’ambiente naturale, l’areca raggiunge dimensioni tipiche di un albero. Alle nostre latitudini, però, la sua coltivazione è possibile solo in vaso, dove la pianta si sviluppa solitamente fino ad un paio di metri di altezza, con una crescita lenta. L’areca si caratterizza per il suo cespo con piccoli fusti, nonché per le foglie pennate dal colore verde brillante.

Dove posizionare la pianta

Per quanto la coltivazione in vaso dell’areca ne limiti in modo importante lo sviluppo, ricordiamoci che le foglie della palma possono superare i 100-150 centimetri di lunghezza. È quindi importante scegliere un luogo in cui la pianta possa essere sistemata, senza che il transito costante di persone o altre esigenze possano richiederne uno spostamento. Scegliamo un ambiente particolarmente luminoso, dove l’areca possa trovare tutta la luce di cui ha bisogno per crescere, ma non esponiamola ai raggi solari diretti. È anche importante che il luogo sia ventilato al punto giusto, ma senza correnti d’aria. L’areca vegeta in modo ottimale quando la temperatura media si colloca attorno ai 20-25 gradi.

Quale terreno utilizzare per la coltivazione

L’areca non richiede una specifica tipologia di terriccio per la sua coltivazione. Un aspetto al quale dobbiamo prestare attenzione è piuttosto la capacità di drenaggio del terreno, poiché l’areca non tollera il ristagno di acqua a livello radicale. Per rendere più drenante il terriccio, possiamo aggiungere della sabbia grossolana e dell’argilla espansa. Un’altra accortezza che possiamo adottare è la classica sistemazione di cocci sul fondo del vaso. Infine, ricordiamoci che l’areca necessita di un rinvaso solo nel momento in cui le radici hanno esaurito lo spazio a loro disposizione per svilupparsi.

Guida alla cura efficace della palma di areca

L’areca richiede un’annaffiatura costante, tale da mantenere il terreno sempre umido. Per avere sempre il giusto livello di umidità, durante i mesi estivi, nebulizziamo le foglie. In alternativa, possiamo anche aggiungere un po’ di ghiaia nel sottovaso e lasciare sempre un dito di acqua: in questo caso, controlliamo che le radici rimangano sempre asciutte. L’acqua dell’irrigazione dovrebbe essere preferibilmente piovana, o comunque, con un basso contenuto di calcio. Per la concimazione dell’areca, possiamo aggiungere del fertilizzante liquido all’acqua di innaffiatura, almeno un paio di volte al mese. La concimazione non dev’essere eseguita al di fuori del periodo compreso tra primavera-estate. La palma di areca non ha particolari esigenze di potatura: eliminiamo però le foglie in via di disseccamento o che presentano segni di danneggiamento, in modo tale da prevenire gli attacchi dei parassiti. Infine, ricordiamoci di pulire le foglie della pianta con l’ausilio di un panno morbido inumidito.

Malattie e parassiti

L’areca non è soggetta a particolari avversità, giacché nella maggior parte dei casi i sintomi di malessere della palma sono da ricondurre ad errori nella coltivazione. Ad esempio, quando le foglie dell’areca tendono ad avere le punte secche, significa che abbiamo annaffiato in modo eccessivo la pianta. L’unico rimedio adottabile in questo caso, è l’eliminazione della parte secca della foglia: non abbiamo infatti un altro modo per ovviare alla problematica.

Se l’areca sembrasse crescere a stento, dovremmo sincerarci che non si sia verificata la problematica del marciume radicale. Leviamo la pianta dal vaso e tastiamo le radici: se non sono sode, procediamo ad asportare le porzioni molli e, in seguito, usiamo un fungicida. Aspettiamo una settimana prima di bagnare nuovamente l’areca. Se il lato inferiore delle foglie presentasse delle macchie scure, la pianta potrebbe essere stata attaccata dalla cocciniglia: per eliminarla, usiamo un batuffolo di ovatta con dell’alcool. Se le foglie avessero dei segni gialli, potremmo avere a che fare col ragnetto rosso: in questo caso, dovremmo nebulizzare dell’acqua, oppure, fare ricorso ad un prodotto contro gli acari.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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