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Ecobonus, dalla riqualificazione alla caldaia nuova: come cambiano le detrazioni fiscali

Ecobonus prorogato per i prossimi tre anni ma con aliquota ridotta e differenziata tra la casa nella quale si abita e gli altri appartamenti. Secondo quanto prevede il testo della manovra presentato in Parlamento a partire dal prossimo anno non ci sarà più la detrazione al 65% per una lunga lista di interventi che al momento godono di questa aliquota più elevata. Anche per loro la detrazione scenderà al 50% o al 36% per le seconde case. Tempi stretti, dunque, per effettuare gli interventi e approfittare ancora della detrazione più favorevole, che di qui a fine anno è riconosciuta su tutti gli immobili, a prescindere dal fatto che si tratti o meno di prima casa.

Riqualificazione dell’intero immobile

Fino al prossimo 31 dicembre è possibile approfittare dell’aliquota più elevata per gli interventi di riqualificazione globale dell’intera unità immobiliare che a fine lavori deve rispettare gli specifici requisiti minimi di efficienza energetica previsti per quella determinata zona. Si tratta di interventi che debbono far parte di di un progetto unitario, che comprende ad esempio sostituzione degli infissi, coibentazione delle pareti e dei tetti, e installazione di un impianto a biomasse, per i quali è possibile ottenere la detrazione al 65%. Se invece si effettuano i singoli interventi di sostituzione degli infissi o di installazione di una stufa a biomasse, o di semplice coibentazione del tetto, invece, la detrazione per questi lavori presi singolarmente è limitata al 50%.

Caldaie a condensazione e impianti ibridi

Di qui a fine anno è anche possibile avere la detrazione del 65% per la sostituzione dei vecchi impianti di riscaldamento con caldaie a gas a condensazione con sistema di termoregolazione evoluto. Per ottenere l’aliquota più elevata debbono essere installate le termovalvole su tutti i radiatori in modo da poter regolare l’accensione a seconda della temperatura nella stanza e rendere quindi più efficiente l’uso della caldaia. La stessa agevolazione spetta anche per la sostituzione vecchie caldaie a gas con caldaie a pompa di calore, oppure per l’installazione di generatori ibridi, ossia caldaie assemblate in fabbrica che comprendono un generatore di calore a gas abbinato a uno a pompa di calore. In questo modo viene ridotto l’uso del gas facendo entrare in funzione la pompa di calore elettrica che potrà affiancare o sostituire completamente l’impianto a gas, senza la necessità di sostituire anche i radiatori.

Climatizzatori in ogni stanza al posto dei radiatori

L’aliquota più elevata spetta anche a chi decide in alternativa la sostituzione dell’intero impianto di riscaldamento con una serie di climatizzatori a pompa di calore installati nelle singole stanze. In questo caso occorre l’asseverazione di un tecnico che attesti lo smantellamento dell’impianto a gas. Se invece i climatizzatori sono solo abbinati alla caldaia la detrazione è al 50%.

Acqua calda sanitaria con i collettori solari

L’aliquota del 65% è riconosciuta anche a chi sceglie di sostituire solo il boiler a gas con un altro a pompa di calore. La stessa detrazione spetta per l’installazione dei collettori solari, ossia dei pannelli finalizzati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria.

La casa intelligente con la massima detrazione

Infine, dal prossimo anno è destinata a ridursi anche l’agevolazione riconosciuta per gli impianti di building automation. L’agevolazione spetta per l’installazione e messa in opera di sistemi che consentano la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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