La qualità dell’acqua in Italia “allunga” la vita rispetto alla media europea. A segnalarlo è una ricerca condotta da The European House-Ambrosetti per cui l’85% dell’acqua potabile in Italia proviene da fonti sotterranee, caratteristica questa garantiscono gli esperti, che la rende di maggior qualità, perché più protetta. Un fattore che mitiga l’impatto negativo sulla salute, collocando il nostro Paese tra quelli più virtuosi in Europa (6° posto).
Ambiente
Riscaldamento globale, a rischio la potabilità dell’acqua per milioni di persone
22 Luglio 2024
Secondo i dati elaborati da Teha che sono stati resi noti durante la sesta edizione Community Valore Acqua per l’Italia, dedicata all’elaborazione di scenari, strategie e politiche sulla gestione della risorsa acqua – e che include 42 tra aziende e istituzioni della filiera – gli anni di vita in buona salute persi dagli italiani a causa di scarsa igiene e qualità dell’acqua è di 9,4 anni ogni 100mila abitanti contro una media continentale di 16 anni. Il primato spetta alla Finlandia con soltanto 5,5 anni ogni 100mila abitanti sottratti a una vita in salute. Una situazione che negli ultimi 30 anni è migliorata con un passo più lento rispetto alla media europea: se la media Ue è migliorata del 41% (quella finlandese del 75,8%), il nostro Paese non è andato oltre il 12,9% (23° posto in Europa).
Innovazione
I materiali nanoporosi che ci aiuteranno a estrarre acqua dall’aria. Lo scienziato: “Ogni famiglia potrà avere la sua riserva”
09 Ottobre 2024
1,3 milioni di italiani vivono senza servizi di depurazione
“L’acqua ha un ruolo fondamentale sulla salute della popolazione – commenta Valerio De Molli, Ceo di The European House – Ambrosetti e TEHA Group – l’Italia ha una dotazione di acqua di alta qualità, quella potabile viene prelevata prevalentemente da fonte sotterranea a garanzia di una maggiore salubrità”. In Valle d’Aosta e Umbria la totalità dell’acqua potabile proviene da fonti sotterranee, in Puglia (44,9%), Sardegna (21,6%) e Basilicata (19,2%). Meglio di noi, in Europa, fanno solo Malta, Lituania, Danimarca, Slovenia e Croazia. Tuttavia, ad oggi, lo stato delle infrastrutture per il trattamento delle acque reflue e l’estensione del servizio non sono ancora competitivi: ancora oggi 1,3 milioni di italiani vivono in 296 Comuni privi del servizio di depurazione, soprattutto in Sicilia dove il 13% dei cittadini non è servito con rischi in termini di disinfezione e di prevenzione delle contaminazioni.
Ambiente e salute
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25 Settembre 2024
“L’Italia -aggiunge Benedetta Brioschi, di Teha – può vantare una scarsa presenza di nitrati nelle acque sotterranee (17,8mg/ litro quando lo standard imposto dalla UE è di 50mg/litro) garantendo così alta qualità e anche una bassa presenza di fosfato nei fiumi: solo lo 0,05 mg/litro quando il limite è di 0,1 mg/litro. Non solo, l’Italia è tra i 10 Paesi più virtuosi in UE per riduzione dell’utilizzo di pesticidi a conferma di come l’intero tessuto economico del Paese lavori per migliorare il proprio impatto su ambiente e salute dei cittadini”.