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Le piante antizanzare: le migliori da interno e esterno

L’arrivo della bella stagione corrisponde anche a più momenti trascorsi all’aperto per godere del fresco serale. Proprio in questi attimi, però, possono arrivare le zanzare che ci impediscono di starcene tranquilli in balcone o in giardino. Fortunatamente, ci sono piante antizanzare che funzionano e si possono usare all’interno e all’esterno della casa per scacciare questi insetti.

La citronella

Un classico tra le piante antizanzare è sicuramente la citronella. Questa pianta erbacea perenne è originaria dell’Asia Meridionale ed è anche una sempreverde ovvero una pianta che non perde mai le foglie. Il suo profumo agrumato è odiato dalle zanzare e, proprio per questo è tra le piante antizanzare per eccellenza. In commercio si possono trovare diverse varietà da cui viene proprio ottenuto il prodotto utile per preparare candele, stick e spray che tengono lontano l’insetto.

Per coltivare la citronella in balcone basta scegliere un’area soleggiata e al riparo dal vento. Il terreno ideale è di base con torba mista e terriccio universale; inoltre, è importante occuparsi dell’innaffiatura regolari tra marzo e ottobre, evitando sempre i ristagni d’umidità che portano al marciume radicale. Per la concimazione è utile un concime granulare a lenta cessione. La coltivazione di questa pianta può essere fatta anche all’esterno a patto però che la temperatura non scendi mai sotto gli 8°C. Sistemandola in piena terra si possono notare cespugli folti che possono arrivare a un metro di altezza; le foglie secche saranno da eliminare per una crescita migliore. Infine, non teme attacchi da nessun parassita.

La lavanda

La lavanda è un’altra tra le piante antizanzare molto conosciute e diffuse nei giardini per via del suo gradevole profumo e dei fiori raggruppati a spighe davvero molto belli che si possono ammirare tra giugno e settembre. In pochi sanno che è possibile utilizzare questa pianta per scacciare le temutissime zanzare. In commercio è possibile trovare veramente tante specie di lavanda: tra le più note vi sono la lavanda stoechas, la lavanda latifolia, la lavanda angustifolia, la lavanda dentata e lavanda officinalis o spica.

Questa pianta molto rustica ama particolarmente essere coltivata in piena terra, in terreni argillosi e alcalini ben drenati, esposti al sole e ben ventilati. È possibile utilizzare questa pianta come siepe che cresce velocemente e si adatta facilmente al clima, resistendo sia al freddo sia al caldo. Alla fine della fioritura è necessario potare la pianta: in questa maniera, potrà crescere nuovamente forte e rigorosa, magari concimando quando arriva la primavera con fertilizzante ricco di azoto oppure organici a lenta cessione.

Le annaffiature devono essere fatte con molta attenzione: non è una pianta che ama il terreno umido. Per quanto riguarda le malattie può incorrere nelle macchie sulle foglie che si sconfiggono con appositi prodotti fungicidi. Ricordiamo che può crescere tranquillamente anche in vaso, a patto che il contenitore sia delle dimensioni corrette.

La calendula

La calendula è una pianta erbacea annuale che si presenta con un fusto peloso che può raggiungere al massimo 70 centimetri. Esistono circa una trentina di specie e tra le più comuni ci sono la calendula officinalis e la calendula arvensis. Solitamente è comune trovare questa pianta nei campi incolti oppure a bordo strada nei paesi mediterranei. Oltre ad essere nota per le sue proprietà terapeutiche, è una grande alleata come pianta antizanzara. L’odore intenso dei fiori arancio/gialli disturba l’insetto, mantenendolo lontano dal balcone, ma anche nel giardino. È una pianta che si può coltivare con estrema semplicità in terreno ricco ma leggero, giacché ama esposizione soleggiata diretta e terreno fertile e drenante. È importante annaffiare in maniera regolare soprattutto quando la pianta è in fiore, per mantenere umido il terreno, ma senza ristagni d’acqua.

Per la concimazione, invece, si può utilizzare quello liquido diluito in acqua ogni 15 giorni dalla germogliatura e per tutta la fioritura. È importante selezionare un prodotto ricco di potassio e fosforo per favorire proprio la fioritura dall’estate fino all’autunno. Questa pianta antizanzare va tagliata all’apice vegetativo per favorire la crescita di più fiori.

La lantana

Un altro repellente naturale che si può utilizzare per allontanare le zanzare è la lantana, pianta particolarmente variopinta con fiori di colore rosa, bianco e lilla. A infastidire le zanzare sono le foglie e i fusti di questa pianta che contengono sostanze sgradevoli all’insetto. È possibile coltivare questa pianta in aree soleggiate e terreni ben drenati. È una pianta che si può coltivare in vaso oppure in piena terra per creare delle aiuole o piccole bordure grazie alla sua fioritura prolungata. Se messe in piena terra, però, la temperatura non deve mai andare sotto i 10°C. Per le annaffiature tollera brevi siccità, ma è sempre importante annaffiare una volta che il terreno è asciutto, evitando il ristagno idrico e marciume radicale. Per la concimazione è utile farla ogni 2 settimana con un prodotto specifico per piante da fiori, ricco di fosforo e potassio. È necessario potare i rami vecchi, a fine inverno così da favorire la crescita di nuovi rami. È importante ricordare che non sono piante antizanzare soggette a malattie, ma possono presentare delle infezioni quando il clima è troppo caldo e poco ventilato. È importante effettuare tutti i trattamenti antiparassitari prima della fioritura, poiché in primavera attirano gli insetti impollinatori.

Il geranio

Un classico da coltivare in balcone è il geranio, pianta ornamentale che nella sua specie del geranio odoroso è capace di tenere lontane le zanzare con il suo profumo che sembra ricordare la mela. Questa pianta fiorisce quasi tutto l’anno ed ha bisogno di alcune attenzioni per poter offrire il massimo. Sono piante che gradiscono esposizione in pieno sole e ambienti aerati, ma non con correnti d’aria. Devono essere annaffiati di frequente, mantenendo umido il terreno; prima della successiva innaffiatura è necessario controllare che si sia asciugata la terra. In autunno ed inverno è possibile annaffiarlo di tanto in tanto, evitando la completa asciugatura del terreno.

Anche la concimazione deve essere svolta di frequente: da aprile a settembre è necessario fertilizzare ogni due settimane con un concime ricco di potassio. Durante il resto dell’anno si procede una volta al mese con il concime ricco di azoto, fosforo e potassio. Vanno potati gli apici della pianta per stimolare la ramificazione e lo sviluppo di altri rami. Il geranio può essere attaccato da diversi parassiti come, per esempio, il ragnetto rosso o la cocciniglia che può essere rimossa con un dischetto di cotone imbevuto di alcol. Le piante più grandi poste all’aperto possono essere trattate con antiparassitari.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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