Mentre il mondo soffre di siccità, ondate di calore devastanti (Usa compresi), piogge sempre più intense che causano frane, allagamenti e migliaia di morti, per il possibile futuro presidente degli Stati Uniti Donald Trump c’è un’ottima notizia: grazie al riscaldamento globale e l’innalzamento del livello del mare, avremo “più case e proprietà fronte oceano!”
Forse sarà interessato a comprare quelle proprietà Elon Musk, fra gli uomini più ricchi del mondo, per nulla preoccupato dell’attuale impatto dei combustibili fossili perché in fondo prima di cambiare abitudini per la sopravvivenza del Pianeta, dice il Ceo e maggiore azionista di Tesla, abbiamo “ancora un bel po’ di tempo” (esattamente il contrario di quanto affermano gli scienziati del Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, l’Ipcc).
Istantanee sul clima dall’intervista in diretta su X
Istantanee, queste sul clima, di una delle conversazioni più surreali degli ultimi tempi in cui di fatto, sul suo X, il magnate Elon Musk ha intervistato il candidato alla Casa Bianca Donald Trump.
Tralasciando quanto uscito su temi come immigrazione o politica estera, a colpire è stato il tenore della conversazione sulle questioni climatiche: per il The Guardian il livello era quello bassissimo di “chiacchiere fra due ubriachi al bar”. Per esperti e attivisti del clima come Bill McKibben (co-fondatore di 350.org) si è trattato in sostanza della “conversazione sul clima più stupida di tutti i tempi”.
Al netto di uno scambio di battute fra quelli che appaiono oggi come dei chiari negazionisti -nota la posizione di Trump sul surriscaldamento globale considerata una “bufala”, mentre le affermazioni fatte da Musk lo collocano sempre più lontano dalle tesi scientifiche – è interessante osservare come anche che fra gli scettici la questione del clima, in campagna elettorale, sia ormai all’ordine del giorno.
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Trump: “Una vergogna lo stop alle trivellazioni in Alaska”
Per come la vede Trump, se a novembre l’ex presidente dovesse vincere, alla COP29 in Azerbaigian dove si delineano le politiche climatiche globali e gli sforzi necessari per arginare il riscaldamento gli Usa si ritroverebbero con una posizione diametralmente opposta rispetto a quella portata avanti finora e sostenuta da Joe Biden.
Per Trump infatti la crisi del clima non è una emergenza. “Una cosa che non capisco è perché la gente parla di riscaldamento globale, o parla di cambiamento climatico, ma non parla mai di riscaldamento nucleare” ha detto per esempio il tycoon.
Così come secondo il candidato repubblicano non puoi fare a meno dei combustibili fossili, tanto che ha definito una vergogna che l’amministrazione Biden non abbia trivellato le terre selvagge dell’Alaska alla ricerca di petrolio.
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“Più proprietà fronte oceano”
L’innalzamento del mare? Nessun problema, per Trump è quasi un vantaggio dato che porterà a “più proprietà fronte oceano”.
Affermazione corredata dal fatto che secondo Trump il livello dell’oceano “salirà di un ottavo di pollice nei prossimi 400 anni”, una sua certezza che però non corrisponde affatto alla realtà dato che solo nel decennio 2014-2023 il livello medio globale del mare è già aumentato di circa 0,20 pollici e oltretutto le stime dell’Ipcc parlano di un probabile innalzamento tra 0,28 e 1,01 metri entro il 2100. Curiosamente, proprio dove Trump ha una delle sue proprietà, in Florida, diverse compagnie assicurative hanno deciso di tirarsi fuori dalle coperture legate a inondazioni (che negli Usa sono aumentate del 50% dagli anni Novanta) e innalzamento del livello del mare.
“Non tutti devono avere l’auto elettrica”
In un delirio di parole a difesa degli agricoltori, dei contadini che “continueranno a poter coltivare”, della bistecca che gli americani “continueranno a poter mangiare” e ovviamente all’importanza dei combustibili fossili (di cui i produttori finanziano la campagna di Trump), l’ex leader della Casa Bianca ha poi lisciato il pelo a Elon Musk (altro suo finanziatore) con parole questa volta più morbide rispetto al passato sulle auto elettriche. “Realizzi un prodotto fantastico – ha detto Trump a mister Tesla – ma devo essere onesto, questo non significa che tutti debbano avere un’auto elettrica”.
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Musk: “Abbiamo ancora un bel po’ di tempo”
Anche per Musk, nel botta e risposta con The Donald, è tempo di affermazioni controverse sul clima. Per il proprietario di X è sbagliato denigrare l’industria del fossile, dato che “se smettessimo di usare petrolio e gas in questo momento, moriremmo tutti di fame e l’economia crollerebbe. Vogliamo passare nel tempo a un’economia energetica sostenibile perché prima o poi finiremo petrolio e gas” ha spiegato, sostenendo però che per farlo “abbiamo ancora un bel po’ di tempo”.
Poi Musk si è lanciato nel dire che il pericolo principale è che in atmosfera si accumuli talmente tanta CO? che a un certo punto non respireremo e causerà a suo dire “mal di testa e nausea” alle persone.
Per lui accadrà a 1000 parti per milione di CO? (oggi siamo intorno a 420 ppt). Anche in questo caso però la scienza dice altro: con i trend attuali del riscaldamento globale, la società (e la salute) collasserebbe molto prima di arrivare a mille parti per milione.
Musk insiste comunque nel pensare che possiamo passare con tranquillità a una economia energetica sostenibile “in 50 o 100 anni”, nonostante la comunità scientifica avverta che l’umanità sta rapidamente raggiungendo punti climatici di non ritorno.
Tutte affermazioni, la maggior parte di quelle dette dai due miliardari americani, che secondo il professor Michael Mann – autore di più libri sull’importanza di agire contro la crisi del clima – varrebbero una medaglia d’oro condivisa nelle Olimpiadi della stupidità.