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Riciclo alluminio, l’Italia al primo posto in Europa 

I concetti di sostenibilità e di economia circolare sono ormai entrati a far parte del nostro vocabolario e, per fortuna, anche del nostro quotidiano. Riciclare è certo, per noi consumatori, meno comodo di quando una volta i nostri rifiuti finivano indifferenziati nella spazzatura, ma alla fine i risultati si vedono eccome, visto che quando parliamo di riciclo dell’alluminio la parola chiave è eccellenza.  

Il CIAL, Consorzio Nazionale senza fini di lucro che rappresenta l’impegno assunto dai produttori, utilizzatori di alluminio e dei suoi imballaggi derivati, nonché dai recuperatori e riciclatori di quest’ultimi post-consumo, annuncia che è stato riciclato il 70,3% del totale dell’immesso sul mercato e ben il 93,8% delle lattine in alluminio per bevande. Superati dunque abbondantemente, ormai da alcuni anni, gli obiettivi Ue al 2025 (50%) e al 2030 (60%); questo significa evitare emissioni serra pari a 417mila tonnellate di CO2 e di risparmiare energia per oltre 182mila tonnellate equivalenti di petrolio. 

Dichiara Carmine Bruno Rea, presidente del CIAL: “Fin dalla sua fondazione, CIAL si è fatto portavoce di un concetto evoluto di sostenibilità, capace di stimolare la cooperazione fattiva dei vari attori coinvolti nella filiera degli imballaggi in alluminio. È una questione di responsabilità circolare che prevede che tutti concorrano al raggiungimento degli obiettivi generali di raccolta e di riciclo”.   

Le regole per un efficace riciclo casalingo dell’alluminio  

Riciclare l’alluminio è un dovere di tutti, anche dei singoli cittadini: è un gesto di grande importanza nella salvaguardia dell’ambiente. Per farlo al meglio, basta seguire poche semplici regole:

Non solo lattine – Nella raccolta differenziata dell’alluminio, oltre alle più note lattine per bevande, vanno inseriti anche: vaschette e scatolette per il cibo, anche quelle per il cibo per animali, bombolette spray, tubetti per creme, conserve e prodotti sanitari e cosmetici, il foglio sottile come l’involucro del cioccolato e il rotolo da cucina, tappi, capsule e chiusure varie.    

Mai da solo – L’alluminio non si raccoglie (quasi) mai da solo ma con la plastica e/o il vetro.  

Anche sporchi, purché vuoti – Ai fini del riciclo non è necessario sciacquare o lavare i contenitori di alluminio. Basterà rimuovere bene i residui di cibo o del prodotto contenuto. 

Piccoli ma preziosi – L’alluminio è prezioso, grazie al riciclo che consente enormi risparmi dal punto di vista energetico e ambientale. Per questo motivo anche le sue componenti più piccole, ad esempio i tappi a vite delle bottiglie d’acqua, vino, liquori e conserve, o anche i coperchi dei vasetti dello yogurt, vanno raccolti e recuperati. 

Compatta e appallottola – Per facilitare le fasi del riciclo, è sempre utile separare l’alluminio dagli altri materiali (togliere il tappo dalla bottiglia, staccare il coperchio dal vasetto dello yogurt). E compattare/appallottolare insieme i pezzi più piccoli e sottili.  

Stando ai dati appena resi noti, i risultati del CIAL sono di assoluta eccellenza e ben superiori alla media europea: possiamo affermare, quindi, che l’alluminio oggi è un partner strategico dell’economia circolare, non solo in quanto filiera industriale del materiale fine a sé stessa, ma anche per il contributo che, in nuove applicazioni o sostituzioni di materiali meno “green”, può garantire per favorire questo nuovo e irreversibile processo definito dalle politiche e dai progetti legislativi del parlamento Europeo. Sono numeri che significano meno rifiuti, meno inquinamento e, in parole povere, una migliore qualità della nostra vita di tutti i giorni. 


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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