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La paulownia: varietà, cura e consigli

La paulownia – conosciuta anche come paulonia o l’albero della principessa – è una pianta appartenente alla famiglia della paulowniacee. Questa pianta deve il suo particolare nome al fatto che è stata dedicata ad Anna Pavlovna, già Regina dei Paesi Bassi, ottava figlia dello zar Paolo I.

Le sue origini sono da ricercare, in modo particolare, tra il Bangladesh, Cina, l’area dell’Indocina e Taiwan. Si tratta di un albero che cresce in modo importante in altezza e in larghezza, con una fioritura particolarmente generosa che si sviluppa nel periodo compreso tra i mesi di aprile e maggio. La paulonia si caratterizza per le sue foglie caduche e, negli esemplari adulti, per una rusticità molto importante: può sopportare infatti temperature che toccano i -20 gradi. È ormai coltivata in tanti paesi del mondo, tra i quali anche l’Italia.

Le varietà di paulownia

All’interno del genere della paulownia, troviamo diverse specie, tra le quali alcune più note rispetto ad altre. La paulownia tomentosa – probabilmente la più conosciuta – si caratterizza per i suoi fiori tubulari di colore viola tenue e la sua particolare rusticità. La paulownia elongata è un’altra specie abbastanza nota: in questo caso, la fioritura è di colore bianco con sfumature violetto. Meno note sono invece le altre varietà di paulonia e, cioè:

  • catalpifolia (fiori bianchi con puntini violacei);
  • fargesii (simile all’elongata, ma con fiori più chiari);
  • fortunei (fioritura di colore bianco-avorio);
  • kawakamii (i fiori sono più grandi, bianchi, con striature e puntini viola);
  • x taiwaniana (la fioritura ha una tonalità sfumata tra bianco e violetto).

La paulownia è una pianta invasiva?

A causa della sua crescita particolarmente veloce, della sua rusticità e della capacità di riproduzione e di adattamento la paulownia è ritenuta una specie invasiva in alcuni paesi.

I pro e contro della paulownia

  • crescita molto veloce;
  • produzione di un legno alternativo a quello di balsa;
  • coltivabile anche in aree inquinate;
  • foglie particolarmente ricche di azoto (ottime per il foraggio).
  • produzione molto abbondante di semi;
  • capacità di invadere gli ecosistemi con piante dalla crescita più lenta e potenziali ricadute negative sulla biodiversità locale;
  • legno non particolarmente robusto (a rischio di rottura a causa della neve o dei venti);
  • richiede una notevole quantità di spazio per svilupparsi correttamente (senza dover ricorrere a potature eccessive).

La coltivazione e la cura della paulownia

Premesso che diverse specie paulownia sono in grado di raggiungere (e superare) i dieci metri di altezza, la messa a dimora deve avvenire in piena terra. Vediamo nelle prossime righe alcuni consigli utili per coltivare la pianta della principessa.

Il terreno adatto alla paulownia

La paulownia non è una pianta particolarmente esigente in termini di terreno, sebbene prediliga quelli con un buon drenaggio, ricchi di humus e piuttosto tendenti al neutro. Non è difficile trovarla ai margini dei boschi, oppure, anche in aree incolte o in prossimità dei fiumi e sui pendii. Si tratta di una pianta che sviluppa l’apparato radicale soprattutto lateralmente, motivo per cui è talvolta scelta per contrastare l’erosione del terreno.

L’esposizione ideale per la paulownia

La paulonia predilige la messa a dimora in luoghi particolarmente luminosi, tanto in pieno sole quanto in mezza ombra. Non è per contro particolarmente indicata per la piantumazione in ambienti in cui i raggi del sole siano schermati da altre fronde sovrastanti.

La potatura dell’albero della paulownia

Il miglior momento per potare la paulonia è compreso tra la seconda metà di marzo e la prima metà di aprile. La potatura è utile per eliminare le parti di pianta che non fossero particolarmente sane e per imprimere una guida allo sviluppo dell’albero.

L’irrigazione e la concimazione della paulonia

Si tratta di una pianta che richiede un’attenzione particolare soltanto durante la prima fase di sviluppo: una volta attecchita, può sopportare periodi siccitosi senza particolari difficoltà. Nei terreni più poveri, si può prevedere la concimazione mediante l’uso di un concime in granuli a rilascio lento.

Le avversità che colpiscono la paulownia

Per quanto la paulownia non sia spesso attaccata da particolarità avversità, può succedere che la pianta venga infestata dall’oidio. In questi casi, è importante sottoporre la paulonia ad un trattamento con uno specifico prodotto fitosanitario a base di zolfo. L’albero della principessa può essere anche attaccato dal fungo dell’armillaria, una problematica solitamente causata dalla pesantezza e compattezza del terreno, che facilita il ristagno idrico. In questo caso, bisogna migliorare il drenaggio o prevedere delle innaffiature meno abbondanti e più infrequenti.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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