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Cresce il traffico passeggeri a livello globale

Gli scali strapieni di queste settimane sono sintomatici della voglia di viaggiare tornata prepotente dopo la pausa dell’emergenza pandemica legata al Covid. In realtà la ripresa è stata progressiva e già il consuntivo di maggio è stato importante, con l’indicatore Rpk (acronimo di Revenue passenger kilometer, indica il numero di passeggeri trasportato per ogni chilometro volato) cresciuto del 10,7% rispetto a dodici mesi prima. Mentre la capacità totale, misurata in Ask (Available seat kilometer, cioè il numero di posti disponibili per ciascun chilometro percorribile), è aumentata dell’8,5% su base annua. Inoltre, il load factor (in sostanza, il coefficiente di riempimento) è stato dell’83,4% (+1,7%), un record per il mese di maggio. I numeri arrivano dall’ultima rilevazione di Iata-Associazione internazionale del trasporto aereo.

Spinta dai voli internazionali

La crescita ha riguardato tutte le voci, ma con intensità differenti. La domanda totale (misurata in Rpk) è trainata soprattutto dalla domanda internazionale, come del resto è stato possibile saggiare dalle presenze boom che hanno riguardato gli arrivi turistici nelle città italiane durante tutto il periodo primaverile. Gran Bretagna, Spagna, ma anche Stati Uniti e Cina: la ripresa del turismo è globale e questo sta generando ritorni importanti per le città italiane.

La ripartizione regionale

Tutte le regioni hanno registrato una forte crescita per i mercati passeggeri internazionali a maggio 2024 rispetto a maggio 2023. Il fattore di carico è aumentato in tutte le regioni, ad eccezione del Nord America. Le compagnie aeree dell’Asia-Pacifico continuano a guidare, ma buone performance sono state messe a segno anche dai vettori europei.

Resta da capire se il trend troverà conferma anche nelle settimane estive, caratterizzate da un caldo torrido soprattutto nel Mezzogiorno. “Con le vendite di biglietti di maggio per i viaggi di inizio stagione di punta in aumento di quasi il 6%, il trend di crescita non mostra segni di cedimento”, ha commentato alla presentazione dei dati Willie Walsh, direttore generale di Iata. “Le nostre aspettative nei confronti dei fornitori di servizi di navigazione aerea sono state messe alla prova. Con 5,2 milioni di minuti di ritardi nel controllo del traffico aereo accumulati in Europa anche prima dell’inizio della stagione di punta, è chiaro che ci sono problemi irrisolti.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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