Già lo sapevamo, ora ne siamo ancora più sicuri: la variazione della temperatura sul nostro pianeta è strettamente correlata con la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. A confermarlo uno studio appena pubblicato sulla rivista Science da un’équipe internazionale di ricercatori, che ha ricostruito in modo estremamente dettagliato i valori medi della temperatura media sulla superficie terrestre negli ultimi 540 milioni di anni. Oltre a confermare la correlazione tra anidride carbonica e temperatura, lo studio ha anche evidenziato che la temperatura, nell’ultimo mezzo miliardo di anni, è cambiata più di quanto pensassimo, specie in corrispondenza delle diverse estinzioni di massa avvenute sul nostro pianeta.
La ricerca
Per ricostruire l’andamento della temperatura, gli scienziati hanno usato un approccio chiamato assimilazione dei dati, che consente di mettere insieme informazioni provenienti da fonti diverse, in particolare registri geologici e modelli climatici. “Il modello”, ha spiegato Emily Judd, prima autrice dell’articolo e ricercatrice al National Museum of Natural History della Smithsonian Institution e alla University of Arizona, “era stato sviluppato, inizialmente, per le previsioni del tempo. Noi lo abbiamo ‘invertito’: anziché per prevedere il futuro, lo abbiamo usato per guardare indietro nel passato”. E guardare a cosa è successo nel passato, secondo gli autori del lavoro, può essere di grande aiuto per comprendere cosa potrebbe succedere nel futuro.
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L’analisi dei dati
L’analisi degli scienziati ha evidenziato che la temperatura è variata molto più di quanto si pensasse durante l’eone Farenozoico, l’epoca di tempo che va da circa 542 milioni di anni fa (quando per la prima volta apparvero sulla Terra gli animali a guscio duro, antenati degli attuali molluschi) a oggi, con valori della temperatura superficiale media globale (Gmst) compresi tra 11 e 36 gradi centigradi. I periodi di calore estremo corrispondono ai periodi di maggior concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. “La nostra ricerca”, ha commentato Jessica Tierney, paleoclimatologa alla University of Arizona, “mostra chiaramente che l’anidride carbonica regola in modo dominante l’andamento della temperatura globale su scale di tempo geologiche. Quando l’anidride carbonica è bassa, la temperatura è fredda; quando è alta, la temperatura è calda”.
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Di più: stando ai dati, l’attuale Gmst del nostro pianeta – poco più di 15 gradi centigradi – è più fredda rispetto alla maggior parte del Fanerozoico; eppure, e questo è l’aspetto più preoccupante, le emissioni di gas serra dovute all’attività umana stanno riscaldando il pianeta a un tasso molto più veloce rispetto a quanto accaduto nel passato. Se pensiamo che gli eventi passati di riscaldamento, molto più lenti, hanno innescato diverse estinzioni di massa, c’è parecchio da allarmarsi su cosa può succedere (e sta succedendo) questa volta. “Gli esseri umani e tutte le altre specie animali e vegetali si sono evolute adattandosi a un clima freddo”, ha spiegato Tierney. “Un aumento improvviso della temperatura è quindi molto pericoloso”. Motivo in più per stare attenti a ciò che immettiamo in atmosfera.