8 Dicembre 2024

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    Calicanto invernale, l’arbusto resistente al freddo che viene dalla Cina

    Il calicanto invernale (Chimonanthus praecox) è una specie di pianta arbustiva che appartiene al genere chimonanthus, a sua volta facente parte della famiglia delle calicantacee. La pianta è originaria dell’Asia e, in particolare della Cina, dove cresce spontaneamente soprattutto nelle foreste temperate con latifoglie. Il calicanto invernale si sviluppa come un cespuglio, raggiungendo circa i tre metri di altezza. Le foglie hanno una forma ovale, un colore verde di tonalità piuttosto chiara e sono caduche. I fiori sono solitamente di color giallo paglierino (o comunque chiaro), sebbene possano avere anche sfumature violacee o tendenti al rosso-marrone. Il calicanto invernale non è velenoso: la specie con questa particolare caratteristica è invece la floridus, che è facilmente riconoscibile dai suoi fiori rossi.

    Calicanto invernale: l’esposizione consigliata
    Il calicanto invernale è una pianta particolarmente rustica, che sopporta senza alcun problema delle temperature minime attorno ai -15 gradi. Nelle aree climaticamente calde del nostro paese, il luogo ideale per piantarlo è in penombra: in questo modo, il soleggiamento estivo intenso non farà soffrire la pianta. Nelle regioni più fredde, invece, possiamo metterlo a dimora in aree in cui è esposto al sole diretto. Ricordiamoci infine che la pianta non ama l’esposizione alle correnti d’aria.

    Il terreno ideale per la sua coltivazione
    Per coltivare il calicanto invernale possiamo scegliere un terreno fertile e fresco, che può essere acido o alcalino, poiché la pianta non è particolarmente esigente in tal senso. Il calicanto invernale si adatta anche a crescere nei terreni argillosi, ma la caratteristica che non deve mai mancare è l’ottimo drenaggio. La pianta non sopporta il ristagno idrico a livello radicale: per questo motivo, se necessario, dobbiamo prevedere l’aggiunta di sabbia al terreno di coltivazione.

    L’innaffiatura, la concimazione e la potatura
    Il calicanto invernale richiede una certa regolarità nell’innaffiatura soltanto durante i primi anni di vita. Gli esemplari giovani devono essere annaffiati soprattutto durante il periodo estivo o, comunque, in caso di prolungata siccità. In seguito, la pianta si accontenta principalmente dell’acqua piovana, sebbene si debba prestare attenzione ai lunghi periodi senza piogge, soprattutto se in concomitanza col caldo intenso. Per la concimazione del calicanto invernale possiamo scegliere il tipico concime granulare a lenta cessione, che possiamo distribuire ai piedi della pianta durante l’autunno e la primavera. Il calicanto invernale si può potare soprattutto per orientarne la crescita ed evitare che tenda a svilupparsi eccessivamente verso l’alto. Non potiamo invece la parte bassa del calicanto invernale, poiché ospita tutti i nuovi polloni basali che la pianta continua a sviluppare nel tempo. Ricordiamoci di eliminare i rami secchi o danneggiati, evitando di sfilacciarli, usando sempre utensili puliti. Il momento ideale per eseguire la potatura è attorno agli inizi della primavera, non appena la fioritura è giunta a conclusione.

    Fioritura del calicanto invernale
    Come suggerisce il nome stesso, il calicanto invernale regala una particolarissima fioritura nel cuore della stagione fredda. Quando la pianta sembra spoglia e secca, coi suoi rami legnosi che sembrano riposare, all’improvviso iniziano a spuntare i germogli e, poi, tanti fiori gialli di una tonalità tenue. La fioritura del calicanto invernale avviene solitamente tra i mesi di gennaio e febbraio, anche quando le temperature minime sono particolarmente basse. Quando la fioritura giunge alla conclusione, la pianta inizia a produrre le prime foglie e riprende il suo ciclo vitale.

    Come propagare la pianta
    Il calicanto invernale può essere moltiplicato tramite i semi, le talee, le margotte (cioè, il tentativo di far radicare un ramo che non è stato separato dalla pianta) o i polloni. Nei primi tre casi, dobbiamo attendere il periodo a cavallo tra la conclusione dell’estate e l’inizio dell’autunno. Per la moltiplicazione tramite polloni dobbiamo invece aspettare la primavera, separando un pollone dalla pianta.

    I parassiti che lo colpiscono comunemente
    Il calicanto invernale può essere attaccato dagli afidi, che di solito infestano i nuovi germogli causando importanti danni. Per contrastare l’azione di questi parassiti dobbiamo utilizzare un sapone insetticida o altro prodotto adeguato. La pianta risente abbastanza facilmente degli eccessi di acqua di irrigazione, che possono provocare il temuto marciume radicale e il deperimento dei rami, oppure, la comparsa di foglie secche sul calicanto. In questo caso, sospendiamo le annaffiature ed attendiamo che la nostra pianta si sia ripresa prima di darle altra acqua. Viceversa, durante la stagione estiva il calicanto invernale può soffrire a causa dell’intensità del caldo e la prolungata assenza di piogge, coi rami che tendono a deperire. In questo caso specifico, dobbiamo aumentare l’umidità ambientale, evitando però di bagnare le foglie nelle ore più calde, perché potrebbero bruciarsi a causa del soleggiamento LEGGI TUTTO

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    Movopack, la startup degli imballaggi per l’ecommerce da riusare 20 volte

    “Movopack nasce da una mia idea. Dopo la laurea in ingegneria al politecnico di Milano, ho lavorato per circa quattro anni in Ambienta, società Europea di Private Equity dedicata agli investimenti in sostenibilità ambientale. Anni durante i quali ho compreso quanto il mercato del packaging per l’ecommerce avesse bisogno di una svolta sostenibile. Così durante l’MBA al Columbia Business School inizio a lavorare al progetto d’impresa. Coinvolgendo sin da subito Alberto e Andrea, amici dai tempi del liceo. Da quel momento è incominciata la nostra avventura nel mondo dell’innovazione ecosostenibile”.

    L’idea del packaging riutilizzabile
    A parlare è Tomaso Torriani (CEO) che nel 2021, insieme a Alberto Cisco (CCO) e Andrea Cipollone (COO), fonda a Milano Movopack startup innovativa che fornisce alle piattaforme di e-commerce imballaggi riutilizzabili e sostenibili. I suoi fondatori hanno studiato e analizzato l’impatto ambientale degli imballaggi monouso per il commercio elettronico e la mancanza di alternative sostenibili e accessibili. “La soluzione di imballaggio Movopack abbraccia i principi dell’economia circolare. Invece di essere prodotti e scartati dopo ogni utilizzo, i nostri imballaggi possono essere riutilizzati fino a 20 volte, riducendo significativamente le emissioni di carbonio, l’energia e la produzione di rifiuti. Non solo, dopo il disimballo, i clienti possono consegnare l’imballaggio in qualsiasi cassetta postale in Europa. L’imballaggio torna a Movopack e viene igienizzato prima di essere utilizzato per la consegna successiva”, ci raccontano.
    Gli imballaggi green di Movopack
    Gli imballaggi di Movopack, realizzati con bottiglie di plastica riciclata (rPET) e polipropilene riciclato intrecciato (PP), sono progettati per sostenere alla logistica postale e possono essere riutilizzati dai rivenditori fino a 20 volte. Rispetto agli imballaggi standard per e-commerce, che in genere sono scatole di cartone monouso con un contenuto riciclato del 70%, ogni imballaggio Movopack, se riutilizzato 20 volte, offre notevoli vantaggi per l’ambiente. Questa alternativa sostenibile riduce le emissioni di CO2 dell’84%, il consumo di energia dell’80% e quello di acqua del 76%, secondo una valutazione del ciclo di vita condotta da Life Cycle Engineering.

    “Oltre a essere la soluzione più sostenibile disponibile sul mercato, l’imballaggio di Movopack funge da potente strumento di marketing per le aziende partner. Le confezioni sono completamente personalizzabili nelle dimensioni e nel design e consentono ai marchi di esprimere la propria identità e di trasmettere messaggi ai clienti, rafforzando al contempo la propria posizione sul mercato come marchio impegnato nella sostenibilità”, continua il Ceo Torriani. “I sistemi di imballaggio riutilizzabili sono chiaramente il futuro di un mercato da 1 trilione di dollari che vede ancora pochi operatori impegnati in questo settore. Oltre all’enorme opportunità di business, è l’unica soluzione concreta per tagliare la produzione di rifiuti e ridurre drasticamente le emissioni di CO2”.
    L’imballaggio usato va nella cassetta postale
    La missione di Movopack è proporre un’alternativa agli imballaggi monouso, stabilendo un nuovo standard nel consumo di imballaggi. La startup offre un sistema di imballaggio riutilizzabile e sostenibile per il commercio elettronico. La soluzione si basa su quattro innovazioni principali: una gamma di imballaggi riutilizzabili e completamente personalizzabili, un efficiente sistema di logistica inversa attivo in tutta Europa, sistemi di ricondizionamento che garantiscono un tasso di riutilizzabilità del 98%, e un insieme di tecnologie che innovano il modo in cui gli imballaggi vengono forniti ai clienti finali.

    L’impresa ha appena chiuso un round di finanziamento di 2,3 milioni di euro guidato dal fondo italo-francese 360 Capital, a cui hanno partecipato anche gli austriaci di Greiner Innoventures e l’incubatore statunitense Techstars. L’operazione consentirà la prima espansione dell’azienda al di fuori dell’Italia, contribuendo ad affrontare la crisi legata alla crescita dei rifiuti da imballaggio, dove si stima che ogni settimana vengano gettati 1,7 miliardi di componenti in plastica.

    La normativa sul packaging riutilizzabile
    Mentre l’Ue introduce una legislazione che prevede che il 10% degli imballaggi per ecommerce sia riutilizzabile entro il 2030 (salendo al 50% entro il 2040), Movopack offre al mondo del ecommerce soluzioni di imballaggio economiche, restituibili e personalizzabili.

    “L’espansione nel Regno Unito segna una tappa importante, in quanto i brand britannici stanno danno sempre più attenzione ad approcci che siano in linea con la crescente domanda dei consumatori di soluzioni sostenibili. Per questo anche siamo particolarmente entusiasti del round, perché ci consente di lanciare la nostra soluzione nel Regno Unito in un momento in cui la domanda di soluzioni sostenibili è molto forte ed in crescita. I consumatori e i brand sono alla ricerca di soluzioni efficaci per contribuire ad un mondo in cui si possa crescere e prosperare senza compromettere l’ambiente. Noi di Movopack lavoriamo per soddisfare questa esigenza e per rendere la sostenibilità non solo un’opzione, ma uno standard nell’e-commerce”, conclude Torriani. Il lancio di Movopack nel Regno Unito consentirà ai consumatori di restituire facilmente gli imballaggi attraverso l’esteso sistema postale Royal Mail, che offre accesso a 115 mila cassette postali in tutto il Paese, consentendo un facile riutilizzo degli imballaggi. Oggi Movopack lavora con oltre 100 brand e gestisce circa 200 mila imballaggi. LEGGI TUTTO