Agosto 2024

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    Una vita sostenibile in camper, la storia di Valentina ed Edoardo

    Su Instagram sono conosciuti come i “viaggiatori ecologici” e hanno 231mila follower: sono Valentina La Cara ed Edoardo Manza, di 27 e 29 anni, la cui vita è completamente cambiata sette anni fa, quando hanno scelto di vivere immersi nella natura, precisamente in un camper. “Ci siamo conosciuti nove anni fa – spiega Valentina – sul nostro posto di lavoro. L’idea di andare a vivere in camper è nata dopo circa due anni di lavoro insieme, nel momento in cui mi sono resa conto che la vita che stavo facendo mi stava stretta. Avevo bisogno di fermarmi per avere il tempo necessario per conoscermi e comprendere quale strada avrei davvero desiderato intraprendere in quel periodo della mia vita. Edo mi ha assecondata e così abbiamo deciso di realizzare il nostro sogno di vivere in viaggio. Siccome avevamo la nostra cagnolina abbiamo cercato la soluzione migliore per permetterle di viaggiare con noi nel modo più comodo possibile ed abbiamo capito che il camper sarebbe stata l’opzione migliore”.

    Valentina ed Edoardo creano spunti di riflessione e affrontano argomenti sulla tutela dell’ecosistema attraverso i loro gesti quotidiani. Lo spiega Valentina per entrambi:

    I nostri contenuti hanno come focus la sostenibilità ambientale e sociale, mirano a risvegliare la coscienza ecologica in chi li guarda ed a comprendere come migliorare e ridurre l’impatto che noi esseri umani abbiamo sul pianeta che ci ospita e sui suoi altri abitanti. Oltre questo, il nostro lavoro è anche quello di promuovere realtà, progetti ed aziende che reputiamo virtuose così da farle conoscere anche a chi ci segue. Viaggiando si possono fare tantissimi lavori. Da quelli in smart working, chiaramente da selezionare in base alle proprie competenze, fino a quelli in presenza che spesso chi viaggia svolge in modo stagionale: pensiamo ai lavori agricoli in paesi come l’Australia, la Svizzera e la Francia. Permettono di guadagnare abbastanza per viaggiare il restante dei mesi.

    Il viaggio, per Valentina ed Edoardo, è un modo per conoscere se stessi e l’ambiente che li circonda. “Scegliere di cambiare vita e di rallentare – continua Valentina- ci ha dato l’opportunità di avere il tempo per farci domande su temi che prima non avevamo mai nemmeno considerato e ci ha permesso di cominciare a vedere quanto il nostro comportamento come società ma anche come singolo individuo aveva un impatto importante sul circostante. Abbiamo cominciato raccogliendo i rifiuti abbandonati tra i boschi e in città. Ci siamo resi conto che non solo in questo modo stavamo dando il nostro piccolo contributo. Abbiamo inoltre compreso che le ingiustizie sociali sono collegate quasi sempre a quelle ambientali, abbiamo capito che non potevamo restare indifferenti”. LEGGI TUTTO

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    Ape nana rossa, scoperta in Europa la prima colonia della specie invasiva

    Una colonia di oltre duemila api aliene invasive è stata trovata per la prima volta in Europa, precisamente a Malta. No, non è lo spunto per un nuovo b-movie horror, ma quanto riporta sul Journal of Apicultural Research un gruppo di ricercatori internazionali, e la scoperta ha destato un più che giustificato allarme: se non direttamente per l’essere umano, per tutto l’ecosistema.

    La specie aliena in questione è Apis florea, una piccola ape dell’Asia del Sud – chiamata ape nana rossa – che si riproduce rapidamente, diffusa dall’ecozona indomalese fino al Golfo Persico, e che nel tempo ha colonizzato altre aree tra cui la Penisola arabica, fino a giungere in Israele. Mai prima d’ora, però, erano stati trovati alveari in Europa, dove sono endemiche altre specie di api già in sofferenza, in particolare l’ape da miele (Apis mellifera).

    Biodiversità

    Perché aiutiamo gli insetti impollinatori e come farlo

    di redazione Green&Blue

    12 Giugno 2024

    La colonia – un alveare di circa una ventina di centimetri – è stata individuata dopo una segnalazione postata online su un social media: si trovava vicino al Freeport nella Baia di Birzebbuga, il più grande cargo hub dell’isola, il che lascia supporre che sia arrivata attraverso una nave commerciale. Dopo l’identificazione genetica, effettuata dai ricercatori italiani Cecilia Costa e Giovanni Cilia del Crea – Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente del Ministero dell’agricoltura, coautori dello studio, le api sono state soppresse, ma non è possibile stabilire se avessero già formato altre colonie.

    “In altri Paesi in cui si è diffusa, Apis florea non ha causato ad oggi gravi danni, ma l’isola di Malta ha un ecosistema fragile – dice a Green&Blue Costa, prima ricercatrice del Crea – L’ape che vi si è evoluta, la sottospecie Apis mellifera ruttneri, oggi è rappresentata da una popolazione molto piccola ed è a rischio di estinzione. Gli apicoltori locali stanno da tempo cercando di conservarla”.

    I rischi legati all’arrivo di una specie esotica con maggiore fitness sono essenzialmente due: la possibile estinzione della specie autoctona, con conseguente perdita di biodiversità, e la trasmissione di agenti patogeni che possono decimare altri insetti impollinatori. “Ecco perché il ritrovamento di questa colonia esotica desta giustamente preoccupazione. Attualmente stiamo svolgendo ulteriori indagini proprio per verificare l’eventuale presenza di patogeni a cui le nostre specie endemiche possono essere suscettibili”, aggiunge Costa.

    Il rischio di una colonizzazione nelle aree mediterranee di Apis florea lo avevamo già sfiorato, in Italia, quasi due anni fa, nel settembre del 2022, quando uno sciame era stato identificato su una nave giunta nel Porto di Genova. In quel caso le api erano state prontamente identificate, ma la diffusione nell’area mediterranea potrebbe essere solo questione di pochi anni, come ha commentato al Guardian Juliana Rangel, docente di Apicultura presso la Texas A&M University, non coinvolta nella ricerca.

    Biodiversità

    Insetti, il clima che cambia potrebbe minacciare la loro riproduzione

    di Anna Lisa Bonfranceschi

    16 Luglio 2024

    “Al momento – sottolinea Costa – non ne sono state avvistate altre, ma questo ritrovamento mostra quanto sia reale il rischio, legato soprattutto al traffico marittimo globale: è bene mantenere alta l’allerta e garantire i programmi di monitoraggio. Il monito riguarda anche zone del Centro e del Nord Italia, soprattutto a causa del cambiamento climatico: “Stiamo andando incontro a inverni più miti che possono facilitare l’insediarsi delle specie esotiche, come è già successo per altri animali. E già osserviamo dei cambiamenti nel ciclo biologico delle nostre api”.

    La perdita di biodiversità non è un problema astratto o accademico, conclude l’esperta: “L’ecosistema è fatto di equilibri di molte specie animali e vegetali, e se una specie domina sulle altre non può funzionare bene”. LEGGI TUTTO

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    Rientro a scuola il primo ottobre, il sondaggio: 90% favorevoli ma va cambiato il calendario. Ecco come

    Studiare e seguire le lezioni per tutto il mese di settembre con le temperature stabilmente sopra i 30 gradi non è più possibile: il popolo della scuola chiede compattamente di posticipare l’avvio dell’anno scolastico al 1° ottobre. Lo dice un sondaggio realizzato dal sito specializzato Tecnica della scuola, (sondaggio senza finalità scientifica, precisa la testata) […] LEGGI TUTTO

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    La salvia: coltivazione in terreno e in vaso

    La salvia è una pianta aromatica che appartiene alla famiglia delle lamiacee: il suo nome deriva dal latino salvus, parola che allude alle supposte proprietà medicinali associate a questo genere. La pianta è originaria dell’area mediterranea, dove è presente con diverse specie. La più nota è la salvia officinalis (o comune), che raggiunge il metro di altezza. Le sue foglie sono caratterizzate dal piacevole profumo, una caratteristica data dalla notevole concentrazione di oli essenziali, nonché dal colore verde argenteo e l’aspetto vellutato (sul lato superiore). La fioritura della salvia officinalis avviene già nel corso della primavera e si caratterizza per il colore viola chiaro. Se desideriamo raccogliere le foglie per conservarle, dobbiamo ricordarci di farlo prima della fioritura. Tra le altre specie di salvia, possiamo citare la sclarea, che si contraddistingue per le foglie a forma di cuore e i fiori di colore bianco e blu chiaro.

    La coltivazione della salvia: meglio in vaso o in piena terra?
    A seconda delle particolarità climatiche dell’area in cui viviamo, possiamo coltivare la salvia tanto in piena terra quanto in vaso. Nel caso in cui scegliessimo la seconda opzione, preferiamo i contenitori in terracotta, di diametro tra i 25-30 centimetri, in modo tale da favorire lo sviluppo delle radici. Possiamo sistemare la salvia in vaso a partire dal mese di marzo, se le temperature notturne non sono troppo basse o ricoveriamo il vaso in ambiente riparato.Per la messa a dimora in piena terra, vanghiamo accuratamente il terreno, creando una buca che sia larga circa il doppio della zolla radicale. Il periodo ideale per trapiantare la salvia è attorno a maggio o, comunque, dal momento in cui le temperature minime non scendono al di sotto dei dieci gradi. Ricordiamoci di innaffiare subito (e in modo generoso) la pianta. La salvia si sviluppa in modo lento nel primo anno di vita, mentre in seguito cresce in fretta.

    La migliore esposizione per la salvia
    L’esposizione ideale della salvia è quella in un luogo molto luminoso, dove la pianta possa godere dell’irraggiamento diretto del sole per parecchie ore della giornata. La salvia è una pianta dalla media rusticità, che ama le temperature elevate e non gradisce particolarmente il freddo intenso e prolungato tipico dell’inverno in alcune aree del nostro paese. Predilige inoltre i posti con un buon livello di ventilazione.

    Il terreno per coltivare bene la salvia
    La salvia preferisce i terreni che hanno una buona capacità di drenaggio e ben traspiranti. Bisogna prediligere il terreno neutro, possibilmente con della sabbia. Per contro, dobbiamo evitare quei terreni che si caratterizzano per la pesantezza e l’acidità.

    L’innaffiatura e la concimazione della salvia
    Per l’annaffiatura della salvia, ricordiamoci di non eccedere mai con la quantità di acqua: la pianta non gradisce che il terreno rimanga inzuppato. Attendiamo quindi che asciughi bene tra un’annaffiatura e l’altra. Possiamo concimare la salvia aggiungendo del fertilizzante liquido all’acqua dell’innaffiatura per un paio di volte al mese. Il periodo di concimazione coincide solo con le stagioni della primavera e l’estate. Per favorire la crescita delle foglie della salvia, possiamo preferire un concime con una buona quota di azoto.

    La potatura e il taleaggio della salvia
    Per dare nuovo slancio alla crescita della salvia, possiamo prevedere una potatura al termine della stagione della fioritura, cioè in autunno. Possiamo anche fare delle talee di salvia tra la primavera e l’estate: scegliamo i rami di almeno tre anni di età e tagliamo una decina di centimetri della parte terminale. Priviamoli delle foglie basali e sistemiamoli in un vaso, con terriccio fertile e sabbia, ricordandoci di bagnarli in modo costante. Quando appariranno i primi germogli, avremo la conferma che il taleaggio ha avuto successo.

    Le tipiche avversità che colpiscono la salvia
    La salvia può essere colpita da alcuni funghi, tra i quali l’erysiphe – che si manifesta con macchie bianche – e la peronospora, che provoca annerimento, disseccamento e perdita delle foglie. Nel primo caso, si possono eliminare le parti compromesse della pianta. Per contrastare la peronospora, si può effettuare un trattamento con un prodotto a base di rame. Gli errori colturali, come l’eccesso idrico e la scarsa distanza tra esemplari, possono provocare il fenomeno del marciume radicale. In questo caso, bisogna ridurre la quantità di acqua o distanziare maggiormente le singole piante.Le foglie che ingialliscono e si deformano sono invece sintomo dell’attacco da parte di nematodi: qui è sufficiente evitare che le foglie si inumidiscano troppo, eliminando le parti colpite dall’avversità. Infine, anche gli afidi possono colpire la salvia: in questo caso bisogna preferire dei rimedi naturali, come la lotta biologica (coccinella) o l’uso di macerato di ortica. LEGGI TUTTO

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    La Namibia autorizza gli abbattimenti di elefanti, zebre e altri animali per affrontare fame e siccità

    Trecento zebre, 83 elefanti, trenta ippopotami, 60 bufali, cinquanta impala e almeno 100 gnu. Una lista della spesa terribile ma “necessaria” dicono dal governo della Namibia, perché in questo Paese del sud dell’Africa – noto per i suoi incredibili paesaggi, per gli animali e come meta turistica fra le più amate dai fotografi – la siccità esacerbata dai cambiamenti climatici e da El Niño è arrivata a tal punto da imporre una scelta: o si uccidono gli animali per sfamare la popolazione, oppure nei prossimi mesi molte persone rischiano di morire di fame. La decisione del governo è stata messa nero su bianco pochi giorni fa con una nota del ministero dell’Ambiente che ha già sollevato polemiche fra gli ambientalisti e gli animalisti.

    Attualmente la Namibia sta vivendo la peggiore fase di siccità da quasi un secolo: in pratica, a causa dell’assenza d’acqua e dell’impossibilità di coltivare, secondo l’Onu sono già esaurite ormai l’84% delle riserve alimentari. Questo significa che il governo, per il cibo e non solo è “costretto” a doversi rivolgere ai grandi esemplari dei parchi e delle riserve nazionali. L’intenzione è quella di uccidere oltre 700 animali da scegliere fra quelli più fragili e nelle aree in cui in cui il loro numero “supera la disponibilità di pascoli e acqua”.

    (reuters) LEGGI TUTTO

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    Scuola, Valditara ‘bocciato’ in Educazione civica: il Cspi dà parere negativo sulle nuove linee guida

    In arrivo un’altra bocciatura sulla scuola per il governo Meloni. Il Cspi (il Consiglio superiore della Pubblica istruzione) esprime parere negativo sul decreto che adotta le nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica, quelle che introducono tra gli altri il valore di Patria da trasmettere agli alunni italiani. LEGGI TUTTO