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    Maturità 2025, ecco come funziona la seconda prova: le materie, la durata, il voto

    Il 19 giugno alle 8.30 la Maturità 2025, dopo il tema di italiano affrontato da mezzo milione di studenti il giorno prima, proseguirà con la seconda prova scritta. Il cui titolo è: a ciascuno il suo.

    Maturità, Valentina Petri: “I miei alunni al primo esame in presenza. Ma sono più in ansia di loro”

    di Ilaria Venturi

    12 Giugno 2025

    Le materie
    Latino al liceo classico; matematica al liceo scientifico; lingua e cultura straniera 1 al liceo linguistico; lingua inglese per gli istituti tecnici del settore economico indirizzo “Turismo”; geopedologia, economia ed estimo per l’indirizzo “costruzioni, ambiente e territorio”: queste sono alcune delle materie su cui verterà il compito. Sul sito del ministero è disponibile però un motore di ricerca che contiene l’elenco completo delle discipline di esame.
    La seconda prova è nazionale e dunque i compiti saranno uguali in tutta Italia a seconda dell’indirizzo di studi scelto. Nei classici di qualsiasi città, insomma, ci sarà la stessa versione da tradurre.

    Maturità, l’esperta: “Stop alla dieta dimagrante durante gli esami. E la sera mangiate pasta”

    di Elena Dusi

    11 Giugno 2025

    La durata
    La durata della prova invece varia a seconda dell’indirizzo: ad esempio, al liceo classico il compito andrà consegnato entro 4 ore dall’inizio, entro 6 ore allo scientifico e in 18 ore, distribuite su tre giorni, all’artistico. La seconda prova del liceo musicale e coreutico, invece, si tiene in due giorni.
    Il punteggio
    Il punteggio massimo attribuibile alla seconda prova è di 20 punti che sommato al risultato dello scritto e dell’orale e ai crediti scolastici comporrà l’esito finale dell’esame di maturità.

    Maturità, il cappellano di Montecitorio: “Bei ricordi, a parte matematica. Se lo scopre il Papa…”

    di Iacopo Scaramuzzi

    11 Giugno 2025

    Gli obiettivi
    L’obiettivo della seconda prova, secondo il ministero dell’Istruzione, è “di accertare le conoscenze, le abilità e le competenze attese dal profilo educativo culturale e professionale della studentessa o dello studente dello specifico indirizzo”.

    YouTube e la maturità: quando la Gen Z studia con i creator

    11 Giugno 2025

    Cosa portare e cosa no
    Oltre a un paio di penne nere, si potrà portare il vocabolario di greco nel caso della prova di latino, calcolatrici non programmabili nel caso del compito di matematica, il codice civile in alcuni istituti tecnici, matite, compassi e attrezzatura tecnica all’artistico. Banditi invece cellulari, smartwatch e tablet. LEGGI TUTTO

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    Maturità, il cappellano di Montecitorio: “Bei ricordi, a parte matematica. Se lo scopre il Papa…”

    Di quella Maturità romana nel 1985 monsignor Francesco Pesce, parroco di Santa Maria ai Monti e cappellano di Montecitorio, conserva “bei ricordi, a parte la matematica”.
    Don Francesco, quando e dove ha fatto la maturità?
    “Nel 1985 al liceo scientifico Paolo Orlando nel quartiere Prati. Oggi non c’è più, era una scuola dei padri Pallottini, ma era molto laica. Confinavamo con il Mamiani, noi eravamo il liceo dei preti loro erano molto politicizzati, ma in realtà c’era un ottimo rapporto, eravamo amici. L’unica cosa è che quando loro scioperavamo noi purtroppo no, e di questo eravamo gelosi”.
    Aveva già maturato la vocazione al sacerdozio?
    “La maturai più avanti, la chiarezza mi è arrivata dopo il servizio militare. Ero già affascinato dalla figura di Paolo VI ma ero un ragazzo normalissimo”.
    Come andò la maturità?
    “Presi 38 su 60…”.
    E che successe?
    “Andai male a matematica. Presi 10 in italiano e storia, poi mi sono laureato in storia, ma la matematica non era il mio forte. Con papa Leone, che è laureato in matematica, sono messo male…”.
    Venne rimproverato?
    “Il preside, un grande filosofo, che ancora oggi ricordiamo ogni anno con una messa, mi disse: “Potevi copiare meglio”” (ride).
    Parliamo di storia e italiano: come andò?
    “Molto bene. Feci il tema di italiano sulla violenza, la violenza sociale, la violenza politica, citai anche la partita Juventus-Liverpool dove poche settimane prima allo stadio Heysel di Bruxelles morirono 39 spettatori. Nel colloquio di storia citai la Ginestra del Leopardi per dire che la storia non è fatta solo di sangue e guerra ma pur dinanzi alla violenza ci sono sempre segni di speranza”.
    Altri ricordi?
    “Ricordo i volti degli amici, i volti dei compagni, i volti dei professori: bei ricordi, a parte la matematica”.
    La notte prima degli esami fu angosciante?
    “No, mi ha aiutato il carattere sereno. Ma era così per tutti noi. Sentivamo l’importanza del momento ma al tempo stesso non eravamo preoccupati. Più che la paura dell’esame avevamo la coscienza che da quel momento in poi cambiava la realtà della vita, e sarebbe cambiata in meglio”.
    E oggi? Come le sembrano i ragazzi di oggi?
    “Apro la chiesa ogni giorno alle 7.30 per andare in Parlamento, quando prendo la bici ci sono già i ragazzi delle scuole vicine appoggiati sulle scale della chiesa, e in questi ultimi giorni ci sono i ragazzi che si preparano alla Maturità con cui scambio due chiacchiere. E devo dire sono ragazzi belli, buoni e bravi. È vero che sono fragili. Oggi è tutto fragile, la famiglia, la Chiesa, la società, sono fragili i saperi, i maestri, gli alunni. Ma nella debolezza si può manifestare la potenza della grazia, questo per noi credenti non è una favola, è vero. La fragilità ti porta a buttare via certe zavorre. E poi la fragilità è anche una richiesta di aiuto magari non verbalizzata. Ma, ripeto, appena ci scambi due parole, questi ragazzi sono belli, bravi e buoni”.
    Perché a suo avviso sono fragili? Le guerre, la pandemia, la crisi climatica?
    “Un po’ sì, ma è anche vero noi abbiamo vissuto gli anni di piombo… sono fragili per mancanza di punti di riferimento. Non sono contro i padri o le autorità, anzi, magari le cercano pure, ma non le trovano. I sondaggi rilevano che stimano Mattarella, il Papa, e poi basta”.
    Ai parlamentari che incontra da cappellano di Montecitorio cosa consiglierebbe di fare per migliorare la scuola?
    “La scuola dovrebbe essere uno spazio di ascolto degli studenti, a volte mi sembra che il sapere sia un po’ calato dall’alto. Dovrebbe essere una grande agorà dove i ragazzi sono più protagonisti, vengono ascoltati di più. E poi una scuola più internazionale, aperta al mondo, con un livello di conoscenza informatica più avanzato. E bisogna stare attenti a non mettere da parte le materie umanistiche: la matematica è importante ma sono molto importanti anche il latino, il greco, l’italiano, la storia…”.
    Ma questo lo dice perché non le piace la matematica.
    (ride) “Bravo, anche per quello. Se lo scopre papa Leone mi trasferisce”. LEGGI TUTTO

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    Maturità 2025, cos’è e a che cosa serve il curriculum dello studente

    Il Curriculum della studentessa e dello studente è una fotografia del percorso formativo di studenti e studentesse sia dentro la scuola che fuori. All’interno ci sono infatti notizie sul cammino scolastico, certificazioni conseguite, attività extrascolastico, passioni e impegni. Tototema, maturità 2025: dall’IA a D’Annunzio. Ecco le possibili tracce della prima prova di Giulia D’Aleo 05 […] LEGGI TUTTO

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    Dalle promesse dello sport a cantanti e influencer: ecco i giovani famosi alla prova Maturità

    Nell’elenco di 524mila ragazzi e ragazze che il 18 giugno affronteranno la prima prova dell’esame di maturità del 2025 ce n’è qualcuno più conosciuto di altri.
    Prendiamo ad esempio Andrea Kimi Antonelli, diciotto anni, giovanissimo pilota di Formula 1 a bordo della Mercedes. E studente. Già perché Antonelli, ne ha parlato spesso, sta concludendo il suo percorso di studi presso l’Istituto Salvemini di Casalecchio di Reno, alternando qualche lezione ai tantissimi impegni in pista. Con la sua scuola ha dovuto fissare una data per sostenere gli esami finali perché di mezzo ci sono le gare. Un incastro non semplice. Ma Antonelli ha spiegato: “Ho studiato per così tanti anni, sarebbe un peccato abbandonare proprio sul finale. Inoltre mia madre ci tiene molto, quindi lo farò anche per lei”. A preoccuparlo di più non è però il tema di italiano del primo giorno, quanto la matematica, “una materia davvero complicata per me”, ha ammesso Antonelli al podcast The Fast and the Curious. Numeri ed equazioni quelli sì, sono peggio di un Gran Premio. Molto meglio invece l’inglese, “mi riesce bene”.
    Dalle curve alla terra rossa, tra i banchi dell’esame di Stato ci sarà anche Federico Cinà, giovane promessa del tennis italiano. Nato a Palermo, soprannome “Pallino”, è iscritto a una International school e quest’anno concluderà gli studi.
    Così sarebbe dovuto essere anche per Sarah Toscano, popstar in ascesa, vincitrice di Amici nel 2024, all’ultimo Festival di Sanremo con il dance-pop Amarcord. Della scuola, in un’intervista a Repubblica, aveva detto: «Sono in pausa: ad Amici non c’era la possibilità di portarla avanti, mi manca solo il quinto, che sto rimandando da due anni a causa degli impegni di lavoro; a breve lo recupero come privatista, prenderò la maturità».
    E ancora: ci sarà Alberto Tozzi, influencer romagnolo di origini napoletane, che frequenta l’Istituto professionale per i servizi socio-sanitari; Carla Famulari, giovane tiktoker siciliana, iscritta al liceo classico; Flavia Leone, attrice romana della serie tv Di4ri su Netflix, che si diplomerà al liceo classico Visconti; Giada Pasqui, tiktoker toscana iscritta al liceo linguistico, diventata famosa per il podcast di Twitch “Il Testosterone”; Giorgia Mordenti, creator e studentessa di un istituto tecnico a indirizzo amministrazione, finanza e marketing; Michele Mazzoni, giovane calciatore marchigiano, volto di TikTok, e alunno di un istituto professionale con indirizzo commercio.
    Si è già, o meglio “finalmente”, come ha scritto lei stessa, diplomata in una scuola americana, con tanto di consegna della pergamena e cerimonia in stile high school, Chanel Totti. Definitivo il commento sui social del padre Francesco Totti: “Ora nevica”. LEGGI TUTTO

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    Maturità 2025, l’astronauta Parmitano: “L’esame è come una prova teatrale, così si gestisce l’ansia”

    Alla maturità come su un palco: “Ha qualcosa a che fare con una prova teatrale. Io almeno, che negli anni del liceo amavo recitare, l’ho vissuta così”, racconta Luca Parmitano, l’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea che nel 1995 si è diplomato allo scientifico Galileo Galilei di Catania.

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    di Viola Giannoli

    08 Giugno 2025

    Qual è il legame fra scuola e teatro?
    “All’esame si puoi dimostrare quel che si è fatto, come quando si lavora per preparare uno spettacolo. Forse può apparire strano, ma pensavo alla maturità come a un’opportunità per far vedere che ero pronto, più che come un ostacolo”.
    Niente stress dunque?
    “Un esame non è mai interamente sotto al nostro controllo, lo stress può seguire alti e bassi, però non ne ho un ricordo traumatico. Subito dopo avevo in programma gli esami per l’ingresso all’Accademia Aeronautica. Ho vissuto quindi la maturità come una prova generale. A 18 anni volevo comunque andare oltre, e dimostrare che avevo la preparazione giusta per riuscirci”.

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    di Giulia D’Aleo

    05 Giugno 2025

    Quali erano i suoi sogni?
    “Mi affascinava il volo, sentivo che in un modo o nell’altro volevo diventare pilota. Mi sono laureato all’Accademia nel 2000, l’anno successivo ho preso il brevetto di pilota militare. Nel 2007 sono stato selezionato per diventare collaudatore e sperimentatore. Ho seguito un corso in Francia particolarmente impegnativo il cui obiettivo era diventare “comfortable with being uncomfortable”, cioè a sentirsi a proprio agio nelle situazioni di disagio. L’anno dopo ho partecipato alla selezione per la nuova classe degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea”.
    Uno scontro in volo con una cicogna che ha infranto l’abitacolo del suo aereo, il casco pieno d’acqua durante una passeggiata spaziale. Non le sono mancate le occasioni per sentirsi uncomfortable.
    “In quei momenti ho fatto leva sulla mia preparazione. Il difetto del casco, che ha iniziato a pompare l’acqua di raffreddamento attorno a occhi, bocca e naso, impedendomi di vedere e quasi di respirare, non era neanche mai stato previsto dalla Nasa. Non avevamo studiato una procedura di emergenza per quella specifica eventualità, ma l’addestramento che avevo alle spalle mi ha permesso di trovare una via d’uscita”.

    Maturità 2025, pubblicati i nomi dei commissari esterni, oltre 500 mila gli studenti coinvolti

    di Salvo Intravaia

    04 Giugno 2025

    Ha consigli da dare ai ragazzi per affrontare i momenti di stress?
    “Lo stress non è un nemico, ma un alleato che ti spinge a dare di più. Diventa un problema quando supera una certa soglia e si trasforma in distress, cioè disagio. A quel punto le performance smettono di migliorare e subiscono un calo rapido. La nostra capacità di reagire alla difficoltà crolla, come quando un cerbiatto illuminato dalle luci di un faro si paralizza senza riuscire a fuggire. L’addestramento che ho seguito come pilota e astronauta è sempre stato mirato a spostare più in là il punto in cui lo stress si trasforma in distress”. LEGGI TUTTO