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    Scuola e università, sciopero il 31 ottobre. “Da Valditara nessuna risposta alle nostre richieste”

    ROMA – La Federazione della conoscenza della Cgil apre la stagione degli scioperi proclamando, per giovedì 31 ottobre, l’astensione dal lavoro nel mondo della scuola e dell’università (e della ricerca e del ramo musicale e coreutico, l’Afam).
    L’incontro tra Valditara e i sindacati
    La scorsa settimana, 8 ottobre, tutti i sindacati al tavolo delle trattative avevano incontrato il ministro Giuseppe Valditara squadernando – anche Cisl, Uil, Gilda – un taccuino di doglianze ampio e dettagliato, a partire dagli investimenti sul rinnovo del contratto 2022-2024 ritenuti insufficienti di fronte a un’inflazione che in tre anni “è arrivata al 18 per cento”.

    Valditara scatenato: “La sinistra detesta patria e autorità”

    dal nostro inviato Matteo Pucciarelli

    07 Ottobre 2024

    La Cgil: “Dal governo nessuna risposta”
    La Cgil, guidata nel comparto scuola-università da Gianna Fracassi, ha immediatamente proclamato lo stato di agitazione e il tentativo di conciliazione di oggi è fallito. Così scrive il sindacato, adesso: “La Flc indice lo sciopero di tutto il comparto per il prossimo 31 ottobre. Dalla controparte governativa presente all’ultimo incontro che si è svolto nella sede del ministero del Lavoro e della Previdenza sociale non c’è stata nessuna risposta alle nostre richieste”. Il sindacato di Maurizio Landini, oltre alla mancanza di risorse aggiuntive sul nuovo contratto scuola “al fine di tutelare la perdita del potere di acquisto dei salari erosi”, lamenta l’assenza di risposte sulla stabilizzazione del precariato, sia scolastico che universitario, sul rafforzamento degli organici e non ha udito parola, sostiene, “contro la possibilità di nuovi tagli”.

    Università, i tagli della Bernini: mancano 800 milioni. E i rettori si ribellano: “Così gli atenei non sopravvivono”

    di Corrado Zunino

    02 Ottobre 2024

    I timori dei sindacati
    Uno dei timori della Federazione dei lavoratori della conoscenza è che possa essere messa in dubbio la dimensione nazionale del contratto di lavoro, a fronte di diverse ipotesi di regionalizzazione: “Le emergenze da affrontare quotidianamente dal personale di scuola, università, ricerca e Afam”, hanno chiusio, “sono continue e pesanti”.
    Per le “iniziative di mobilitazione su tutto il territorio nazionale”, la Flc Cgil non avrà il sostegno delle altri due organizzazioni confederali. Lo stesso giorno, il 31 ottobre, sarà in piazza il sindacato Usb, che ad agosto proclamò sciopero per tutto il pubblico impiego.
    La risposta di Valditara
    Il ministro Valditara, che ha sempre mostrato particolare ostilità nei confronti della Cgil, ha scritto in una nota: “”Prendo atto che la Flc Cgil, prima ancora che venga resa nota la proposta di Legge di bilancio, ha già proclamato lo sciopero. Evidentemente vi era l’intenzione di farlo comunque. Curiosa la scelta del 31 ottobre come data dell’astensione, il giorno prima del ponte di Ognissanti”.
    Gli ultimi due scioperi proclamati dalla Cgil, allora insieme alla Uil, hanno avuto adesioni basse: 6,1 per cento nel 2021 e 1,81 per cento il 16 dicembre del 2022, a ridosso delle festività. Valditara allora balzò in sella e disse: “Credo sia finita quell’idea antica, forse sessantottina, della scuola come luogo di militanza politica. Gli insegnanti oggi vogliono risposte concrete, sono interessati a quello che accade nei loro istituti, vogliono capire le strategie complessive che ispirano l’azione di chi governa. È l’inizio della normalità, della fisiologia dei rapporti”.
    Francesco Sinopoli, allora segretario Flc Cgil, rispose: “È chiaro l’intento di delegittimare tutte le rappresentanze sindacali, con una volontà esplicitamente tesa alla ridefinizione in chiave reazionaria della scuola pubblica. Un vero e proprio delirio ideologico”. LEGGI TUTTO

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    Carta Docente 2024, bonus da 500 euro: come e dove si può spendere

    Da oggi, 14 ottobre, gli insegnanti di ruolo possono richiedere la Carta docente relativa a questo anno scolastico. Grazie a questo strumento potranno acquistare libri, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o iscriversi a corsi di laurea e master universitari oppure per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o […] LEGGI TUTTO

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    Lamezia Terme, nel liceo modello voti cambiati, mobbing ai prof dissidenti, maltrattamenti: indagati la preside, sette docenti e un finanziere

    Voti truccati, ore di attività modificate, presenze fasulle firmate e controfirmate per ricevere compensi supplementari, maltrattamenti anche. Tutto nel liceo calabrese, lo scientifico Galileo Galilei di Lamezia Terme, giudicato miglior istituto della Regione nel 2023 per la classifica Eduscopio.
    Voti cambiati e mobbing
    È una storia di giudizi cambiati a piacere, mobbing e provvedimenti persecutori quella per la quale la Procura di Catanzaro ha notificato la chiusura indagini alla dirigente del liceo, a sette docenti, al marito di una di questi e a un maresciallo della finanza. Dieci gli indagati – come ha anticipato il quotidiano online LaC News24 – accusati a vario titolo di accesso abusivo a un sistema informatico, falso materiale e ideologico, maltrattamenti.
    La preside nel mirino
    Secondo l’accusa per sette volte, dal 28 gennaio al 13 giugno 2023, la preside sarebbe entrata nel registro elettronico per modificare i voti già assegnati da altri docenti in alcune materie come Storia dell’arte, Latino, Scienze naturali e anche Scienze motorie.
    Fogli di presenze truccati in cambio di soldi
    E come lei illecitamente si sarebbero intrufolati nel sistema online anche gli altri insegnanti per «alterare» le ore di attività e «sanare» possibili disfunzioni che gli avrebbero potuto provocare un procedimento giudiziario per truffa ai danni dello Stato. Alcuni prof avrebbero anche creato falsi fogli di presenza degli alunni alle attività extracurriculari per le quali i docenti percepivano un compenso supplementare.
    Il ruolo del maresciallo della Finanza
    Diverso il ruolo del maresciallo della Finanza, che si sarebbe introdotto, con il proprio account, nel sistema informatico della Cognizione penale per prendere informazioni su tre procedimenti penali. E lo avrebbe fatto su istigazione di una docente del liceo, indagata in uno dei tre procedimenti spiati, e di suo marito.
    La preside contro gli studenti dissidenti
    Nella scuola modello, però, accadevano anche episodi di maltrattamenti. La preside avrebbe assunto «condotte e provvedimenti persecutori, integranti mobbing sul posto di lavoro a danno specifico dei docenti da lei stessa definiti “dissidenti”».
    Gli indagati sono: la preside Teresa Antonietta Goffredo, 58 anni, originaria del Crotonese, gli insegnati Maria Rosaria Rocca, Giovambattista Chirillo, Anna Rosa, Pasqualina Bagnato, Maria Piera Adamo, Marietta Paola Veltri e Giuseppina Sandra Anania. E ancora il marito di Adamo, Luigi Carlo Isabella, e il finanziere, Renato Molinaro. LEGGI TUTTO

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    Scuola, studenti italiani in deficit anche sul pensiero creativo: il problema sono gli istituti professionali

    ROMA – L’Italia, con 31 punti su 60, ha ottenuto un risultato in “pensiero creativo” inferiore rispetto alla media Ocse, che è di 33. E’ quanto emerge dall’indagine Ocse Pisa 2022 sul “Creative thinking”, pubblicata lo scorso giugno e ieri illustrata, sul versante nazionale, nel corso di un webinar Invalsi. LEGGI TUTTO

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    Scuola, Valditara: “Pensiamo a una assicurazione sanitaria per insegnanti e bidelli. Il voto in condotta? Una rivoluzione”

    “Stiamo pensando ad una assicurazione sanitaria per il personale della scuola”. Parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Ormai ce l’hanno i privati, tutti i dirigenti. Lo Stato deve garantire il benessere. Per questo abbiamo introdotto anche gli sconti per i docenti. Bisogna pensare ad un insegnante rispettato, valorizzato, da lì si costruisce e si cambia […] LEGGI TUTTO