Nuovo studio sulla leucemia mieloide acuta
Sanihelp.it – La Leucemia Mieloide Acuta (LMA) è un tumore del sangue e del midollo osseo caratterizzato da una rapida progressione, motivo per cui è detta acuta. È la leucemia acuta più comune tra gli adulti, con circa 1200 casi tra gli uomini e 900 casi tra le donne in Italia ogni anno. È più frequente negli adulti con più di 60 anni. La maggior parte dei pazienti con LMA può andare incontro a recidiva, e in questo caso la prognosi è sfavorevole. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni è di circa il 29,5%. Le mutazioni IDH1 sono presenti nel 6-10% dei pazienti, che rappresentano un gruppo piuttosto difficile da trattare.
Lo studio AGILE, pubblicato sul New England Journal of Medicine, riguarda l’associazione di ivosidenib e azacitidina nella terapia di adulti con leucemia mieloide acuta con mutazione del gene IDH1. Ivosidenib è un inibitore orale dell’IDH1 mutato.
«I pazienti con LMA con mutazione di IDH1 hanno una prognosi infausta con poche, se non nessuna, opzioni di trattamento, soprattutto per i pazienti di nuova diagnosi che non sono idonei alla chemioterapia intensiva, » spiega Susan Pandya, Vice President Clinical Development & Head of Cancer Metabolism Global Development Oncology & Immuno-Oncology, Servier Pharmaceuticals «La pubblicazione dei risultati entusiasmanti dello studio AGILE sul New England Journal of Medicine rafforza l’importanza clinica di questi dati e supporta la continua ricerca di Servier, al fianco dei pazienti con LMA con IDH1 mutato».
Lo studio AGILE dimostra che ivosidenib è la prima terapia mirata specifica per la mutazione IDH1 che permette un miglioramento della sopravvivenza libera da eventi e della sopravvivenza globale in combinazione con azacitidina. LEGGI TUTTO