Pesticidi tossici rinvenuti nella pioggia: lo studio in Giappone
Pesticidi vietati in Europa, ma trovati nell’acqua piovana, quindi nell’ambiente. La scoperta in uno studio condotto in Giappone, che fa tornare attuale il dibattito sui neonicotinoidi, una classe di insetticidi sintetici, nata tra gli anni ’80 e ’90 che in pochi anni sono diventati tra i pesticidi più utilizzati a livello mondiale. Ma l’Ue ha deciso di vietarli a partire dal 2018, nonostante le pressioni esterne ed i ricorsi ai tribunali. La diffusione massiccia dei neonicotinoidi è legata all’utilizzo nella protezione delle colture agricole, e nel controllo dei parassiti negli animali domestici. Le sostanze chimiche contenuti in questi pesticidi sono neurotossiche ed agiscono sul sistema nervoso degli insetti, causando paralisi e infine la morte.
Salute e ambiente
Pfas nel vino 100 volte superiori rispetto all’acqua potabile
di Paola Arosio
30 Maggio 2025
Una delle caratteristiche che ne ha determinato il successo globale è che sono sistemici, cioè una volta applicati vengono assorbiti dalla pianta e si diffondono in tutti i suoi tessuti: foglie, fusto, radici e anche nel polline e nettare. Questo li rende efficaci contro gli insetti che si nutrono della pianta, ma rappresenta anche un grosso problema per gli organismi non bersaglio.
Infatti, nonostante la loro indubbia efficacia, i neonicotinoidi sono stati oggetto di forti critiche (e divieti) proprio a causa dell’impatto ambientale, in particolare nei confronti di api, bombi e altri insetti impollinatori. Anche a dosi non letali, i neonicotinoidi possono causare gravi problemi al sistema nervoso degli impollinatori, disorientandoli, compromettendo la loro capacità di ritrovare l’alveare. Alcuni studi hanno persino suggerito che le api possano sviluppare una sorta di “dipendenza” da queste sostanze.
Biodiversità
Riscaldamento globale e agricoltura intensiva: un cocktail letale per le api
di Simone Valesini
20 Maggio 2025
Altro fattore negativo è la contaminazione ambientale. Usati sulle piante, possono raggiungere facilmente ed intossicare le acque sotterranee, i pozze, i fiumi, mettendo a rischio anche gli organismi acquatici, con ricadute sulla catena alimentare; ci sono rischi anche per diverse specie di fauna selvatica, come le farfalle ed i coleotteri, con possibili ripercussioni per gli uccelli. L’Unione Europea, in tempi recenti, ha riconosciuto i gravi rischi associati ai neonicotinoidi e ha adottato misure restrittive imponendo un divieto quasi totale sull’uso di alcuni neonicotinoidi per tutti gli impieghi esterni su colture. Vietata anche l’esportazione, che avveniva in special modo verso i paesi più poveri, così come l’importazione di alimenti per le api, contaminati da neonicotinoidi. Ed a buona ragione, visto che quello che è stato scoperto da uno studio in Giappone, il primo al mondo, che ha svelato la sua presenza nell’acqua piovana.
Infatti dal 1993, gli insetticidi neonicotinoidi sono ampiamente utilizzati anche in Giappone, principalmente per la coltivazione del riso e la protezione delle pinete. Fino ad oggi, però, si ipotizzava che la diffusione dell’insetticida nell’ambiente avvenisse principalmente attraverso il deflusso idrico dai terreni agricoli, essendo le sostanze che lo compongono poco volatili, cioè poco inclini all’evaporazione e per questo non si potessero trovare nell’aria o nella pioggia.
Ambiente e Salute
Nelle case europee quasi 200 pesticidi “invisibili”: “Mix potenzialmente tossico”
di Pasquale Raicaldo,
18 Aprile 2025
Al contrario, la ricerca condotta dal professor Masumi Yamamuro dell’Università di Tokyo ha dimostrato, che si trovano anche nella acqua, che scende dalle nuvole; lo studio nipponico quindi, ha rivelato che le precipitazioni potrebbero diventare un potenziale mezzo di inquinamento ambientale del tutto incontrollato. Per lo studio, sono stati raccolti campioni di acqua provenienti da due città del Giappone, Tsukuba e Kashiwa, analizzati in diversi mesi del 2023 e 2024.
I risultati non hanno lasciato dubbi. Il 91% dei campioni conteneva neonicotinoidi, con la concentrazione totale più alta di 1,72 ng/L rilevata ad agosto 2024. Tra le sostanze contenute l’acetamiprid si è classificato al primo posto con una frequenza di rilevamento dell’82%, seguito da thiacloprid, 73% e dinotefuran 45%, alcune delle quali sono le sostante vietate in Ue dal 2018.
E di fatto la ricerca giapponese è il primo rapporto scientifico che dimostra la presenza di neonicotinoidi nelle precipitazioni, mentre uno studio precedente, sempre giapponese, ma datato 2019 aveva evidenziato che questa classe di pesticidi avrebbe avuto un contribuito impattante nella morte di massa di diverse specie di pesci, crostacei e plancton in un lago situato nella regione meridionale del Paese.
Ora la questione degli effetti dei neonicotinoidi potenzialmente riguarda anche la salute umana, per questo ci sono ancora ricerche in corso, non potendo escludere rischi per l’uomo, soprattutto a seguito di esposizioni prolungate o in determinate condizioni, come la gravidanza. Infatti a preoccupare l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, è il potenziale effetto neurotossico che potrebbe avere nella fase di sviluppo dell’embrione, il feto e il bambino. Ragioni sufficienti per l’EFSA che ha suggerito di abbassare alcuni livelli guida per l’esposizione e ha richiesto che gli studi sulla neurotossicità in fase di sviluppo diventino parte integrante delle richieste di autorizzazione per la commercializzazione di questi prodotti.
Questa ricerca dunque, per la prima volta al mondo dimostra in modo chiaro che i neonicotinoidi, possono viaggiare nell’aria e cadere a terra con la pioggia, che potenzialmente può raggiungere anche luoghi molto lontani dai campi dove vengono usati. LEGGI TUTTO