Milano ha un problema con le biciclette. Non solo quelle che vengono rubate – quasi un cittadino su due ha subito un furto negli ultimi anni – ma anche quelle che non trovano dove essere parcheggiate in sicurezza durante i grandi eventi. La soluzione arriva da un’idea tanto semplice quanto innovativa: il valet parking per le due ruote.
Si chiama Dottò ed è il primo servizio di valet bike parking in Italia, nato dalla mente di Scintilla Cicloprogetti, un’associazione di promozione sociale fondata appena un anno fa da un gruppo di ciclisti appassionati guidati da Luigi Costanzo. Il nome è un gioco di parole che strizza l’occhio al dialetto milanese: “Dottò la lascia a noi”, come si dice quando si affida l’auto al parcheggiatore di un ristorante.
Un servizio pensato per chi pedala
L’idea è nata dall’esperienza diretta di chi usa la bicicletta quotidianamente. “Quando arrivi a un grande evento in bici, i posti finiscono subito – spiega Tommaso Stefanelli, uno dei fondatori durante una dimostrazione del servizio -. La gente lega al primo palo, poi al secondo, al terzo. Alla quarta bicicletta devi già camminare per centinaia di metri per trovare un posto”.
Il servizio funziona come un guardaroba: area recintata, check-in all’arrivo, sorveglianza durante l’evento e check-out al ritorno. I ciclisti possono lasciare non solo la bici ma anche accessori come caschi, borse e luci, senza rischi di furto – un altro problema sentito da chi pedala in città.
Debutto al MI AMI Festival
Dottò ha fatto il suo esordio al Miami Festival poche settimane fa, gestendo oltre 300 biciclette all’Idroscalo. Il successo della prima sperimentazione ha convinto Nilox, brand italiano di tecnologia per lo sport, a sostenere il progetto. Il servizio è attualmente gratuito per gli utenti: “I tempi non sono anche maturi in Italia per un parcheggio a pagamento per biciclette – ammette il team – ma ci sosteniamo grazie agli sponsor che vedono nell’iniziativa un’opportunità di visibilità presso un pubblico attento alla sostenibilità”.
Rastrelliere mobili e visione europea
L’aspetto tecnico è curato nei dettagli: le rastrelliere sono impilabili e trasportabili, possono essere caricate su un furgone o addirittura trasportate con un carrellino speciale progettato ad hoc. “Sono facilmente trasportabili, possiamo portarle anche in bicicletta”, sottolinea l’ideatore.
Ma l’ambizione va oltre i festival. Il modello di riferimento è la Francia, dove durante l’estate vengono allestiti parcheggi temporanei per biciclette vicino alle località turistiche. “Se vai alla spiaggia di Rimini, Riccione o Bibione, hai sistemi di ciclabilità piacevoli, ma poi manca l’ultimo miglio – osserva il fondatore – La bicicletta finisce legata al primo alberello o paletto. È lì che vorremmo arrivare, oltre ovviamente a tutti gli eventi estivi”.
Verso un futuro sostenibile
Scintilla Cicloprogetti non si ferma al valet parking. L’associazione lavora come “incubatore” di progetti legati alla ciclabilità urbana, con l’obiettivo di rendere Milano sempre più bike-friendly. Tra le iniziative in cantiere, la promozione del cicloturismo combinato con il trasporto ferroviario.
Il progetto Dottò rappresenta un tassello di un puzzle più ampio: quello di una mobilità urbana che mette al centro le persone e l’ambiente. Un servizio che nasce dalla strada e torna alla strada, offrendo una soluzione concreta a chi ha scelto di pedalare verso un futuro più sostenibile.