L’Oscar europeo del clima 2025 va alla Tele2 di Stoccolma. La società svedese specializzata in telecomunicazioni ha infatti accumulato il punteggio più alto nell’ultima edizione di Europe’s Climate Leaders, classifica delle aziende più green del Vecchio Continente redatta dal Financial Times in collaborazione con Statista. A dominare la parte alta della graduatoria sono soprattutto le imprese del Nordeuropa: Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Danimarca, Germania. Ma nei primi posti, su un elenco di centinaia di aziende, compaiono anche alcune italiane. C’è addirittura sul podio la Erg della famiglia Garrone. Ma il suo terzo posto sorprende fino a un certo punto: dal 2008 l’azienda ha disinvestito dal settore petrolifero (core business fin dalla fondazione nel 1938) per concentrarsi sulle energie rinnovabili. E oggi nell’eolico è tra i primi dieci operatori a livello europeo.
L’intervista
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Le aziende italiane
Al 18esimo posto compare l’Enav, Ente nazionale per l’assistenza al volo. Come si legge nel suo bilancio 2024 “è riuscita a diminuire ancora la propria impronta carbonica arrivando ad un -87,4% di emissioni al 2019”. Poco più, in 21esima posizione, figura il Gruppo Irce, che “opera nel settore dei conduttori per avvolgimento e cavi elettrici”. Con base a Imola, ha quattro stabilimenti in Italia e cinque all’estero. Attento alle emissioni della propria filiera, il gruppo lo scorso anno ha inaugurato proprio Imola un impianto fotovoltaico da 60 megawatt per soddisfare parte dei suoi fabbisogni energetici. Più lontani dal vertice il gruppo Safilo (42esimo posto), Enel (67esimo), Maire (78esimo).
Riduzione gas serra, trasparenza, collaborazione
L’analisi del Financial Times si concentra principalmente sulle aziende che hanno ottenuto la maggiore riduzione, in un periodo di cinque anni (2018-23 per questa edizione), dell’intensità delle emissioni di gas serra di Scopo 1 e 2, quelle che provengono rispettivamente dalle attività operative dell’azienda e dall’energia che utilizza. Tra i criteri utilizzati per stilare la classifica c’è anche la trasparenza sulle emissioni di Scopo 3, quelle che derivano dalla catena di fornitura di un’azienda e che in genere costituiscono la maggior parte delle emissioni di carbonio aziendali. Vengono inoltre presi in considerazione i progressi delle aziende nella riduzione delle emissioni assolute e la loro collaborazione con enti di valutazione della sostenibilità.
Europa
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07 Aprile 2025
Gap green tra Nord e del Sud Europa
“La quinta edizione di Europe’s Climate Leaders”, spiegano dal quotidiano finanziario della City, “mira a evidenziare le aziende europee che stanno compiendo progressi nella riduzione delle emissioni di gas serra”. Ma non vuole essere una lista dei buoni e dei cattivi, anche nello scorrerla non si può fare a meno di notare il gap green tra le realtà produttive del Nord e del Sud Europa.
Più in generale però il rapporto, pur riferendosi al quinquennio 2018-2023, sembra confermare quello che sostengono in molti: il cammino delle imprese europee verso una economia decarbonizzata è ormai avviato e sta dando risultati, grazie anche alle politiche di Bruxelles. Si tratta ora di capire se il ciclone Trump provocherà ripensamenti. In Italia e altrove.