Il crollo dell’Impero Romano? Tutta colpa della siccità. Almeno leggendo uno studio condotto dall’Università di Cambridge e pubblicato su Climatic Change, dal titolo “Siccità e conflitti nel tardo periodo romano”. Risultato di un intreccio tra ricerche su cambiamenti climatici, testi e reperti archeologici. Arrivando alla conclusione che le battaglie nell’Impero Romano d’Occidente erano profondamente legate alle condizioni del clima e in particolare al susseguirsi di periodi di siccità proprio prima dell’inizio dei combattimenti. I ricercatori si sono concentrati sulla “Cospirazione dei Barbari”, un momento considerato cruciale nella storia della Britannia romana.
Cattivi raccolti
Secondo lo studio le scorribande di Pitti, Scotti e Sassoni durante la “Cospirazione”, che misero in ginocchio quella parte dell’Impero furono favorite da un lungo periodo di siccità e cattivi raccolti che probabilmente innescò delle rivolte delle guarnigioni sul vallo di Adriano oltre a favorire in generale gli attacchi dei barbari.
Guardando a tutto l’Impero Romano d’Occidente, gli autori hanno scoperto che “per 59 battaglie avvenute nell’Impero d’Occidente, si registra un aumento significativo degli anni che hanno superato la soglia climatica secca prima dell’anno del conflitto. Analogamente – continuano – il verificarsi di periodi ‘estremamente’ caldi è aumentato negli anni precedenti il conflitto, come mostrato due registri di temperatura indipendenti”.
L’intervista
Che impatto avrà il riarmo dell’Europa sulle sue politiche climatiche?
15 Marzo 2025
Gli anelli di accrescimento delle querce
“Sebbene inferiore alla variazione associata alle condizioni idroclimatiche precedenti a queste battaglie, è evidente un legame tra estati calde e conflitto. Questi risultati dimostrano che le battaglie nel tardo Impero d’Occidente erano, il più delle volte, precedute da condizioni calde e secche, mentre gli anni del conflitto presentavano tipicamente condizioni più fresche e umide”. Gli studiosi sono giunti alle loro conclusioni esaminando gli anelli di accrescimento delle querce per ricostruire i livelli di temperatura e precipitazioni nella Britannia meridionale durante e dopo la Congiura dei Barbari” del 367 d.C. Combinando questi dati con i resoconti romani, sono giunti alla conclusione che le gravi siccità estive del 364, 365 e 366 d.C. siano state una forza trainante in questi eventi cruciali. Tatiana Bebchuk, del Dipartimento di Geografia di Cambridge, ha affermato: “Il rapporto tra clima e conflitti sta diventando sempre più chiaro ai nostri giorni, quindi queste scoperte non sono importanti solo per gli storici. Le condizioni climatiche estreme portano alla fame, che può portare a sfide sociali, che alla fine portano a veri e propri conflitti”.