Via libera da parte dei Rappresentanti Permanenti dei 27 (Coreper II) alla modifica dello status di protezione del lupo, allineando la legislazione dell’Ue alla Convenzione di Berna aggiornata. Il mandato comprende una modifica mirata della direttiva sugli habitat – la legge dell’Ue che attua la Convenzione di Berna – per riflettere il livello di protezione rivisto del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”.
“L’obiettivo è fornire una maggiore flessibilità nella gestione delle popolazioni di lupo nei Paesi dell’Ue, al fine di migliorare la coesistenza e ridurre al minimo l’impatto della crescente popolazione della specie, comprese le sfide socioeconomiche. Gli Stati membri possono avere livelli di protezione più severi”, si legge in una nota del Consiglio Ue, che aggiunge: “Sebbene i lupi non siano più considerati specie strettamente protette, gli Stati membri devono comunque garantire al lupo uno stato di conservazione favorevole e applicare misure di monitoraggio che possono portare a divieti temporanei o locali di caccia. Inoltre, i finanziamenti e il sostegno dell’Ue saranno ancora disponibili per le misure di coesistenza e prevenzione e gli aiuti di Stato per compensare gli agricoltori colpiti potrebbero rimanere in vigore”. Il testo deve essere approvato in via definitiva dall’Europarlamento a maggio.
Biodiversità
Lupi, in Europa aumentati del 60% in un decennio: sono 21.500
19 Marzo 2025
“Il declassamento della protezione del lupo è una decisione sbagliata che antepone il tornaconto politico alla scienza – dice Dante Caserta, rsponsabile degli Affari legali e istituzionali del Wwf Italia- . Non offre alcun aiuto concreto alle comunità rurali e agli allevatori, ma riduce la possibilità di investire in misure preventive per favorire la convivenza. Rappresenta un precedente pericoloso per la protezione delle specie a rischio in Europa ed è anche un segnale preoccupante di come la politica si stia allontanando dalla scienza. Ora il Parlamento europeo è chiamato a votare questa decisione sbagliata. Il WWF chiede ai parlamentari italiani di mantenere l’integrità di questo strumento essenziale per proteggere l’ambiente in Europa.