E la lampadina dove la metto? si potrebbe dire, parafrasando una celebre canzone di Domenico Modugno. Per indagare le conoscenze dei cittadini europei sul tema, nel 2020 EucoLight ha commissionato un’indagine che si è svolta in Italia, Austria, Germania, Paesi Bassi, Spagna, dalla quale è emerso che il 62-88% degli abitanti ha identificato correttamente il luogo di smaltimento.
“Pur essendo positivi, i risultati evidenziano il bisogno di maggiore informazione per raggiungere coloro che ancora non sono consapevoli della necessità di separare nel modo giusto questo tipo di rifiuti”, sostiene Marc Guiraud, segretario generale dell’associazione.
Del resto, può non essere sempre facile individuare il bidone idoneo, visto che il conferimento dipende dalla tipologia di lampadina: a incandescenza, alogena, a Led. Ecco allora una mini-guida per non sbagliare.
A incandescenza
Tale tipo di lampadina è formata da un bulbo di vetro, da un gas inerte (come argon o azoto) e da un filamento di tungsteno. Quest’ultimo componente, al passaggio dell’energia elettrica, si scalda fino a diventare incandescente, emettendo luce. Si calcola, però, che una lampadina a incandescenza converta solo il 5-10% dell’elettricità in illuminazione, mentre la restante percentuale viene dissipata sotto forma di calore. Ciò si traduce in una bassa efficienza energetica e in una durata relativamente breve.
Come smaltirle
Nonostante siano da anni fuori produzione e fuori commercio, le lampadine a incandescenza potrebbero essere ancora presenti nelle case, magari montate su qualche lampada poco utilizzata. Il loro corretto smaltimento dipende dai regolamenti locali. In alcuni Comuni è, infatti, possibile conferirle nella raccolta indifferenziata, mentre in altri devono essere portate nei centri di raccolta abilitati (isole ecologiche) e gettate in un cassonetto specifico. In ogni caso, al pari di tutte le altre lampadine, non devono mai finire nel bidone del vetro, dato che sono composte anche da altri materiali.
AlogenA
Questa lampadina è costituita da un bulbo di quarzo, da un gas alogeno (come bromo o iodio) e da un filamento di tungsteno. Secondo gli esperti, può durare fino a due volte di più rispetto a una a incandescenza. Inoltre, dato che opera a temperature più elevate, è in grado di produrre una luce più brillante e definita, utile soprattutto per i fari dell’auto, per l’illuminazione teatrale e cinematografica, per i dispositivi medici.
Come smaltirle
Lo smaltimento di queste lampadine è analogo a quello delle lampadine a incandescenza. è perciò possibile, tenendo conto dei regolamenti locali, conferirle nella raccolta indifferenziata oppure portarle negli appositi centri di raccolta.
A LED
Le lampadine a Led (Light emitting diode, diodo a emissione di luce) sono dispositivi basati su diodi a semiconduttore che emettono luce attraverso il fenomeno dell’elettroluminescenza. Rispetto ad altre tipologie di lampade, presentano numerosi vantaggi. Il risparmio, anzitutto: a parità di flusso luminoso, tenere accesa per un’ora una lampadina a Led equivale, dal punto di vista dei consumi, a mantenere accesa per quattro ore una lampadina a incandescenza. Poi la durata nel tempo, dato che il loro ciclo di vita è venti volte superiore rispetto a quello delle lampadine tradizionali. Infine, la sostenibilità, visto che possono essere riciclate in alta percentuale e sono prive di sostanze tossiche.
Come smaltirle
Queste lampadine rientrano, secondo il decreto legislativo numero 151 del 2005, aggiornato con il decreto legislativo numero 49 del 2014, nella categoria dei Rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici (Raee). Per smaltirle, possono essere anzitutto portate nei centri di raccolta del proprio Comune dedicati a questo genere di rifiuti. In alternativa, possono essere consegnate ai negozi che vendono articoli elettrici ed elettronici con due diverse modalità:
- Servizio 1 contro 1: consente di lasciare la lampadina esausta nel punto vendita, in cambio dell’acquisto di una nuova lampadina.
- Servizio 1 contro 0: permette di restituire ai negozianti la lampadina non più funzionante senza alcun obbligo di acquisto. Un’opzione, questa, obbligatoria solo per la grande distribuzione, ovvero per i negozi che hanno una superficie di vendita dedicata alle apparecchiature elettriche ed elettroniche superiore ai 400 metri quadrati. Tale opportunità può essere offerta, volontariamente, anche da esercizi di minori dimensioni.
Oltre alle lampadine a Led, seguono la stessa procedura di smaltimento anche altri tipi di lampadine. Tra queste, tubi fluorescenti, lampadine fluorescenti compatte, lampadine a scarica ad alta intensità, lampadine a vapori di sodio a bassa pressione, lampadine ad alogenuri metallici. Per ricordare ai consumatori che tutte queste lampadine non possono essere buttare nella raccolta indifferenziata, sulla confezione è presente il simbolo di un cassonetto barrato.