Il quarto “Clean Air Outlook”, il rapporto della Commissione europea e dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) conferma che le emissioni di inquinanti atmosferici nei paesi della Ue continuano a diminuire. Se da una parte l’analisi che arriva dal monitoraggio “Zero Pollution” è una buona notizia, dall’altra i ricercatori sottolineano che nonostante i progressi ottenuti, i livelli di smog restano comunque troppo elevati. Secondo il report il risultato positivo verso gli obiettivi del 2030 è dovuto soprattutto alle politiche varate da Bruxelles negli ultimi 20 anni e che hanno inciso soprattutto sull’uso dei pesticidi e i rifiuti di plastica che non c’è dubbio hanno contribuito a ridurre l’inquinamento.
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“Le emissioni dei cinque principali inquinanti atmosferici (biossido di zolfo ossidi di azoto, composti organici volatili non metanici, ammoniaca e materiale particolato PM2) sono diminuite in modo significativo tra il 2005 e il 2024. E tuttavia la qualità dell’aria rimane una seria preoccupazione per la salute dei cittadini europei, soprattutto nelle aree urbane dove i livelli di inquinamento rimangono al di sopra dei livelli guida dell’OMS, e per lo stato degli ecosistemi”.
Le crititicità
Resta critico l’impatto dovuto alle emissioni legate all’inquinamento acustico, al rilascio di microplastiche nell’ambiente, all’eccesso di nutrienti e alla produzione di rifiuti. Anche l’ammoniaca rimane un’eccezione, poiché le emissioni sono diminuite molto meno rispetto agli altri inquinanti, con otto Stati membri che non hanno ancora rispettato i propri impegni di riduzione delle emissioni nel 2022. Si legge nel rapporto: “Questi Stati membri devono adottare ulteriori misure significative per ridurre le emissioni di ammoniaca alla fonte promuovendo buone pratiche agricole, anche come parte dell’attuazione della politica agricola comune da parte degli Stati membri. Sono inoltre necessarie azioni aggiuntive per limitare le emissioni di PM2, per le quali si prevede che otto Stati membri non rispetteranno i loro impegni di riduzione per il 2030”.
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Le sfide future
La valutazione in corso della direttiva NEC – che stabilisce gli obiettivi di riduzione dei cinque inquinanti principali – farà luce su ciò che ha funzionato bene nell’attuazione della direttiva e quali sono le sfide, incluso il rispetto degli impegni di riduzione delle emissioni. Ma nel complesso, spiegano i ricercatori: “I risultati di questa analisi mostrano che, sebbene collettivamente l’Ue e i suoi Stati membri abbiano compiuto chiari progressi, sono necessarie ulteriori azioni per ridurre gli impatti negativi sulla salute e sull’ambiente dell’inquinamento atmosferico, in linea con l’ambizione di inquinamento zero dell’UE e in piena sinergia con l’impegno della nuova Commissione per raggiungere una prosperità sostenibile”.
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Una sola salute
La Commissione ha confermato che l’approccio delle misure per raggiungere un’aria più pulita rimane “One Health”, ossia il riconoscimento che la salute umana, animale e ambientale siano interconnesse. “Affinché le riduzioni previste si concretizzino, è importante attuare la legislazione esistente per intero e attingere al supporto disponibile per gli Stati membri dalla Commissione. Ulteriori azioni ridurrebbero ulteriormente gli impatti sulla salute, gli ecosistemi l’inquinamento atmosferico e l’economia”.