in

La coltivazione e la cura della primula per una magnifica fioritura

Le primule sono tra i fiori che riescono a sopravvivere con l’arrivo dei primi freddi: ecco una piccola guida per scoprire di più riguardo a questa pianta, dalla coltivazione alla cura ideale per una fioritura colorata e bella.

La coltivazione e la cura della primula

La primula è una pianta appartenente alla famiglia delle primulaceae e se ne trovano davvero molte specie tra esemplari annuali, sempreverdi, rustiche ecc. La più comune è sicuramente la primula vulgaris o primula comune, pianta originaria dell’Europa occidentale, che rallegra i giardini soprattutto nel periodo invernale. Questa pianta si presenta con foglie disposte a rosetta, leggermente pelose nella parte inferiore. I fiori, invece, sono singoli e disposti in diverso modo a seconda della specie: infatti, si possono trovare esemplari con fioritura a ombrello e a spiga. Ma come ci si occupa della coltivazione della primula? In realtà, la primula non richiede una cura particolare, bensì è necessario capire quali sono gli esemplari che si possono sistemare comodamente sia all’esterno sia all’interno della propria casa. La temperatura ideale per la primula è di 10-16°C durante la stagione estiva, mentre in inverno riesce a tollerare fino ai 7°C, ma non per periodi troppo prolungati. Per una corretta coltivazione della primula è importante ricordare che non ama la luce diretta del sole e le correnti d’aria fredda. La posizione migliore per la sua cura è ombreggiata o con luce solare indiretta.

Le specie più conosciute

Come accennato in precedenza, in natura si possono trovare davvero molte specie: si parla addirittura di 500 specie differenti tra di loro. Tra le più note è possibile citare le seguenti:

Primula acaulis o vulgaris: si tratta di una specie spontanea che nasce nei boschi europei. Non va oltre i 10 cm ed ha foglie strette con margini ondulati. Si possono coltivare anche in appartamento, a patto che vi sia il giusto fresco durante la fioritura. Da questa specie sono state ricavate molte piante ibride.

Primula Veris od Odorosa: è possibile osservare questa specie a fine inverno. I fiori si presentano con disposizione a campanula e sono di colore giallo-oro o con macchie arancioni. Hanno un profumo spiccato e foglie dentate con una fitta peluria sul lato inferiore. È una sempreverde e specie protetta.

Primula obconica: è una pianta originaria della Cina, caratterizzata da foglie oblunghe con margini ondulati. Anche questa pianta presenta peluria nella parte inferiore della foglia, ma meno fitta. Inoltre, le foglie possono irritare per via di una sostanza che contiene. I fiori a ombrello sono grandi e di diversi colori e sono su steli di 30 cm al massimo di lunghezza. Sbocciano a partire dalla stagione invernale e proseguono fino all’estate.

Primula Malacoides: un’altra specie di primula, sempre originaria della Cina, è questa. La pianta non supera mai i 25 cm di altezza ed è caratterizzata da foglie piccole dentellate e verdi con nervature bianche. I fiori, posizionati su steli di 40 cm di lunghezza, sono bianchi e rosa e si possono osservare tra gennaio e aprile.

Primula elatior: si tratta di una specie che si presenta con foglie alla base della pianta e fiori a ombrello su lunghi steli che, però, non profumano.

Primula farinosa: tra le specie che troviamo comunemente sulle Alpi italiane vi è questa. È una pianta che cresce spontanea ed è caratterizzata da fiorellini di piccole dimensioni che sbocciano tra maggio e settembre.

La fioritura

I fiori di questa pianta sono molto belli sia per quanto riguarda la forma sia per la colorazione. Come accennato in precedenza, possono assumere la forma di una campanella posizionata su lunghi steli, ma anche di un ombrello ampio. I colori sono tanti: si va dal giallo al bianco, dal rosso al viola e dal blu all’azzurro. È importante considerare un aspetto particolare che riguarda la fioritura. Infatti, la primula non gradisce più di 16°C quando i fiori stanno sbocciando. Temperature elevate possono causare una riduzione sensibile della fioritura della primula.

Qual è il terreno migliore per la pianta?

Se si coltiva la primula in vaso, è necessario selezionare un terreno leggero, ma allo stesso tempo ricco di sostanze organiche. Si può anche mescolare un po’ di sabbia per rendere il terreno più drenante. Anche la coltivazione in piena terra richiede un buon terreno: meglio se un terreno ricco di humus, leggermente acido, e ben drenato.

Le annaffiature

Durante l’estate la primula ha bisogno di acqua data in maniera regolare: il terreno dovrà essere umido, ma mai eccessivamente bagnato. Infatti, è una di quelle piante che non tollera i ristagni idrici. Ogni tanto si può nebulizzare dell’acqua sulle foglie, facendo attenzione a non bagnare i fiori. Anche durante la fioritura è importante irrigare con costanza la pianta: in questo modo, i fiori trovano la giusta umidità per crescere bene.

La concimazione

Il concime può essere dato alla pianta quando la si innaffia, magari diluendo quello liquido nell’acqua, ogni 2 settimane. È consigliato iniziare quando vi sono i primi germogli di fiore per proseguire durante la stessa fioritura. Si suggerisce un concime con bassi livelli di azoto e alti di potassio e fosforo. È preferibile sfruttare anche quelli che al loro interno presentano manganese, rame, zinco, ferro e boro, elementi che aiutano la crescita della pianta.

La moltiplicazione della primula

È possibile moltiplicare la pianta sia per seme sia attraverso la suddivisione delle piantine effettuata durante il rinvaso. È necessario poi sistemare i semi nel semenzaio, così poi da ottenere una piantina in poco tempo e sistemarla in vaso o in piena terra.

Il rinvaso e la potatura

Il rinvaso della primula si può eseguire ogni 2 anni, prima dell’arrivo della stagione autunnale e prima ancora dell’ingresso nella fase vegetativa della pianta. È importante selezionare un ottimo terreno per offrire il meglio della cura alla primula. Il vaso da selezionare deve essere leggermente più grande del precedente, fino a un massimo di 20 cm. Nel caso in cui la pianta si fosse espansa più di questa dimensione, allora è preferibile dividere le piantine e sistemarle in altri vasi. La potatura si potrà eseguire anche durante il rinvaso, eliminando foglie secche e gialle o gli steli morti. Se non si effettua il rinvaso completo della pianta, si può decidere di sostituire i primi centimetri di terriccio con dell’altro fresco.

Le malattie e i parassiti in cui può incorrere

Come molte altre piante, anche la primula può andare incontro a problematiche comuni. Per esempio, la muffa grigia sulle foglie dovute a un fungo per via di elevata umidità. Facendo asciugare completamente il terreno e trattando con un fungicida specifico si può ottenere di nuovo una pianta sana. Gli acari e il ragnetto rosso possono trovarsi facilmente sulla pianta e, anche in questo caso, è importante selezionare un prodotto ad hoc per il trattamento. La primula può anche presentare foglie ingiallite, ma in questo caso si tratta solo di un problema dovuto all’aria troppo secca e calda.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Quando e come seminare il prato: periodo e consigli

Materasso, come sceglierlo e smaltirlo per ridurre l’impatto ambientale