In un mondo che ha perso la bussola, meglio aggrapparsi alle certezze: gli alberi. Viviamo in un Pianeta dove la natura che ci circonda passa costantemente in secondo piano – basti pensare alla costante perdita di biodiversità – rispetto agli interessi economici dell’umanità. Per questo a volte piccoli, curiosi e straordinari gesti possono aiutarci a ricordare ciò che conta per la nostra salute, ovvero l’ambiente che ci circonda. Lo sa bene Truphena Muthoni, una ragazza kenyota, che è talmente convinta dell’importanza di riconnetterci con la natura che nei giorni scorsi ha tentato di battere un curioso record, ora al vaglio dei giudici del Guinness World Record: il più lungo abbraccio di sempre ad un albero.
La giovane afferma di averlo battuto: in una maratona di abbracci si è infatti stretta a un singolo albero di un parco cittadino di Nairobi, il Michuki Park in Kenya, per quasi 48 ore. Due giorni fedelmente stretta a una tronco senza mai mollarlo. Il suo gesto potrebbe sembrare un banale tentativo di trovare un posto fra le pagine del Guinness, ma in realtà Muthoni ha raccontato di aver tentato la piccola impresa per un altro motivo: sensibilizzare le persone, soprattutto i suoi concittadini, sull’importanza degli alberi, fondamentali anche “per la nostra salute mentale” dice. Il potere curativo di una corteccia va ritrovato soprattutto in quei luoghi, proprio come nella sua Nairobi, dove “lo sviluppo urbano sta distruggendo le risorse naturali, per questo voglio che le persone si riconnettano con la natura, perché ha un vero potere curativo” sostiene la giovane musicista africana. Abbracciare gli alberi è una pratica che, in questo caso si può proprio dirlo, affonda le sue radici nel passato. Da oltre tre secoli è infatti una forma di protesta, per esempio, nel campo delle battaglie ambientaliste, quelle per evitare tagli e deforestazione. Ma è anche una pratica meditativa, come in Giappone con il “shinrin yoku”, quei “bagni nella foresta” diventati noti soprattutto negli anni Ottanta. E ha persino un valore scientifico, dato che alcuni studi anche recenti raccontano come l’abbraccio delle piante possa migliorare l’umore, le funzioni cognitive, il benessere mentale o anche la pressione sanguigna.
Ambiente
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In certi casi poi in questo gesto c’ è anche una sorta di “sfida”, dato che esistono campionati mondiali dell’abbraccio, suddivisi persino in categorie come la durata, la creatività o la passione. L’ultima edizione del TreeHugging World Championships lo scorso anno si è tenuta a Levi, in Finlandia, dove la silvoterapia diventa un evento che nei Paesi nordici attira tantissime persone, sempre con il messaggio di fondo dell’importanza di preservare le foreste. Prendendo spunto dalle durate dei record precedenti, di oltre un giorno intero di abbracci, Muthoni si è così recata nel suo parco cittadino preferito e sotto le stelle, intorno alle 18 di sera, ha iniziato ad abbracciare un albero: è rimasta in quella posizione, sotto gli occhi di amici e sostenitori, per quasi due giorni interi. Dopo il conto alla rovescia scandito dagli amici, quando la giovane ragazza ha lasciato il suo albero di “fiducia”, ha raccontato nuovamente ai media e ai curiosi il motivo del suo gesto: “Voglio incoraggiare le persone ad abbracciare gli alberi perché aiuta a migliorare la salute mentale e ci consente di ricaricarci“.
A sostenerla, con tanto di messaggio rilanciato sui social, anche il keniota Ababu Namwamba, rappresentante permanente del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), che ha voluto ringraziare la 21enne sottolineando come la sua storica impresa “ha attirato l’attenzione mondiale sul fenomenale potere dei giovani di essere campioni di azione per il clima” e, parlando della ragazza dalle lunghe trecce verdi che per ore non ha mai smesso di stringere la corteccia, l’ha definita come una donna che che aveva “lo spirito di Wangar? Maathai”, ovvero della prima africana a vincere il premio Nobel per la pace nel 2004 per il suo Green Belt Movement, quello nato per piantare alberi in Africa, combattere la povertà e preservare i diritti delle donne. Nel frattempo in Kenya Muthoni è diventata una piccola star, capace di ispirare soprattutto le giovani generazioni: il suo abbraccio è stato un gesto in grado di “ricordarci di proteggere la natura ogni giorno” ha detto per esempio il Kenya Forest Service e la sua impresa è stata persino trasmessa in diretta streaming da alcune emittenti locali. In attesa di sapere se il suo record sarà accettato o meno dal Guinness e se l’ambientalista di Nairobi sarà riuscita a battere quello precedente detenuto dal ghanese Abdul Hakim Awal che lo scorso maggio ha abbracciato un albero per 24 ore e 21 minuti sempre per promuovere la conservazione della natura, Muthoni ha infine ricordato a tutti che questa pratica può sembrare qualcosa di semplice ma in realtà, proprio come nella lotta per la preservazione dell’ambiente, implica un costante impegno. C’è infatti da considerare la privazione di sonno e bisogni (la pratica del record concede due ore di pausa ma la ragazza non le ha sfruttate) e bisogna rimanere in posizione eretta, fra zanzare e caldo, sia di giorno che di notte. “Mi sono allenata a stare in piedi per lunghe ore, a non mangiare e persino a digiunare per lunghi periodi. A volte, facevo solo un pasto al giorno. Ho anche allenato il mio corpo a non usare il bagno per 48 ore. So che è tutto nella mente” ha concluso l’ecologista africana sperando, con il suo gesto, di aver ispirato più persone possibile a lottare con lei per “riconnettersi con la natura“.