Il timo o thymus vulgaris è una pianta della famiglia delle lamiceae. Si tratta di una pianta la cui coltivazione e cura richiede delle piccole accortezze: in questo modo, si ottiene una pianta ornamentale, utile anche in cucina. Scopriamo di più con questa piccola guida alla coltivazione della pianta del timo.
Le caratteristiche della pianta del timo
Il timo è una pianta caratteristica delle aree mediterranee: in particolare in Italia si trova molto diffuso nelle regioni meridionali come per esempio la Puglia, Sardegna, Calabria e Sicilia. È un esemplare sempreverde e aghifoglie che cresce con lentezza e può raggiungere al massimo un’altezza di 30 centimetri. Si tratta di una pianta a carattere cespuglioso, con fusti legnosi che possono lignificare dopo circa 5 anni di vita. Le foglie del timo sono picciolate con margini arrotondati verso il basso. Sono di colore grigio-verde e più chiare sulla parte inferiore. Sempre sul lato inferiore è presente una peluria. Con l’arrivo della bella stagione la pianta mette in mostra dei piccoli fiorellini profumati di forma tubolare e di colore rosso-viola. Sono raggruppati in spighette e li si possono osservare nel periodo compreso tra giugno e settembre. Anche se si tratta di una pianta sempreverde, in realtà se si decide di coltivarla in aree dove il clima invernale è rigido, perde tutte le foglie, diventando a portamento annuale. È una pianta che deve essere tenuta sopra i 5°C e una massima di 30-35°C.
Il terreno e l’esposizione
Il terreno migliore per questa pianta aromatica può essere sassoso e povero, ma mai argilloso. Infatti, un terreno troppo compatto rischia di creare fastidiosi ristagni idrici. È importante selezionare un terreno drenante per mantenere in ottima salute il timo. Il timo è una pianta che ama essere esposta al sole, dunque, si può scegliere un punto del giardino o dell’orto dove riceve la luce diretta solare. È comunque in grado di tollerare zone d’esposizione con qualche ora di ombra.
Le varietà della pianta
Questa pianta profumata è disponibile in tante varietà e ne esiste anche una che riesce ad adattarsi all’alta quota, resistendo al gelo. Guardiamo nel dettaglio quali sono i tipi di timo che si possono trovare più facilmente presso i vivai.
Timo selvatico rosso: questa pianta è caratterizzata da un portamento strisciante e da fiori di colore rosa/rosso. Le foglie si presentano di un colore verde scuro.
Timo serpillo tappezzante: è una pianta con portamento strisciante che crea un tappeto erboso. Cresce con facilità in tutta Europa e soprattutto nel nord. A differenza delle altre varietà ha rami lunghi, fiori rosa, bianchi o viola, tonalità che cambiano a seconda delle condizioni climatiche presenti.
Thymus pseudolanuginosus: anche questo copre il terreno, arrivando a un massimo di 3 cm di altezza. Sembra un muschio, anche se in realtà è un timo.
Thymus citrodorus: è davvero particolare poiché ricorda l’aroma del limone. A differenza delle altre specie, ha bisogno di essere esposto molto al sole per la corretta crescita. Le foglie sono verde scuro e i fiori bianchi.
Le annaffiature
È molto importante occuparsi delle annaffiature della pianta, bagnandola se è in vaso ogni 3-4 giorni durante la stagione estiva. Se la pianta è in giardino o nell’orto è necessario annaffiare con regolarità. Con l’arrivo dell’inverno è necessario interrompere l’irrigazione.
La coltivazione in vaso
Come abbiamo accennato, è possibile coltivare il timo anche in vaso, ma attenzione poiché non sopporta le basse temperature. Quindi, è importante sistemare il contenitore in un punto del balcone dove prende il sole. Il diametro del vaso dovrà essere di circa 15 centimetri, profondo circa 20 centimetri. Si può sistemare la pianta del timo anche vicino ad altre piante aromatiche: in particolare, è preferibile selezionare piante simili come la salvia, evitando la menta.
Il concime da dare alla pianta
Per curare il timo nei migliori dei modi è necessario selezionare un ottimo concime. Proprio per questo, suggeriamo l’uso di concime granulare con una composizione equilibrata da iniziare a dare dal mese di marzo. Si potrà distribuire il granulare una volta al mese, così da offrire il corretto nutrimento alla pianta.
Quando potare?
La potatura della pianta del timo si effettua con l’arrivo della bella stagione: tra la primavera e l’estate si possono spuntare i rami per favorire una crescita migliore ed eliminare eventuali rametti danneggiati. Se si gradisce, la potatura si può effettuare anche con l’arrivo della stagione autunnale, così da dare una forma più ordinata alla pianta.
La moltiplicazione della pianta
Il timo è una di quelle piante aromatiche che è possibile moltiplicare attraverso la talea. Questo semplice metodo di propagazione permette di ottenere delle nuove piantine direttamente dai rametti. È necessario prelevare dall’arbusto qualche rametto lungo tra gli 8-10 centimetri e poi togliere tutte le foglioline poste lungo la parte finale per circa 4-5 centimetri. A questo punto, si può sistemare il rametto in terriccio universale profondo. Irrigando con frequenza, senza esagerare, si potrà ottenere una nuova piantina da rinvasare.
Tutte le malattie e i parassiti che lo attaccano
Proprio come tutte le piante aromatiche, anche il timo può essere attaccato da parassiti e da malattie fungine. Per esempio, è soggetto alle larve minatrici: si tratta di insetti che mangiano le foglie e creano dei bozzoli filamentosi. Queste provocano l’ingiallimento delle foglie. Per quanto riguarda le malattie, invece, può incorrere nell’alternaria e nella ruggine. Entrambe le malattie attaccano le foglie: è possibile notare delle macchie scure o giallastre. In entrambi i casi è necessario intervenire con uno spray fungicida.