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Reinhold Messner: “Ecco il mio museo dedicato ai ghiacciai”

In Alto Adige, ai margini del paese di Solda, a circa 1.900 metri di altitudine, camminando lungo una strada sterrata, tra pini e radure alpine, si scorge un’apertura incastonata nella collina: è l’ingresso del museo Ortles, una delle sei sedi che compongono il complesso museale creato dal famoso alpinista Reinhold Messner. Il 2025, proclamato Anno internazionale della conservazione dei ghiacciai dalle Nazioni Unite, potrebbe allora essere l’occasione giusta per visitarlo, dato che il tema centrale della struttura, inaugurata nel 2004, è proprio quello delle bianche distese perenni.

Un’esperienza immersiva

Basta fare pochi passi su una rampa in discesa per trovarsi in un ambiente sotterraneo fresco e umido, di circa 300 metri quadrati. Qui, grazie alle installazioni sonore, si ode il rumore del ghiaccio, che vive, si muove, scorre. Gli iceberg si sciolgono, i crepacci si aprono, le valanghe corrono verso valle con un boato. Si sentono le cadute dei sassi e il soffio incessante del vento. Sembra di essere davvero sul Monte Everest a oltre 6.500 metri. Inoltre, attraverso cimeli storici, opere d’arte, reperti, lo scalatore racconta le storie delle esplorazioni ai Poli Nord e Sud, dei leggendari uomini delle nevi e soprattutto delle grandi catene montuose. Non mancano tele che mostrano la forza, la luce, gli infiniti colori dei manti ghiacciati dell’Himalaya, del Caucaso, delle Ande e delle Alpi. “Volevo parlare del ghiaccio dove il ghiacciaio c’è e, dato che non potevo portare i visitatori in vetta, ho realizzato questo museo, dove il ghiaccio si vede”, spiega l’esploratore.

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Le iniziative di quest’anno

Proprio per celebrare l’Anno dei ghiacciai, il museo ospita una nuova creazione realizzata dall’artista Lia Mazzari: microfoni sul ghiacciaio di Solda trasmettono in tempo reale i suoni all’interno delle sale. Inoltre, verranno proiettati estratti di “Requiem in bianco”, documentario firmato dal regista Harry Putz che ha ripreso tredici ghiacciai tra Austria, Germania, Svizzera per mostrarne il drammatico declino. Di fronte a ciò Messner lancia un ammonimento: “Il caldo globale fa sciogliere i ghiacciai, che stanno diventando sempre più sottili e instabili. La montagna sta cambiando volto a causa dell’uomo, ma purtroppo molti non se ne rendono conto”.

Anche il museo di Castel Firmiano

Il museo Ortles, quindi, ma non solo. Anche nella sede principale del gruppo museale, a Castel Firmiano, in provincia di Bolzano, saranno presenti l’installazione sonora in diretta e la proiezione del filmato. In più, la collezione del castello si arricchisce di “Al ghiacciaio”, nuova opera dell’artista Ondrej Drescher, che sarà esposta per tutta la stagione. Sempre nelle stanze del maniero è stata allestita “Himalaya”, mostra di Thomas Biasotto con foto di ghiacciai di alta quota. Già nel 2013 Firmiano aveva dedicato particolare attenzione alle distese ghiacciate, attraverso l’esposizione “Sulle tracce dei ghiacciai”, che confrontava scatti di oltre un secolo fa con quelli odierni, evidenziando che il bianco immacolato è stato sostituito da ghiaioni spogli, rocce e vegetazione.

I ghiacciai sono il cuore fragile del Pianeta

Del resto, Messner conosce i ghiacciai da vicino. Nel 1970 e nel 1978 raggiunse il Diamir, sul Nanga Parbat, in Pakistan, superando gli 8mila metri. Un legame che abbraccia anche le Dolomiti, dove ha anche aperto nuove vie sulle pareti ghiacciate. Oggi lo scalatore si impegna a raccontarli, a difenderli, a trasmetterne il valore alle nuove generazioni. E invita tutti noi a guardarli non solo come sfida o scenario spettacolare, ma come cuore fragile del Pianeta da proteggere e rispettare.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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