Resistente, dal colore verde intenso, fresco, profumato, curato e rigoglioso. Un prato del genere è un sogno ambito, è un elemento centrale alla base di un giardino realizzato a regola d’arte ed è la colonna portante di ogni angolo di natura. Per sfoggiare un prato simile entrano in gioco una serie di fattori, visto che ottenere questo risultato non è affatto determinato dal caso, ma bensì il frutto di un lavoro costante e di interventi ben precisi: tra gli elementi che ricoprono un ruolo fondamentale nel raggiungere un prato perfetto rientra il periodo della sua semina. Seminare il prato nel momento sbagliato può mettere a repentaglio il suo sviluppo e la sua bellezza: approfondiamo di seguito quali sono i mesi migliori durante l’anno per eseguire questa operazione e in quali, invece, va evitata.
Qual è il miglior periodo per la semina del prato
Seminare il prato nel momento più opportuno è imprescindibile per ottenere un’oasi verde, erbosa e lussureggiante. L’erba del prato sviluppa radici sane e robuste se la si interra nel periodo giusto: durante l’anno le stagioni indicate per dedicarsi a questo intervento sono l’autunno e la primavera.
L’autunno è il periodo in assoluto migliore per la semina del prato, infatti i germogli giovani sono estremamente delicati, preferendo le basse temperature rispetto al caldo, e per germogliare correttamente necessitano di un terreno umido, condizione favorita dalle frequenti perturbazioni autunnali.
I mesi più appropriati per effettuare la semina del manto erboso sono settembre e ottobre, durante i quali si verificano circostanze ideali per la sua crescita. Dopo il clima dell’estate il substrato mantiene ancora il calore della stagione appena passata e, inoltre, in questo periodo tendenzialmente non si presentano malattie fungine e piante infestanti. La semina autunnale ha l’obiettivo di raggiungere la maturazione del prato, ovvero che sia stato tagliato almeno una volta, prima che arrivi l’inverno.
Il periodo dell’autunno in cui procedere con la coltivazione del prato è comunque sempre strettamente connesso alle condizioni climatiche del luogo in cui si andrà a piantare. Nelle zone del nord-centro Italia per esempio è importante effettuare l’intervento da metà agosto fino a metà ottobre: infatti, se il freddo arriva con anticipo, in questo periodo le varietà a crescita lenta potrebbero incontrare difficoltà nella germinazione. Diverso è per le zone del sud Italia dove si può seminare il manto erboso da fine settembre a fine ottobre.
Seminare il prato in primavera
In generale, l’autunno è considerato la stagione ottimale per la coltivazione del prato, ma anche la primavera può rivelarsi un periodo favorevole, portando comunque a buoni risultati. Durante questo momento dell’anno per procedere con la semina del tappeto erboso le temperature del terreno dovrebbero essere comprese tra 10 e 12 gradi per le sementi comuni da prato, dette microterme, mentre per le sementi come zoysia e gramigna, ovvero le macroterme, tra i 15 e i 18 gradi. Per misurare la temperatura del terreno è consigliato eseguire questa operazione alla mattina presto oppure durante il pomeriggio.
Se si decide di seminare il prato in primavera non va sottovalutato il fatto che, nel caso in cui le temperature scendano durante la notte, il prato rischia di non germogliare in modo corretto, non riuscendo a svilupparsi appieno, apparendo diradato. Inoltre, qualora si proceda con eccessivo anticipo alla fine dell’inverno, le gelate tardive potrebbero mettere a repentaglio il prato, comportando una germinazione parziale.
In Italia il periodo migliore per seminare il prato in primavera varia da regione a regione: per esempio, nelle zone del sud l’intervento può già essere eseguito nel corso di febbraio a differenza di quelle del nord e del centro, dove marzo e aprile risultano essere i mesi maggiormente indicati.
Nel corso della stagione primaverile sebbene si possa seminare l’erba del prato anche a maggio e giugno, occorre tenere presente come le condizioni di questi mesi non siano ottimali e possano emergere difficoltà da affrontare: per esempio, potrebbero insorgere malattie e svilupparsi piante infestanti, dovendo optare per semi dalla crescita lenta ed eliminare le infestanti con un’azione profonda.
Quando non seminare il prato?
L’insuccesso nella coltivazione di un manto erboso può essere determinato anche dal periodo in cui si semina. Per uno sviluppo corretto delle radici per esempio l’estate non è la stagione indicata in quanto il caldo, unito alle irrigazioni soventi e alla presenza delle piante infestanti, rende faticoso lo sviluppo delle semine, che non riescono a germogliare in modo corretto. Oltre all’estate, anche l’inverno non è una stagione adatta, a fronte delle temperature in discesa e dell’arrivo delle gelate, che fungono da ostacolo per lo sviluppo dei semi.
Semina del prato: gli errori da evitare
La semina del prato rappresenta sempre un momento delicato, dovendo mettere in campo le giuste azioni, evitando così di compromettere il lavoro svolto e incorrere in un manto erboso poco soddisfacente. Per ottenere i risultati sperati è fondamentale porre la giusta attenzione, oltre al periodo di semina, anche alle sementi scelte, ricorrendo a soluzioni sempre fresche e di ultima generazione. Tra gli errori che possono minare la realizzazione di un prato sano e rigoglioso rientra il dosaggio sbagliato nel momento della semina: esagerare con la distribuzione non porta a esiti favorevoli, rendendo le piantine in competizione tra loro. Per ovviare a questa criticità è necessario attenersi in modo preciso alle istruzioni riportate sulla confezione delle sementi in merito al dosaggio.
Anche l’irrigazione può incidere negativamente sullo sviluppo del prato. Dopo la semina il terreno dovrebbe essere mantenuto sempre umido per permettere la germinazione, ma questo non significa che debba essere eccessivamente bagnato. L’ideale è dedicarsi a irrigazioni brevi, ripetendole nel corso della giornata più volte, verificando sempre che il terriccio non diventi asciutto.