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Polizze anti calamità naturali: l’ipotesi di un rinvio di sette mesi

Polizze anti catastrofi naturali: da atto volontario ad obbligo entro il 31 marzo. Ma ora le aziende chiedono più tempo. Davanti agli effetti dei cambiamenti climatici, a meno di una settimana dalla scadenza (già posticipata dal decreto Milleproroghe), sembra concretizzarsi il rinvio di 7 mesi dell’obbligo per le imprese di stipulare contratti assicurativi a copertura dei danni da calamità naturali ed eventi catastrofici. La decisione potrebbe arrivare con un emendamento al decreto bollette. A fare pressing per lo slittamento sono tutte le associazioni di categoria, da Confcommercio a Confartigianato, da Cna a Unimpresa. La questione dell’obbligo assicurativo riguarda 4 milioni di imprese con sede legale in Italia ed è molto discusso. Incontri sono già stabiliti tra mondo imprenditoriale e le assicurazioni.

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Da atto volontario ad obbligo

Se quasi tutte le grandi imprese manifatturiere hanno già coperture assicurative contro le calamità, il problema riguarda soprattutto le piccole e medie imprese oltre gli artigiani. Preoccupati che il costo assicurativo possa diventare troppo oneroso, “insostenibile”, dopo aver già fronteggiato l’aumento dei costi energetici. Ora chiedono tempo, sia per poter valutare le soluzioni assicurative disponibili, ma anche “eventuali agevolazioni che potrebbero essere introdotte a livello governativo”.

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Ed è quanto hanno spiegato i vertici di Unimpresa. Mentre Confartigianato, propone che si valuti “una soglia di rischio non significativo”. In effetti, rimane aperta la questione del riconoscimento della disparità sia dei rischi che delle capacità economiche tra grandi, piccole, medie imprese e le attività artigianali. L’ipotesi è che visto che ora è un obbligo assicurarsi contro la calamità naturali e non più un atto volontario, ci siano a disposizione sul mercato assicurativo polizze adatte alle varie realtà industriali, commerciali, artigianali.

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C’è poi il problema dei beni acquistati in leasing e come si gestiscono le assicurazioni tra il proprietario dell’immobile (ad esempi un negozio) e il locatario. Su un punto invece sono tutti d’accordo: i tempi dei risarcimenti. Visto quanto è accaduto dopo le alluvioni in Emilia Romagna, le compagnie assicurative garantirebbero tempi più brevi rispetto allo Stato. Il tema è complesso e i risarcimenti fino adesso sono stati a carico della comunità.

Rinviare le sanzioni, ma non l’obbligo

Da parte sua, il settore assicurativo che si dice “pronto a partire”, chiede comunque che vengano sospese temporaneamente le sanzioni, in modo da dare tempo alle imprese di prepararsi al nuovo obbligo.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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