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Lonicera (caprifoglio): la coltivazione e la cura

La lonicera è una pianta appartenente alla famiglia delle caprifoliacee e ha origini riconducibili a diversi continenti: infatti, la si può trovare in Nord-Africa, in America, ma anche Eurasia. A seconda della specie che si seleziona si ha a che fare con una pianta a diverso portamento. Diamo uno sguardo alla cura migliore per la coltivazione delle diverse varietà di lonicera.

La coltivazione e la cura della lonicera

La lonicera o caprifoglio è una pianta davvero particolare: infatti, è possibile trovare in natura diverse varietà che si presentano in modo differente. Alcune hanno un portamento cespuglioso, mentre altre sono più erette; non mancano poi quelle che hanno un portamento rampicante o più simile a una liana. Negli anni, poi, sono stati coltivati diversi esemplari ibridi, sempreverdi o caducifoglia. Ad ogni modo, si tratta di una pianta che può arrivare a vivere davvero molto a lungo, con cicli vegetativi di pochi anni in cui la pianta secca quasi del tutto. Ma i polloni che si generano alla base della pianta fanno in modo che la stessa non muoia del tutto, ma riprende per l’appunto un nuovo ciclo vitale. A seconda della pianta, è possibile osservare esemplari di altezza differente: alcune piante possono raggiungere anche i 7 metri di altezza con i loro rami. Le foglie della lonicera sono persistenti, semi-persistenti oppure caduche e si presentano disposte sul fusto 2 a 2. La loro dimensione, invece, è compresa tra 1 e 10 cm. Per quanto riguarda i fiori, di forma tubolare, sono profumati ed è possibile percepire la stessa profumazione anche attraverso i rami spezzati. Possono essere di diverso colore, dal bianco crema fino al giallo, con tanto di sfumature rosa e rosse.

La temperatura migliore per far crescere la lonicera è compresa tra i 10°C e i 27°C; può tollerare fino i 35°C durante la stagione calda e -10°C in inverno. Proprio per questo, si considera una pianta rustica o semi-rustica che è in grado di vivere anche in quelle aree dove il clima è più rigido. Inoltre, è una pianta che tollera la crescita nelle aree costiere, dove è presente salsedine e forte vento. Oltre ad essere una pianta suggerita per la coltivazione in giardino, il caprifoglio è ideale anche per la cura in vaso.

Le varietà

La lonicera è una pianta che si può acquistare presso i vivai in Italia, selezionando tra le diverse varietà disponibili in commercio. Per facilitare la scelta e capire come prendersene cura, abbiamo elencato quelle che si trovano con maggiore frequenza con alcune delle caratteristiche:

· Lonicera nitida: è un piccolo arbusto pensato per tappezzare anche le aree in pendio ed è considerato una sempreverde. Ha foglie piccole di colore verde scuro e con la primavera spuntano piccoli fiori di colore crema e, poi, bacche di colore scuro.

· Lonicera fragrantissima: questo arbusto con foglie ovali di colore verde scuro è di origine cinese ed è conosciuto soprattutto per la sua splendida fioritura profumata. Infatti, a fine inverno compaiono fiori tubulari di colore bianco-crema dal profumo intenso.

· Lonicera maigrun: si tratta di un sempreverde con portamento prostrato, con foglie verde chiaro di forma ovale.

· Lonicera henryi: è una pianta a portamento rampicante con fiori dal tocco esotico che attirano molto le farfalle. Ama essere sistemato in aree a mezz’ombra.

· Lonicera japonica halliana: questo esemplare, ideale come siepe nelle zone mediterranee, si presenta a portamento rampicante ed è un sempreverde/semi-sempreverde con foglie di colore verde scuro. In primavera e durante l’estate è possibile ammirare la fioritura con fiori di forma tubolare, profumati e di colore bianco e giallo. Dopo i fiori fanno la loro comparsa dei frutti sferici di colore blu.

· Lonicera kamtschatica: viene detta anche mirtillo siberiano, ed è un arbusto di medie dimensioni che si presenta con fiori bianco-giallo e frutti allungati di colore blu scuro e dal gusto che ricorda un mix tra mirtillo, kiwi e lampone.

· Lonicera alpigena: detto anche camecèraso, il caprifoglio alpino è una pianta a cespuglio che può raggiungere i 4 metri d’altezza ed è caratterizzata da foglie verde brillante. I fiori bianchi con il passare del tempo tendono a diventare gialli, con sfumature rosse.

· Lonicera xylosteum: detto caprifoglio peloso, si presenta come un arbusto a portamento eretto con foglie di forma opposte ellittiche. I fiori da bianchi tendono al giallo in seguito all’impollinazione e poi compaiono bacche rosse velenose.

· Lonicera serotina: è un arbusto rampicante che si presenta con una tarda fioritura estiva, caratterizzata da fiori di forma tubolare, molto profumati. I fiori sono di bianco crema con sfumature rosso scuro che possono raggiungere i 5 cm.

Qual è il terreno migliore per la pianta?

Questi arbusti rustici apprezzano soprattutto i terreni ricchi, sciolti e ben drenati. Va comunque detto che possono vivere anche in quelli di tipo argilloso che, di solito, sono meno asciutti rispetto ai primi.

Le annaffiature della lonicera

Per quanto riguarda l’irrigazione della lonicera, invece, è necessario tenere presente che gradisce la regolarità. Quindi, la terra non deve essere mai troppo secca. Nel caso in cui si verificassero lunghi periodi di siccità, riesce comunque a gestire la fase priva di acqua prendendola solo dalle precipitazioni piovane. Nel caso in cui si volesse ridurre le annaffiature è possibile farlo creando uno strato di pacciamatura a base di corteccia: in questo modo, la pianta potrà avere il terreno umido in seguito alle irrigazioni irregolari.

La concimazione

La concimazione di questo arbusto si può effettuare in diversi modi. Per esempio, si può scegliere di effettuare per gli esemplari in vaso dei cicli di fertilizzante per piante con fiori. In questo caso, è preferibile utilizzare il fertilizzante liquido da diluire con l’acqua di irrigazione. Sarà da aggiungere il fertilizzante ogni 2 settimane, tra il periodo di marzo e ottobre. Se si coltiva la pianta in giardino, si può optare per il fertilizzante granulare a lenta cessione suggerito per piante da fiore. Il periodo utile per occuparsi in giardino della concimazione è all’inizio dell’autunno, della primavera e dell’estate.

Come ottenere una talea?

Per moltiplicare questa pianta è possibile sfruttare le talee. In pratica, è necessario usare una parte legnosa/semi-legnosa dell’arbusto per ottenere dei piccoli tranci dove sono presenti circa 3 nodi. Si lasciano solo le foglie poste nella zona alta del rametto, mentre tutte le altre devono essere rimosse. A questo punto, si possono sistemare in piccoli vasetti con la terra ben drenante: quando avranno sviluppato l’apparato radicale, nuove foglioline e rametti saranno pronte per il trapianto vero e proprio in piena terra oppure in vaso.

Il rinvaso e la potatura

Questa pianta non richiede un rinvaso frequente, ma va tenuto presente che quando lo si fa, bisogna annaffiare in maniera frequente. In primavera, basterà controllare dal vaso se le radici sono in difficoltà e, dopodiché, selezionare un contenitore più grande per accogliere la pianta al meglio prendendosene cura nel modo corretto. Per la potatura del caprifoglio si può intervenire per regolare la forma della pianta. Con il sopraggiungere della primavera, è possibile potare i rami più vecchi e quelli laterali, lasciandoli al massimo di una lunghezza di 15 cm. Anche dopo la fioritura si può proseguire con il taglio della lunghezza dei tralci, così da offrire nuovo slancio per lo sviluppo della pianta.

Le più comuni malattie e i parassiti in cui può incorrere

La lonicera o caprifoglio è considerata una pianta rustica abbastanza resistente ai parassiti e malattie, ma può comunque incorrere in alcuni problemi se non trova le condizioni migliori per la crescita. Per esempio, può ammalarsi e mostrare segni di ruggine o di muffa grigia. Inoltre, tra i parassiti che la possono colpire, proprio come per tante altre piante, vi è la cocciniglia.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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