Mentre il mondo tenta di invertire la rotta, inseguendo obiettivi a ridotto impatto ambientale, per decarbonizzare il settore dei trasporti, (tra i più inquinanti), c’è invece chi insegue un’altra strada. Facendo un salto supersonico in avanti, ma di fatto tornando indietro nel tempo, soprattutto negli obiettivi collettivi. Parliamo di Boom Supersonic, l’azienda americana che ha costruito il velivolo XB-1, che ha superato per 3 volte consecutive la barriera del suono, nell’ultimo volo di 40 minuti sul deserto californiano, e che anticipa la prossima linea di aerei supersonici commerciali.
Con una velocità di 1.18 Mach, l’aereo ha superato i 1.300 km/h, stabilendo un nuovo traguardo per un velivolo non militare, che sarà il modello prototipale di Overture, un jet in grado di trasportare tra i 65 e gli 80 passeggeri, che raccoglie la triste eredità del Concorde, l’aereo che dopo il devastante incidente del luglio del 2000, (113 le vittime) finì la sua era nel 2003. Troppo cari i biglietti, troppa la quantità di carburante necessaria per raggiungere quelle velocità, costi appannaggio solamente di clienti facoltosi, che volevano raggiungere le due sponde dell’Atlantico – Stati Uniti ed Europa – in meno di 3 ore di volo.
Eppure il progetto di Boom Supersonic avrebbe raccolto già il favore di tre compagnie aeree, – Japan Airlines, United Airlines e American Airlines – che avrebbero prenotato oltre un centinaio di velivoli, pronti per coprire 600 rotte globali, con il primo decollo fissato per la fine del 2029.
Secondo i piani della Boom, tra le città che potrebbero essere coperte a velocità supersoniche ci sono le tratte Tokyo-Seattle, riducendo il volo da 8,5 ore a circa 4,5 oppure New York-Londra, da 6,5 a 3,5 ore. In circa 18 mesi, l’azienda prevede di iniziare la produzione dei nuovi aeromobili nella sua fabbrica in North Carolina, con un ritmo di 33 pezzi l’anno, per poi arrivare al doppio, 66, a pieno regime.
Ma oltre la riduzione del tempo nei voli, il vero dilemma è se oggi, abbia senso riportare in pista un aereo si veloce, ma molto inquinante. Gli aerei supersonici, infatti, bruciano e bruceranno molto più carburante degli aerei attuali, producendo maggiori emissioni di CO2, concausa del cambiamento climatico.
La prestigiosa rivista MIT Technology Review, ha posto il quesito all’azienda americana che ha indicato, come parte della soluzione, il ricorso a carburanti alternativi, il cosiddetto SAF, ricavato da fonti biologiche, prodotti di scarto o persino carbonio catturato dall’aria, compatibile al 100% con i suoi velivoli, anche se – attualmente – è prodotto in quantità limitata e potrebbe avere un uso altrettanto limitato nel ridurre le emissioni inquinanti degli aerei supersonici.
“Overture è progettato per volare con carburante per aviazione sostenibile a zero emissioni di carbonio, eliminando fino al 100% delle emissioni di CO2″, ha affermato un portavoce di Boom, in risposta alle domande scritte di MIT Technology Review. Tuttavia, il SAF in commercio è piuttosto costoso, e per le compagnie aeree potrebbe essere un carico economico difficile da sostenere.
L’azienda americana, infatti, stima che Overture brucerà due/tre volte più carburante per passeggero di una cabina di prima classe di un aereo subsonico, cioè quelli attuali; un paragone utile per capire meglio i livelli di consumo ed emissioni prodotte, poiché rispetto ai viaggi in classe economica, le cabine di first class hanno sedili più grandi, per offrire maggiore spazio e comfort ai passeggeri. Consumando più spazio all’interno dell’aereo, è come se consumassero più carburante, infatti, secondo una ricerca dell’International Council on Clean Transportation, il carburante bruciato è tra 5 e 7 volte di più, rispetto ad un passeggero medio di oggi.
Ma quando si parla di inquinamento da carburanti fossili, bisogna tener presenti diversi aspetti, e non solo l’anidride carbonica, perché tutti i motori a reazione rilasciano anche altri inquinanti, tra cui ossidi di azoto, carbonio nero e zolfo, con un aggravante per super jet. Questo, volando nella stratosfera, si trova in una zona dell’atmosfera più alta, dove l’aria è meno densa e crea meno resistenza all’aereo, il quale potrebbe avere un maggior impatto inquinante.
Emissioni
Negli ultimi cinque anni i jet privati hanno inquinato il 46% in più
19 Novembre 2024
L’inquinamento come sappiamo, non è solo atmosferico, ma può anche essere sonoro, come il boom che gli aerei emettono quando raggiungono la velocità del suono; infatti, XB-1 nei suoi test ha volato diversi migliaia di km da terra, sopra una zona desertica, ad un’altitudine dalla quale le onde soniche vengo rifratte verso l’alto nell’atmosfera e quindi non sono udibili a terra. Aspetto non secondario, visto che se diventassero aerei commerciali, questo potrebbe rappresentare un serio problema per gli aeroporti situati in zone urbane popolate, e non come quello sito nel deserto californiano dove sono stati effettuati i test. I viaggi supersonici sulla terraferma, infatti, sono vietati proprio a causa del rumore e dei potenziali danni che potrebbero causare le onde d’urto, provocate dalla rottura della barriera del suono.
Ma a quanto pare, non c’è solo l’America a testare aerei super veloci, perché dalla Cina c’è il progetto di un aereo dotato di motore a detonazione, che sarebbe capace di volare in sole 2 ore da Pechino a New York, in fase di sviluppo dall’azienda cinese Space Transportation, che mira a lanciare un aereo supersonico da 50 passeggeri, in grado di raggiungere velocità fino a Mach 4; il velivolo può raggiungere altitudini superiori a 20.000 metri, effettuare decolli e atterraggi verticali, ha una lunghezza di 30 metri e pesa di 70 tonnellate.