Costruire un modello industriale che coniughi la crescita economica e la creazione di valore per i propri azionisti con un impatto diretto sul territorio. È questa la visione che guida la principale multiutility del Nord Est, nata dalla fusione tra Agsm Verona e Aim Vicenza, oggi impegnata in una nuova fase di sviluppo con un piano industriale ripensato, partecipato e orientato al futuro.La strategia aziendale riflette il ruolo che il gruppo vuole avere nei territori in cui opera. “Lavoriamo per essere qualcosa di più di un semplice operatore energetico – spiega l’ad Alessandro Russo – la nostra convinzione è che si possa fare impresa in modo diverso: coniugando la crescita economica con la creazione di valore reale e duraturo per azionisti, imprese e cittadini”. Una direzione confermata dalla nuova campagna di comunicazione “Altri 100 anni e avanti!”, che richiama il contributo fornito da Agsm Aim alla modernizzazione del territorio.
“Oggi, vogliamo essere protagonisti di una nuova stagione”, rilancia Russo. Il vero cambio di passo è arrivato nel 2024, chiuso con l’utile netto più alto dalla nascita del gruppo (2021): 53 milioni di euro, in crescita del 79% rispetto al 2023, a fronte di 1,9 miliardi di euro di ricavi e 182 milioni di margine operativo lordo. Agsm Aim conta 2.347 dipendenti e quasi 900.000 clienti serviti nei settori di energia elettrica, gas e calore, confermandosi tra le principali multiutility a controllo pubblico in Italia. In parallelo, gli investimenti hanno raggiunto i 137 milioni di euro, cresciuti del 17% e destinati in larga parte a digitalizzazione delle reti, sviluppo di impianti da fonti rinnovabili, ammodernamento dei sistemi di raccolta dei rifiuti e infrastrutturazione di servizi ad alto contenuto tecnologico. “Questi risultati confermano la validità dell’approccio multi-business, che ci permette di creare sinergie industriali virtuose a vantaggio dei territori serviti – sottolinea Russo – è significativo che famiglie e imprese beneficino di bollette più leggere grazie alla riduzione dei prezzi dell’energia, senza che ciò incida sulle nostre performance industriale”.
Partecipata per il 61,2% dal Comune di Verona e per il 38,8% da quello di Vicenza, il modello di business di Agsm Aim si sviluppa attraverso sei società “satelliti” che operano nella vendita, produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e calore, servizi ambientali, mobilità elettrica, telecomunicazioni, sosta-parcheggi, efficienza energetica e illuminazione pubblica.Tutti gli indicatori ambientali confermano la svolta sostenibile del gruppo: nel 2024, per la prima volta, la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili ha superato quella da fonti fossili, coprendo il 57% del mix energetico attraverso 5 impianti idroelettrici (più 76,8 GWh sul 2023), 5 eolici e 29 fotovoltaici (più 2,4%).
La quota di cogenerazione prodotta da otto centrali – 309 GWht di energia termica e 178 GWh di energia elettrica – viene distribuita lungo una rete di 200 km gestita da Agsm Aim servendo 68.935 appartamenti e 140.910 abitanti. Anche i punti luce gestiti sono saliti a 82.000, con una quota a Led del 90%, e la rete di ricarica elettrica ha raggiunto 227 stazioni attive (più 28%), con oltre 700 MWh erogati e 550 tonnellate di CO2 evitate che sarebbero stata generate ed immesse in atmosfera se la stessa quantità di energia fosse stata prodotta utilizzando gas metano. “Il nostro modello di business è quello di costruire un’impresa pubblica che sia in grado di coniugare competitività, sostenibilità e radicamento. Per questo, oltre a vendere energia, vogliamo generare valore, costruire relazioni di fiducia, essere utili per lo sviluppo dei territori – conclude Russo – In questa direzione, si muove la revisione del piano industriale con una metodologia partecipata da stakeholder interni ed esterni”.