Perché fa così caldo? Perché le alluvioni sono sempre più frequenti? Perché soffriamo di “nuove” malattie? Perché l’economia può subire l’ennesima flessione? Perché alcuni cibi stanno perdendo sapore? Perché ci saranno sempre più migranti? Perché non percepiamo la crisi climatica come un’urgenza? Le risposte a queste e altre domande le troverete domani in edicola insieme a Repubblica. In regalo un Atlante del clima: una rivista di 68 pagine per capire cosa sta accadendo al nostro pianeta.
La Terra, infatti, si sta scaldando a causa delle attività degli esseri umani. Lo dice la scienza. E anche il buon senso: se nel 1750, cioè prima dell’invenzione della macchina a vapore di James Watt che diede il via alla rivoluzione industriale, c’erano 700 milioni di esseri umani su questo Pianeta e oggi ce ne sono oltre 8 miliardi, è facile immaginare che il nostro impatto sul Pianeta sia aumentato in questi tre secoli scarsi. Creando degli squilibri all’ambiente. Ma si sa che il buon senso spesso viene derubricato a parere, polarizzando il dibattito pubblico con opinioni che sembrano tutte di uguale valenza. Anche se non è così. Per questo ci siamo basati soprattutto su evidenze scientifiche: nell’Atlante ci sono solo fatti e dati che raccontano perché il nostro pianeta si sta scaldando. E quali sono gli effetti.
La prima parte della rivista spiega come siamo arrivati qui, partendo dal fisico francese Joseph Fourier, il primo scienziato che 200 anni fa avvertì che “la Terra trattiene il calore come i vetri di una casa riscaldata” e da una serie di grafici, numeri e mappe che mostrano come il globo sia in sofferenza. E che la situazione può peggiorare se non si interviene. Già, perché una buona notizia c’è: il futuro del mondo non è ineluttabile. Ci sono anche delle soluzioni come la riduzione delle emissioni climalteranti, la riforestazione e altre strategie di adattamento e mitigazione di cui parliamo nell’Atlante. Rimedi da adottare subito. Perché i danni non sono “solo” per l’ambiente.
Dopo un glossario che chiarisce termini ed espressioni di cui spesso si sente parlare a proposito della crisi climatica, un focus sull’Italia e un’analisi sul perché anche gli sbalzi di temperatura verso il basso sono una conseguenza del troppo caldo, c’è infatti un punto sui problemi di salute per gli esseri viventi che il climate change causa. A seguire un capitolo sull’economia e uno sulla geopolitica: un approfondimento per raccontare come mai un aumento medio della temperatura di 2 gradi centigradi potrebbe costare 30 miliardi di dollari all’economia mondiale nei prossimi 25 anni; e un’analisi a firma del direttore di Limes Lucio Caracciolo su come si stanno muovendo le grandi potenze per trarre vantaggi dal riscaldamento globale. A illustrare tutto l’Atlante ci sono gli scatti di uno dei più importanti fotografi contemporanei: Sebastião Salgado, scomparso lo scorso 23 marzo e che per decenni ha documentato la crisi climatica e il suo impatto sulla Terra e sull’umanità. Come diceva infatti lo scrittore e poeta francese Marcel Proust: “Quando il tempo cambia, cambia il mondo e anche noi”.