Il viburno è una pianta appartenente alla famiglia delle viburnaceae e si trova comunemente in Europa, ma anche in America, Asia e nord Africa. Scopriamo tutte le varietà e le caratteristiche delle singole piante per occuparsi al meglio della coltivazione di questa specie.
Le caratteristiche del viburno
Il portamento del viburnum o viburno è di un albero: infatti, si presenta come un arbusto che può raggiungere fino a 5 metri di altezza. Le sue foglie sono ovali, opposte e hanno un margine leggermente dentellato. La parte superiore delle foglie è rugosa, mentre quella inferiore si presenta con un po’ di peluria. Su questa pianta crescono fiorellini piccoli, di colore bianco, e a forma di ombrellino. Spesso è possibile notare questo tipo di pianta per strada, poiché è diffusa comunemente come specie ornamentale nelle aree verdi della città. Durante la stagione primaverile queste piante riescono a dare un tocco elegante proprio grazie alla loro copiosa fioritura. A seconda della varietà che si decide di coltivare, si possono posizionare in piena terra da sole oppure raggruppate con altre per creare una siepe folta. In altre occasioni, però, è anche possibile collocare il viburno in vasi. Essendo una pianta rustica può resistere fino a -10°C, ma cresce al meglio quando la temperatura supera i 15°. Alcuni esemplari possono addirittura resistere fino a -25°C, come nel caso dell’opulus.
Il terreno e l’esposizione
Il terreno migliore per la coltivazione del viburno è senz’altro quello drenato: la pianta non gradisce troppa acqua e questa tipologia di terreno favorisce la corretta aerazione. Inoltre, è preferibile avere un terreno ricco, nutrito con letame oppure compost di qualità. Nel caso in cui si decide di mettere in piena terra la pianta del viburno, è necessario considerare anche una distanza di 60 centimetri e un’esposizione in pieno sole/mezz’ombra.
Le varietà della pianta
In natura si contano circa 200 specie di viburnum, prettamente a portamento arbustivo, di cui 3 sono comuni in Europa e noti sin dai tempi antichi. Si tratta del viburno tino, il viburno lantana e il viburno opulus. Tra gli esemplari che si possono trovare comunemente nei vivai citiamo i seguenti:
Viburno tino: è un arbusto sempreverde che può raggiungere addirittura i 4 metri di altezza. Ha foglie ovoidali, verde scuro, e fiori di colore rosa che sbocciano tra novembre e maggio, mostrandosi al proprio interno di colore bianco. I frutti, invece, sono di colore blu e si presentano insieme alla fioritura.
Viburno lantana: questo arbusto che perde foglie può raggiungere 4 metri di altezza. Ha foglie di colore verde-grigio che si trasformano con l’arrivo dell’autunno. Infatti, il loro colore vira al porpora. I fiori, visibili a maggio, sono di colore crema e lasciano poi spazio ai frutti colorati che da gialli diventano neri quando sono maturi.
Viburno opulus: anche questo arbusto perde le foglie e può arrivare a un’altezza massima tra i 4 e 5 metri. Le foglie sono di colore verde scuro e diventano rosse in autunno. I fiori sono bianchi e lasciano spazio solo dopo ai frutti di colore rosso.
Viburno palla di neve: detto anche “pallon di maggio”, questa pianta è molto decorativa e raggiunge ampie dimensioni in altezza e larghezza. È chiamato così per le sue infiorescenze che sembrano proprio delle grandi palle di neve.
Viburno lucido: è una varietà che si presenta con fogliame molto lucido e di dimensione maggiore rispetto alle altre varietà.
Il viburno in vaso
Come si può capire, il viburno è una pianta che si può coltivare in diversi modi e alcune specie sono suggerite anche per la coltivazione in contenitori. Infatti, il viburno si può coltivare anche in vaso, collocandolo così in balcone o nelle terrazze ampie. In questo caso è preferibile utilizzare vasi di 20-40 centimetri con una pianta da circa 80-100 cm. Il rinvaso va eseguito quando la pianta inizia ad essere troppo stressa, selezionando un contenitore di dimensioni leggermente più grandi.
Il concime da dare alla pianta
Per far crescere al meglio questa pianta è importante occuparsi anche della concimazione. Un buon fertilizzante deve combinare diversi elementi necessari proprio per la crescita dell’arbusto. In questo caso, è importante sceglierne uno che contenga azoto, potassio e fosforo che favoriscono lo sviluppo di una folta chioma e la resistenza contro le malattie e condizioni più stressanti a cui può andare incontro la pianta.
Quando potare?
Con l’arrivo della stagione primaverile, in seguito alla fioritura, è necessario occuparsi della potatura del viburno. Con questa azione, oltre a mantenere in salute la pianta, si permette all’esemplare di fortificarsi per una prossima fioritura ancora più rigorosa. È importante anche rimuovere gli eventuali rami danneggiati, malati o morti e quelli che sono rivolti verso l’interno della pianta.
Quando annaffiare?
È necessario annaffiare correttamente la pianta, evitando di farla incorrere nel marciume radicale da troppa acqua. Va comunque considerato che, anche se resiste molto ai periodi di siccità, è necessario controllare lo stato del terreno e annaffiare la pianta, facendo sì che il viburno abbia la giusta idratazione con le temperature calde.
La propagazione
La propagazione del viburno si può effettuare attraverso la talea. Questa si può prelevare direttamente dall’arbusto, ma attenzione poiché non dovrà essere eccessivamente verde. È sempre meglio selezionare delle parti legnose per la propagazione attraverso la talea. A questo punto, si può collocare il rametto in terra drenata e leggermente umida, aspettando che spuntino le radici.
Le malattie e i parassiti in cui può incorrere la pianta
Il viburno è una pianta abbastanza resistente, tanto che non soffre per il troppo caldo e il troppo freddo, ma odia i ristagni idrici che possono far comparire alcuni problemi. Per esempio, quando si eccede con le annaffiature possono presentarsi delle malattie fungine oppure della muffa. In entrambi i casi è importante analizzare accuratamente la situazione e utilizzare dei prodotti ad hoc per il trattamento della malattia. Ci sono anche dei parassiti che possono attaccarlo come gli afidi e la cocciniglia.