Dalla ricerca universitaria al primo impianto industriale. Un legno modificato in laboratorio – grazie ad un processo di trasformazione molecolare – promette di sfidare l’acciaio in resistenza, sostenibilità e stile. Si chiama SuperWood ed è il risultato di anni di lavoro del professor Liangbing Hu dell’Università del Maryland.
Tutto ha inizio da una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista Nature nel 2018. Liangbing Hu, scienziato dei materiali dell’Università del Maryland, inventa un metodo per trasformare il legno tradizionale in un materiale più resistente dell’acciaio. Allora il professor Hu non aveva la possibilità di portare i risultati della sua ricerca a livello industriale, così ha impegnato gli anni successivi a perfezionarne la tecnologia, riducendo – tra l’altro – il tempo necessario per produrre il materiale da una settimana a poche ore. Dando vita ad un legno trattato capace di sopportare carichi e sollecitazioni con una robustezza mai vista prima.
Quando il materiale si è reso pronto per la produzione, a quel punto, il professore Hu ha deciso di concedere la licenza della sua invenzione a una startup con sede a Frederick, sempre nel Maryland, InventWood, che ha annunciato la fase di commercializzazione dei primi lotti del prodotto a partire dall’ estate 2025.
L’obiettivo a lungo termine dell’azienda è estendere l’impiego del materiale innovativo alle componenti portanti degli immobili, come travi e pilastri. Una strategia che punta a sostituire cemento e acciaio, responsabili di oltre il 90% delle emissioni di carbonio generate nella fase di costruzione degli edifici.
La tecnologia del “super legno”
Il prodotto denominato SuperWood parte dal legno comune, fatto principalmente da due composti: cellulosa e lignina. L’obiettivo è rafforzare la cellulosa già presente nel legno. “Il nanocristallo di cellulosa è in realtà più resistente di una fibra di carbonio”, racconta Alex Lau, amministratore delegato di Inventwood sul sito web della startup. L’azienda lo tratta con sostanze chimiche in grado di modificarne la struttura molecolare e poi comprime il risultato per aumentare i legami a idrogeno tra le molecole di cellulosa. Il materiale può essere densificato di quattro volte, ma in realtà risulta essere dieci volte più resistente grazie ai legami extra che si creano.
“Il risultato è un ‘super legno’ che ha una resistenza alla trazione superiore del 50% rispetto all’acciaio, con un rapporto resistenza/peso 10 volte migliore”, precisa Lau. Non si tratta solo di una scelta tecnica: nella versione trattata per uso esterno, Superwood mantiene le tonalità naturali del legno tropicale, senza necessità di colorazioni artificiali, e si presenta come una valida alternativa estetica e sostenibile ai materiali tradizionali tipici del settore delle costruzioni.
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A differenza del legno grezzo, il prodotto finito è classificato come ignifugo – Classe A negli standard americani -, inalterabile all’umidità, alle muffe, ai parassiti e alle deformazioni, con una stabilità dimensionale pensata per resistere a condizioni climatiche estreme. Inoltre, è compatibile con vernici e trattamenti a base d’acqua, pur mantenendo prestazioni strutturali elevate.Grazie all’impregnazione all’interno del materiale di polimeri, può essere utilizzato per uso esterno come rivestimenti, terrazze o coperture. Infatti, le prime produzioni saranno utilizzate per la realizzazione di facciate per edifici commerciali e residenziali.
Le aspettative sono importanti. Secondo la startup, Superwood potrebbe sostituire fino all’80% dell’acciaio usato a livello globale; e ridurre di 2 miliardi di tonnellate annue di anidride carbonica emessa a causa della produzione dei materiali tradizionalmente usati nell’edilizia.
“Piuttosto che limitarci a migliorare il legno attraverso additivi sintetici, abbiamo sbloccato il potenziale nascosto della natura a livello molecolare, trasformandolo. Portando questo materiale non solo ad essere più resistente, ma anche più brillante ed elegante. Inoltre si tratta di legni provenienti da alberi locali recuperati”.
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Per costruire l’impianto che andrà a regime questa estate con la produzione, la startup ha raccolto 15 milioni di dollari da una cordata di investitori guidata dalla Grantham Foundation con la partecipazione di Baruch Future Ventures, Builders Vision e Muus Climate Partners. Il primo stabilimento, seppur su scala ridotta, sarà il vero banco di prova per verificare la tenuta commerciale di questo ‘super legno’.
“Dopo sette anni di intenso lavoro di ricerca e sviluppo, ingenti investimenti e oltre 140 brevetti, siamo pronti a rimodellare il modo in cui costruiamo il mondo. Non si tratta solo di innovazione: è trasformazione della materia. La nostra tecnologia sfrutta la resistenza intrinseca della struttura cellulare del legno eliminandone le vulnerabilità, creando materiali più resistenti, più versatili e più rispettosi dell’ambiente rispetto alle alternative convenzionali, pur mantenendo l’impronta e la bellezza della natura”, conclude Alex Lau.