in

Il pontile a pannelli solari che pulisce e monitora le acque

In Italia ci sono oltre 500 marine turistiche che grazie a un aggiornamento smart dei rispettivi pontili galleggianti potrebbero rendere le aree portuali più pulite, più sostenibili e più monitorate sotto il profilo ambientale. La soluzione è stata sviluppata dalla startup romana Bettersea Power: si tratta di una serie di elementi modulari che possono essere montati su ogni tipo di pontile. Fra questi spicca anche il sistema “Sentinel”, che è in grado di vigilare sulla qualità delle acque. “Siamo nati nel 2023 con la creazione di due prototipi galleggianti pensati per assorbire gli imprevisti sversamenti di idrocarburi delle imbarcazioni nei pressi delle stazioni di servizio marine, ma i gestori non hanno grandi possibilità per investire nella pulizia delle acque e quindi abbiamo pensato alle marine, integrando anche altre tecnologie”, spiega uno dei fondatori della società e designer industriale, Thomas Fabio Borrelli. Bettersea Power nel 2024 ha ricevuto il sostegno di Lazio Innova; Joule, l’acceleratore di startup di Eni; Faros, l’acceleratore blue economy di CDP; e ricevuto diversi premi fra cui IoMobility e Most Mobility Challenge. Con i finanziamenti raccolti sono giunti a una versione finale che è appunto un ecosistema retrofit da applicare ai pontili esistenti per ottenere una centrale elettrica (magari anche da abbinare a batterie di accumulo), di pulizia e di raccolta dati.

Il pontile con elementi fotovoltaici calpestabili

Il primo elemento distintivo del sistema è legato all’impiego di assi fotovoltaici calpestabili capaci di generare fino a 200W al metro quadrato (circa 16 kWh da 30 m di pontile in un giorno) e di resistere a un carico di 4 tonnellate. “Abbiamo depositato due brevetti: gruppo di parabordo con filtraggio integrato e pavimentazione modulare per pontili con elementi fotovoltaici calpestabili e relativo pontile. I nostri pannelli infatti operano con una temperatura di esercizio che va dai -40° agli 80°, ma contemporaneamente grazie a una serie di accortezze tecniche vi si può camminare a piedi nudi. Rispetto a un pannello classico abbattono il calore del 40% grazie a dissipatori passivi, e volendo attivi opzionali”, sottolinea Borrelli. Come se non bastasse l’intelaiatura dissipante è in una lega di alluminio green e resistente all’azione dell’acqua salina o dolce, mentre la copertura dei pannelli è in vetro Madras, fra i pochi antiscivolo certificati ISO. Gli ingegneri stanno comunque lavorando anche a una versione in policarbonato. “La produzione dei vari elementi avviene nei nostri laboratori e abbiamo coinvolto anche fornitori italiani storici”.

Ovviamente i pontili possono ospitare le classiche colonnine di ricarica per i natanti, ma anche colonnine smart dotate di sistemi eolici verticali, stazioni meteo e rilevatori di sostanze aree nocive. “Durante l’Expo 2025 di Osaka l’operatore giapponese NTT ci ha chiesto se fosse possibile installare anche piccoli ripetitori mobili. Perché no? La colonnina può essere personalizzata in base alle esigenze”, ha aggiunto il CEO di Bettersea Power. Un altro componente chiave è rappresentato dai cosiddetti skimmer, ovvero una serie di parabordi che agiscono da purificatori. In pratica le cavità interne grazie a spugne oleo-assorbenti trattengono gli idrocarburi e gli sversamenti generati dai natanti. Per le acque dolci invece viene impiegata l’ultrafiltrazione a fibra cava per batteri, protozoi e virus, e carbone attivo granulare/resine a scambio ionico per rimuovere cloro, pesticidi e metalli pesanti. Gli elementi di filtraggio ovviamente sono soggetti a periodica manutenzione ma Borrelli assicura che questa attività è stata ingegnerizzata per essere agevole e veloce. “La sperimentazione che abbiamo fatto a Nettuno è stata molto positiva e ci ha confermato che il sistema sarebbe ideale per qualsiasi corpo d’acqua. La difesa di mari, fiumi e laghi coincide anche con la difesa dei diritti alimentari e idrici”, sostiene il CEO della startup. La capacità di produrre energia in abbondanza inoltre consente di alimentare un’ampia dotazione di sensoristica e anche di rifornire i natanti, oppure immettere in rete il surplus.

Sentinel analizza l’acqua

Sentinel è l’unità scientifica opzionale (e di allerta precoce) del sistema che può essere personalizzata con sensoristica di diverso tipo in relazione alle esigenze. Per altro potrebbe anche agevolare la fornitura di acqua potabile ed energia a comunità rurali e indigene. Attualmente sono previsti un misuratore di pH, che può far comprendere la disponibilità di nutrienti e la salute dell’ecosistema e un rilevatore di conducibilità elettrica, per stabilire la presenza di sali disciolti e la concentrazione di ioni, aiutando a rilevare contaminazioni da agricoltura, acque reflue o scarichi industriali. Senza contare un misuratore di ossigeno disciolto che indica i livelli di vita acquatica ed eventuali segnali di inquinamento, nonché un’unità che misura la torbidezza che segnala presenza di sedimenti, inquinanti organici o rifiuti industriali. Poi si può comprendere la concentrazione di nitrati (NO3-N) che è chiave rilevare il deflusso agricolo e della contaminazione da acque reflue, collegato all’eutrofizzazione e ai rischi sanitari trasmessi dall’acqua. Infine si può scoprire la contaminazione di origine petrolifera, valutando l’inquinamento da idrocarburi derivante da attività industriali e altre fonti.

Marine private e istituzioni

“Siamo in trattativa con diverse marine private italiane. C’è interesse anche da parte della FAO, che in occasione del Science and Innovation Forum del World Food Forum 2025 ci ha concesso uno spazio espositivo. E recentemente abbiamo partecipato a New York al meeting preparatorio della conferenza delle Nazioni Unite dedicata alle acque (UN Water 2026). Poi comunque il mercato di elezione per il momento rimane l’Italia e grazie ai fondi per la sostenibilità delle acque sono convinto che molte marine si faranno avanti”, conclude Borelli. Bettersea Power sta completando l’iter di certificazioni poiché la componente energetica in ambito marino è soggetta a livelli di sicurezza molto alti e rigorosi. Entro la fine dell’anno però è prevista la completa commercializzazione di tutte le linee prodotto. Il team oggi oltre che da Borrelli è formato da Leonardo Petretti, Andrea Schiavoni, Luca D’Elia, Ludovica Bussoletti e Giorgio Levi della Vida.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Energia solare subacquea: la perovskite cattura la luce anche in immersione

Anche i dolcificanti artificiali hanno un impatto sull’ambiente e la nostra salute