Conosciuto anche come zafferano maggiore, il croco appartiene alla famiglia delle Iridaceae e a livello scientifico è chiamato crocus vernus. Questa splendida pianta ornamentale è molto resistente e presenta foglie verdi scure, sottili, lucide e con delle striature bianche nella parte centrale e fiori a forma di coppa, declinati in sfumature variegate che vanno dal violetto, al bianco, al giallo per giungere all’arancione. Il croco può essere coltivato facilmente sia in vaso, che in giardino, decorando gli spazi con la sua belllezza unica.
Croco: quando fiorisce
Diffuso in Asia, nord Africa ed Europa, il croco vive in zone collinari e montuose. Si tratta di una pianta erbacea delicata, ma allo stesso tempo robusta, che resiste alle temperature basse e apre le porte alla primavera, fiorendo già a partire dalla fine dell’inverno, anche se il periodo esatto dipende dalla varietà. Questa piccola bulbosa perenne si presenta infatti in molteplici specie, contraddistinte da colori diversi, come per esempio il crocus chrysanthus, che è viola e bianco, il crocus sieberi, dagli splendidi fiori azzurri, e il crocus sativus, tinto di lilla e dai cui pistilli si ricava lo zafferano. In linea generale i crochi vanno piantati tra settembre e dicembre, ma bisogna procedere a seconda della singola varietà e dal momento in cui fiorisce.
Dalla grande resistenza e versatilità, il croco si adatta a condizioni differenti, crescendo sia nelle zone esposte che nei substrati di bassa qualità, preferendo tuttavia terreni ghiaiosi, sabbiosi, ricchi di sostanze organiche e ben drenati.
Croco: coltivazione in vaso e in giardino
Il croco può essere coltivato in giardino, prestandosi particolarmente per essere collocato in terreni erbosi, prati e lungo i bordi delle aiuole. La semina prevede di dover dividere i bulbi in gruppi di 5, tutti della stessa specie, per poi piantarli a una profondità di 15 centimetri: tra ogni gruppo è necessario lasciare circa 6-7 centimetri. Quando si seminano i bulbi si può aggiungere nel terreno del concime a lenta cessione, per dargli il giusto nutrimento durante il periodo vegetativo. Dopo averli piantati devono essere irrigati in modo abbondante.
Altra possibilità è la coltivazione in vaso: il croco, non essendo molto alto (raggiunge circa i 12 cm), risulta molto adatto per abbellire i terrazzi. Il recipiente scelto è meglio che sia in terracotta, in modo da garantire una corretta traspirazione, scongiurando una concentrazione eccessiva di umidità. Il vaso deve avere un ottimo drenaggio ed è necessario evitare i ristagni idrici: per migliorare il drenaggio si può collocare sul fondo uno strato di biglie di argilla espansa. Il contenitore dovrà essere anche abbastanza profondo, tenendo conto che i bulbi vanno piantati a 15 centimetri di profondità.
Croco e l’esposizione
Per crescere in modo ottimale il croco deve essere posto in un luogo luminoso e arieggiato, meglio se in mezz’ombra, evitando il prolungato contatto diretto con i raggi solari che potrebbero bruciarne foglie e fiori. Inoltre, è importante evitare l’ombra fitta, fonte di umidità, mal tollerata dalla pianta. Contraddistinto da una notevole resistenza, il croco si adatta ai climi freddi e sopporta anche le temperature sottozero. Dopo la semina fiorisce mediamente in circa 6-8 settimane.
Cura del croco: consigli utili
Il croco non richiede annaffiature costanti: le piogge sono alleate della pianta tanto che, nei periodi in cui sono intense, si può riscontrare un incremento della sua fioritura. Appena piantumato dovrà essere irrigato ogni 2 settimane: nel periodo della sua crescita si dovrà mantenere il substrato sempre umido, senza però bagnarlo troppo. Successivamente, in caso di piogge assenti, è necessario procedere con l’irrigazione che deve però essere sporadica, verificando sempre prima che il terreno sia asciutto. In estate in caso di siccità prolungata è bene irrigare la pianta ogni 10 giorni, meglio la sera.
Un intervento cruciale nella manutenzione del croco è rappresentato dalla concimazione, da svolgere ricorrendo a un concime con molto potassio e a cessione graduale. Quando si annaffia la pianta si può aggiungere ogni 2 settimane del concime specifico per bulbose nell’acqua, per far sì che la fioritura duri più a lungo.
La potatura del croco non è richiesta, dovendo soltanto eliminare le parti marce oppure secche, in modo da ottenere una fioritura ottimale. Tuttavia, è bene non rimuovere le foglie fintanto che non sono totalmente ingiallite, considerando che vengono sfruttate dal bulbo per raccogliere sostanze preziose, utilizzate per la sua fioritura successiva. Passati 3 anni dalla semina, è necessario dedicarsi al trapianto in un nuovo vaso, per evitare che la pianta deperisca.
Croco: come affrontare malattie e parassiti
Nella cura del croco è importante tenere conto degli attacchi di parassiti e malattie funghine, che sorgono in particolare per via dell’umidità, tra cui rientrano funghi come lo pseudomonas marginale, responsabile della formazione di zone necrotiche nei bulbi. Per affrontare questi problemi si può ricorrere a soluzioni naturali come i composti rameici di zolfo, il piretro, da usare per le infestazioni forti, e l’olio di neem. Inoltre, è cruciale eseguire delle ispezioni regolari per intervenire tempestivamente, debellando le infestazioni quando sono ancora precoci.
La pianta può essere anche attaccata dalla cocciniglia, che si nutre della sua linfa prosciugandola: questi insetti possono essere rimossi con un panno umido oppure con un sapone pesticida. In ottica di prevenzione, si possono impiegare degli agenti fungicidi e trattamenti con antiparassitari, oltre a evitare l’umidità eccessiva e assicurarsi che il substrato sia sempre ben drenato.