in

Fotovoltaico gratis in base all’ISEE: come funziona il reddito energetico

Torna per il 2025 il Reddito energetico nazionale, la misura che consente di ottenere un impianto fotovoltaico gratis da parte delle famiglie a basso reddito. Il meccanismo prevede infatti un contributo in conto capitale a copertura delle spese che viene riconosciuto alle imprese realizzatrici, mentre le famiglie che presenteranno la domanda non dovranno sostenere alcun tipo di costo. Si tratta della seconda edizione del bando: i fondi a disposizione per il 2024 sono andati esauriti in poche settimane. È bene quindi prepararsi per tempo se si hanno i requisiti per presentare la domanda, perché è necessario per prima cosa scegliere l’impresa.

Famiglie e Isee

Possono presentare domanda di accesso al Reddito energetico i nuclei familiari con Isee fino a 15.000 euro, ovvero fino a 30.000 se nel nucleo familiare ci sono almeno quattro figli a carico.

Gli impianti sono destinati all’autoconsumo, per cui debbono avere una potenza compresa tra 2 e 6 kWp e comunque non andare oltre la potenza nominale di prelievo sul punto di connessione. L’energia in eccesso dovrà essere obbligatoriamente ceduta al Gse, che in questo caso non riconoscerà nessun corrispettivo per la vendita. L’obbiettivo della misura, infatti, è esclusivamente quello di ridurre i costi per l’energia per le famiglie. Per questo ogni nucleo familiare può accedere una sola volta agli incentivi. Può essere ammesso, comunque, anche chi ha già usufruito dei finanziamenti del Conto termico.

Impianti a costo zero e contributi alle imprese

Gli impianti dovranno essere realizzati su coperture e superfici di immobili ad uso abitativo di proprietà o in usufrutto da parte dei soggetti che richiedono l’installazione, oppure su pertinenze degli stessi immobili. Le unità immobiliari devono essere connesse a utenze di consumo per le quali è attivo, al momento della presentazione della richiesta di accesso alle agevolazioni, un contratto di fornitura di energia elettrica intestato ad uno degli appartenenti al nucleo familiare. Saranno quindi i proprietari degli immobili a dover presentare la domanda al Gse insieme all’impresa prescelta che dovrà realizzare l’impianto a proprie spese. Il Gse riconoscerà un contributo in cifra fissa di 2.000 euro più una parte variabile di 1.500 euro per kW per ogni kW di potenza installata.

Come scegliere l’installatore

È possibile rivolgersi solo alle imprese iscritte nell’apposito registro curato dal Gse. Queste infatti dovranno essere in regola in regola relativamente ai requisiti di formazione e aggiornamento obbligatori per le attività di installazione e manutenzione di impianti da fonti di energia rinnovabile. Inoltre dovranno impegnarsi a manutenzione e monitoraggio delle performance dell’impianto per dieci anni, e fornire una polizza multi-rischi a garanzie dell’installazione. È possibile consultare la lista delle imprese in possesso dei requisiti richiesti sulla Mappa dei Realizzatori sul sito del Gse. È possibile selezionare la provincia d’interesse per vedere visualizzati i realizzatori presenti in quell’area.

Quando sarà aperto lo sportello

La richiesta del contributo va presentata tramite il portale “REN – Reddito Energetico Nazionale”, disponibile nell’Area Clienti del GSE sotto il servizio “Fotovoltaico”. Sarà possibile fare domanda solo dopo l’annuncio dell’apertura dello sportello da parte del Gse. Lo scorso anno i fondi sono andati esauriti in pochissimi giorni. Complessivamente sono state presentate circa 12.300 richieste, di cui oltre 10.000 al Sud.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Car sharing, car pooling, ride sharing: quali sono le differenze

Dove si vive senza energia elettrica né riscaldamento per scelta green