in

“Fissione nucleare impraticabile e costosa. Un’Italia 100% rinnovabile è possibile”

Sì all’eolico. No al nucleare. Anzi, di più: il potenziale eolico italiano basterebbe a far fronte al forte fabbisogno della decarbonizzazione, se integrato con una forte crescita del solare a terra. Mentre invece l’energia atomica è una tecnologia ormai in declino, nonostante gli annunci di ripartenza, anche nel nostro Paese. Sono questi i contenuti principali del rapporto Elementi per un’Italia 100% rinnovabile presentato oggi dal Network 100% Rinnovabili, che raccoglie esponenti di decine di università e centri di ricerca, del mondo delle imprese, del sindacato e del terzo settore, oltre a Fondazione per lo sviluppo sostenibile, Greenpeace Italia, Kyoto Club, Legambiente e WWF Italia.

Il rapporto risponde, tra le altre, a una delle perplessità più ricorrenti quando si parla di energie rinnovabili: sole e vento sono incostanti, non garantiscono continuità nell’approvvigionamento di elettricità. Ebbene gli autori, citando studi scientifici, sottolineano come la soluzione risieda nella “sinergia stagionale della fonte solare con quella eolica. L’integrazione eolico-solare permette un profilo di generazione medio mensile dimensionabile sulla domanda attesa, riducendo così al minimo l’accumulo stagionale, inerentemente più costoso”. Questa sinergia eolico-solare rende non necessario il ricorso alla fonte nucleare per il suo supposto vantaggio di garantire la continuità della produzione”.

Energia

Da Microsoft a Sam Altman: Helion Energy promette energia da fusione nucleare entro il 2028

12 Febbraio 2025

Dopodiché, gli esperti del Network fanno notare come il potenziale tecnico-economico dell’eolico a terra nel nostro Paese sia più che sufficiente per il riequilibrio stagionale della fonte solare, “che sarà prevedibilmente la fonte dominante in Italia”. E le stime che sostengono il contrario? “Si basano su stime obsolete perché non considerano i progressi avvenuti negli ultimi due decenni: a cominciare dalle turbine a bassa potenza specifica, adatte ai regimi di vento medi, ovvero le condizioni più diffuse in Italia”.

Energia

Gli ambientalisti bocciano il ddl sul nucleare: “Decisione antistorica e ideologica”

28 Febbraio 2025

Altro tema di dibattito: solare ed eolico a terra rappresentano un consumo di suolo, che incide sul paesaggio e sottrae terreni all’agricoltura. Il Network 100% rinnovabili replica che non si tratta di “consumo” ma di “uso” e che “le quantità di suolo necessarie per l’eolico e il solare sono contenute, meno dell’1% della superficie nazionale”. Inoltre “gli usi del suolo di eolico e solare sono integrabili rispetto ad altri usi come l’agricoltura e il pascolo senza una apprezzabile diminuzione di queste attività”. E soprattutto: “nelle aree interne e nel Mezzogiorno esistono vasti territori ad utilizzo marginale che da soli sarebbero sovrabbondanti rispetto alle limitate superfici richieste da solare ed eolico”.

Il rapporto viene pubblicato nell’anniversario dell’incidente nucleare di Fukushima (11 marzo del 2011). E i promotori colgono l’occasione per ribadire il loro no al ritorno delle centrali nucleari in Italia, piccole o grandi che siano. Nel farlo ricordano la cinque questioni che, dal loro punto di vista, rendono obsoleta la fissione nucleare per la produzione di energia. Nel 2022 “il nucleare è sceso al 9,2% della produzione elettrica mondiale” (dopo aver toccato un picco del 17% nei decenni precedenti). I “costi elevati e i tempi di costruzione lunghissimi”. La fissione “genera isotopi altamente radioattivi, con tempi di dimezzamento della radioattività che, per il plutonio, arrivano a 24 mila anni”: quindi scorie e rifiuti nucleari pericolosi, difficili e costosi da gestire. Infine, “l’Italia non dispone né di uranio né di impianti di arricchimento e produzione del combustibile nucleare che è costoso e andrebbe importato, probabilmente dalla Russia che detiene il 38% della capacità globale di conversione dell’uranio e il 46% della capacità di arricchimento”.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Inquinamento atmosferico, solo 7 Paesi al mondo sotto il livello di guardia dell’Oms

Più detriti spaziali, più collisioni con l’aumento delle emissioni