Riunioni una in fila all’altra, mail a non finire, scadenze sempre più stringenti. E così capita spesso che, subissati da incarichi da svolgere, non ci sia il tempo per pensare alla sostenibilità dei nostri uffici. Un grave errore, visto il rilevante impatto che hanno sul pianeta. Secondo Circular Ecology, infatti, considerando otto ore quotidiane di lavoro per cinque giorni alla settimana, un impiegato produce circa 6,6 chili di anidride carbonica al giorno, pari a 33 chili settimanali. Ma la notizia positiva c’è: basta, in realtà, attuare pochi e semplici accorgimenti per rendere l’ambiente lavorativo più green. Ecco allora i nostri consigli.
Illuminazione: meglio le luci a Led
È bene anzitutto sfruttare al massimo la luce solare, utilizzando tende leggere e facili da regolare. In carenza di quest’ultima, si deve per forza ricorrere alla luce elettrica: in proposito, è opportuno ricordare che le lampadine a Led (Light emitting diode, diodo a emissione luminosa) consumano il 40% di energia in meno rispetto a quelle fluorescenti e l’80% in meno rispetto a quelle a incandescenza. Costituiscono, quindi, una importante risorsa, anche per risparmiare in bolletta. Oltre a scegliere questo tipo di lampadine, ci sono pure altre strategie per ottimizzare l’impiego energetico. Tra queste, l’installazione di sensori di movimento, dispositivi da collocare sul soffitto o sulla parete in grado di accendere e spegnere le luci in automatico in base rispettivamente alla presenza o all’assenza dell’utente. Un’altra idea sono le luci dimmerabili (dall’inglese to dimm, abbassare), che permettono di regolare l’intensità luminosa a seconda delle necessità.
Al termine di ogni giornata lavorativa, si dovrebbero anche spegnere i vari dispositivi, come computer, proiettori, stampanti, evitando di lasciarli in stand by, cioè in pausa: una condizione che richiede un basso consumo, che però non è pari a zero. Giorno dopo giorno, i piccoli risparmi si sommeranno, generando una consistente riduzione dell’energia utilizzata.
Riscaldamento e raffrescamento
D’inverno è buona norma tenere sotto controllo il riscaldamento, abbassando la temperatura quando l’ufficio è vuoto (per esempio, di notte e nei fine settimana), in modo da ridurre i consumi senza compromettere il comfort. Si può fare questa operazione manualmente a fine giornata oppure si può programmare la diminuzione automatica attraverso le funzionalità presenti nella maggior parte dei termostati. D’estate occorre, invece, ricordarsi di spegnere il raffrescamento ogniqualvolta si lasci la stanza per oltre un quarto d’ora. Una volta rientrati basterà riaccendere l’aria condizionata per ottenere in pochi minuti un apprezzabile refrigerio.
Uso della carta
Nonostante l’era digitale, l’uso della carta rimane elevato in molti uffici. Si calcola che un lavoratore medio utilizzi circa 10 mila fogli in un anno. Per far calare questa cifra, è anzitutto indispensabile ridurre le copie cartacee dei documenti destinati all’archivio: molto meglio puntare sul cloud, un servizio che consente di conservare i dati trasferendoli tramite Internet a un sistema di archiviazione esterno gestito da terzi. E se proprio c’è bisogno del nero su bianco, sforzarsi di stampare fronte-retro, di utilizzare entrambi i lati del foglio, di usare carta riciclata quando possibile. Un modo per ridurre l’impatto ambientale, ma anche per risparmiare nelle forniture.
Pausa caffè e mensa
Nei momenti di pausa è facile ritrovarsi con colleghi e collaboratori alla macchinetta del caffè. L’importante è che l’espresso possieda la certificazione Fairtrade, che garantisce che il prodotto sia stato realizzato in modo sostenibile, per quanto riguarda sia la coltivazione, sia le condizioni dei lavoratori nei Paesi in via di sviluppo. Meglio, inoltre, abolire le capsule non riciclabili, come quelle realizzate in plastica oppure in alluminio e plastica, destinate a finire inevitabilmente in discarica. E ancora, avvalersi di un servizio di compostaggio dei fondi di caffè. Attenzione poi ai bicchierini monouso: solo negli Stati Uniti ogni anno ne vengono gettati via circa 50 miliardi. In questo caso, la soluzione è sostituirli con bicchieri o tazzine riutilizzabili.
Dopo la bevanda bollente ed energizzante, c’è l’acqua. Sostituire quella nelle bottigliette di plastica con quella del rubinetto ha molti vantaggi: diminuzione dei rifiuti, fornitura illimitata, risparmio economico. Eventualmente, per rimuovere i composti del cloro migliorando così il sapore dell’acqua, si può applicare un apposito filtro, un apparecchio compatto facile da installare.
Infine, se in azienda è presente una mensa, è probabile che la quantità di cibo sprecato sia rilevante. Per evitare ciò, si può prendere parte a programmi che garantiscano la donazione degli alimenti, il loro compostaggio o la trasformazione in mangime per animali.
Viaggi e spostamenti
Da ultimo, il tragitto casa-lavoro, che contribuisce alle emissioni di carbonio. Per ridurle è utile condividere l’auto con i colleghi, utilizzare i mezzi pubblici, usare la bicicletta quando possibile. Da limitare i viaggi d’affari in aereo, che costituiscono circa il 20% dei viaggi totali. Si prevede che, entro il 2050, questi ultimi rappresenteranno tra il 12 e il 27% delle emissioni globali di gas serra.