in

Dal frigo alla tavola, ecco come sprechiamo il cibo e cosa fare per evitarlo

Alzi la mano chi, andando al supermercato, non si è mai lamentato dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari? Ed ora alzi la mano chi non ha mai sprecato quel cibo tanto prezioso, per negligenza o dimenticanza in fondo al frigorifero? Sì, può capitare. Ma un italiano su tre getta cibo ogni settimana. Più al sud che al centro-nord. A dircelo è un’indagine condotta per Too Good To Go – l’app sviluppata proprio per contrastare lo spreco alimentare – realizzata con YouGov, che ha analizzato il rapporto di noi italiani nei confronti del cibo, (un campione di 1015 adulti) rivelando abitudini quotidiane spesso contraddittorie, a volte sbagliate.

Bisogna dire però, a nostra discolpa, che il 99% degli intervistati riconosce l’importanza di ridurre lo spreco e che il 78% considera la lotta allo spreco come una priorità. Quindi c’è tanta consapevolezza, ma non è ancora sufficiente se il 31% ammette di buttare il cibo nella spazzatura almeno una volta a settimana: al Sud si sale al 38% che arriva al 44% tra i genitori con figli minorenni.

Le città più virtuose

La ricerca di Too Good To Go, che consente di salvare pasti invenduti utilizzando l’app, ha stilato anche una classifica delle città più virtuose, dividendole per numero di abitanti: grandi città, oltre 300mila abitanti, medie tra 100 e 300mila, piccoli, meno di 100mila abitanti. Tra le metropoli, al primo posto per consapevolezza dello spreco c’è la capitale, Roma, la città più grande d’Italia, in cui c’è particolare attenzione a questa tematica. A seguire Milano, Torino, Genova e Bologna. Tra le medie, c’è Reggio Emilia al primo posto, davanti a Modena, Verona, Cagliari e Padova. Infine i piccoli comuni con Pesaro, seguita da Cuneo, Pavia, Pisa e Lecce. Insomma la sensibilità c’è.

I motivi dello spreco

Ma quali sono i motivi dello spreco. Sicuramente quella più innocente, è la dimenticanza. Infatti, il 41% degli intervistati ammette di dimenticare prodotti in frigorifero o sugli scaffali della dispensa, con un picco nel Nord-Ovest che arriva al 47%. Poi ci sono le scadenze superate con il 37%, particolarmente frequenti nel Nord-Est (44%). A seguire le porzioni eccessive cucinate in casa al 21%.

“Cresce la consapevolezza sul tema, ma ciò che abbiamo imparato è che le persone ancora non sanno abbastanza su come ridurre gli sprechi. Che si tratti della spesa quotidiana, dell’uso di un’app o di un cambio nelle abitudini di consumo in casa, molto può essere fatto. Dobbiamo aiutare le persone a risparmiare denaro e a proteggere il pianeta riducendo lo spreco alimentare, tenendo conto delle differenze regionali e culturali”, cosidera Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go.

Occhio alle etichette e alla lista della spesa

Presa coscienza del problema, c’è da capire come migliorare il nostro comportamento. In fondo, il guadagno è per tutti: meno rifiuti da gestire, meno soldi buttati, letteralmente. Uno dei passaggi fondamentali è prestare maggiore attenzione alle etichette e ai prodotti in scadenza, cercando di pianificare un piano alimentare della settimana. Secondo l’indagine, il 72% degli italiani controlla regolarmente le date di scadenza dei prodotti, ma nelle generazioni dei più giovani, tra 18 e 24 anni, l’attenzione cala al 60%. Nella pianificazione, solo il 27% ha la buona abitudine di organizzare i pasti settimanali in anticipo, mentre il 55% utilizza una lista della spesa. Ed il 32%, al supermercato, sceglie i prodotti prossimi alla scadenza, che tra l’altro sono scontati.

Nell’indagine, però, sono emerse anche delle abitudini sane, eredità dell’Italia contadina del passato. Il cibo cucinato, per la maggior parte degli italiani, ben il 78% non si spreca, perché si consuma anche nei giorni successivi, specialmente al Centro (82%). Invece il 53% lo congela, specie nel Nord Ovest (60%) ed il 43% lo trasforma in nuove ricette. E c’è anche chi lo condivide con parenti, amici e conoscenti, soprattutto al Sud (20%).

Per fare ancora meglio, ci viene in aiuto la tecnologia. Infatti il 46% degli italiani conosce o utilizza app per contrastare lo spreco alimentare. Sono i giovani tra i 25 e i 34 anni, i nativi digitali, a guidare la classifica, con il 58%. A questi si aggiungono anche le giovani famiglie, quelle con i figli più piccoli, che li conosce e utilizza (55%). E diciamolo pure, si risparmia, perché il cibo acquistato con queste app costa meno del prezzo del mercato; e si contribuisce ad adottare buone abitudini per contrastare lo spreco alimentare.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


Tagcloud:

Il cortocircuito dei movimenti

Jessica McKenzie: “Fermiamo l’Orologio dell’Apocalisse, non c’è più tempo da perdere”