Estate ormai alle porte, anche per quest’anno sarà possibile beneficiare del bonus climatizzatori per installare gli impianti fissi. Un’occasione utile non solo per affrontare il caldo, ma anche per migliorare l’efficienza energetica della casa approfittando dei vantaggi offerti dalle pompe di calore, utilizzabili anche in funzione di riscaldamento.
Regole confermate per il bonus anche se occorre tener conto che l’aliquota di detrazione cambia in base all’immobile, e che prima e seconda casa non sono più trattate allo stesso modo dal punto di vista della detrazione fiscale.
Per chi nel 2024 ha effettuato interventi che godono della detrazione per ristrutturazione ma non può installare impianti fissi c’è comunque la possibilità di acquistare i climatizzatori portatili approfittando del bonus mobili, senza differenze di aliquote tra prima e seconda casa.
Climatizzatori e nuove aliquote
Il bonus climatizzatori per gli impianti a pompa di calore rientra nell’abito degli interventi di ristrutturazione che comprendono anche quelli di risparmio energetico, anche se realizzati senza interventi edilizi veri e propri. La pompa di calore, infatti, rientra tra gli impianti alimentati a fonti rinnovabili in quanto è in grado di produrre energia utilizzando anche il calore esterno, e limitando quindi il ricorso alla rete elettrica. Al di là della funzione di rinfrescamento, inoltre, il climatizzatore è un valido aiuto per ridurre la dipendenza dal gas in inverno, dal momento che può essere utilizzato a supporto o in sostituzione dell’impianto a gas quando il clima lo consente. Utilizzando il climatizzatore per posticipare l’accensione del riscaldamento in caso di impianto autonomo, ad esempio, si può arrivare ad un taglio del consumo del gas anche del 30%. Anche in caso di impianto centralizzato si possono ottenere risparmi sul consumo del gas impostando sul minimo le termovalvole e sfruttando invece i climatizzatori. Bonus confermato, dunque, ma con due aliquote: 50% di detrazione se l’installazione riguarda la prima casa; 36% se gli impianti sono destinati ad una seconda casa.
Detrazione solo con messa a norma
Il bonus si applica alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2025, da ripartire in dieci rate annuali. Non è richiesta la comunicazione all’ENEA, e l’intervento rientra nell’ambito dell’edilizia libera. Per ottenere la detrazione per gli impianti fissi il pagamento va effettuato con bonifico parlante o carta di credito, indicando tutti i dati previsti (causale, codice fiscale del beneficiario e partita IVA del fornitore). Si deve trattare inoltre di un intervento effettuato da un tecnico specializzato. La fattura da portare in detrazione deve quindi comprendere obbligatoriamente anche la manodopera dato che per questi impianti è obbligatoria la messa a norma con relativa certificazione.
Quando si può usare il Bonus mobili
Chi non ha la possibilità di installare un impianto fisso può comunque usufruire della detrazione fiscale a anche per i climatizzatori portatili, a patto di aver effettuato nel 2024 interventi di ristrutturazione o di averli avviati nel 2025. Anche i climatizzatori, infatti, rientrano nella lista dei “grandi elettrodomestici” per i quali è possibile avere l’agevolazione fiscale nell’ambito del Bonus mobili, a patto di avere una classe energetica elevata. In questo caso si prevede una detrazione del 50% su una spesa massima di 5.000 euro. L’aliquota è unica e prescinde dal fatto che si tratti di prima o seconda casa. Per l’acquisto è obbligatorio il pagamento con bancomat o carte di credito, o con bonifico, ma non è obbligatorio utilizzare il bonifico parlante.