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Adelie, l’auto solare a emissioni zero che pesa solo 170 chilogrammi

Chissà se in futuro potremmo viaggiare a bordo di un’auto alimentata solo dall’energia solare? In realtà non c’è bisogno di aspettare domani, perché l’auto esiste già, anche se circola solo in apposite competizioni internazionali. Si chiama Adelie, il bolide a emissioni zero, che non ha bisogno di essere ricaricata alla presa di corrente, perché le celle solari di cui è ricoperta le permettono di ricaricarsi e sfrecciare ad una velocità massima di 136 km/h. Questo prototipo è nato sui banchi accademici dell’Università tedesca di Aquisgrana, la RWT Aachen University, progettata da un team di studenti che nel loro tempo libero hanno dato vita a un veicolo leggerissimo – appena 170 kg – che monta tre ruote, ha una forma allungata di 4 metri ispirata ai pinguini, è sottile, bassa e può percorrere fino a 700 km.

Ovviamente l’auto può autoricaricarsi all’infinito, almeno in linea teorica, a patto che splenda sempre il sole (notte esclusa). Per muoversi, Adelie è stata equipaggiata con 4 metri quadrati di celle solari con un’efficienza del 25%, la quantità di energia solare che riesce a convertire in elettricità dal sistema inventanto dai giovani ricercatori, molto “motivati dalla possibilità di realizzare un veicolo cool e sostenibile, la prima auto solare della Germania”, racconta con entusiasmo Charlotte Teckentrup, la portavoce del gruppo di studenti.Ad aiutare i progettisti di Adelie, una multinazionale, Covestro, che produce materiali polimerici hi-tech di alta qualità, e che ha fornito i mezzi finanziari, ma soprattutto il materiale ultraleggero, già disponibile in commercio, ma adattato dai progettisti alle parti specifiche da ingegnerizzare.

“Sono già alcuni anni che è stata creata la solar car, che ogni anno compete in diverse gare di veicoli ad energia solare, in passato anche in Italia, ma nel corso degli anni, il modello ha subito un upgrade, grazie alla collaborazione tra gli studenti e Covestro” spiega a Green&Blue, Barbara Scannavini, Direttore Marketing e Comunicazione di Covestro. Infatti, sono diversi i componenti realizzati con il materiale polimerico, che non è una semplice plastica come quella delle comuni bottiglie, ma ha una composizione chimica molto complessa, che lo porta ad essere leggero e resistente, adatto a molti scopi, anche nel settore della mobilità sostenibile.

Per Adelie è stato usato come involucro che contiene la batteria, nelle lacche per la verniciatura a basso impatto ambientale, mentre per il parabrezza è stato usato un policarbonato trasparente e ultraleggero. Anche i sedili sono stati realizzati in un polimero specifico, il poliuretano, materiale ”particolarmente leggero che può essere modificato secondo le caratteristiche del conducente – spiega lo studente Leon Rahmen – realizzato con una stampante 3D, che consente di produrre su misura, in piccole quantità, senza sprecare materiale”.L’auto solare Adelie per ora solo un prototipo destinato alle gare per solar car, rappresenta anche una fonte di ispirazione per la mobilità sostenibile, un nuovo paradigma che possa spingere la ricerca verso lo sviluppo futuro di mezzi di trasporto a emissioni sempre più ridotte, o addirittura zero, come in questo caso.

“Si ha la sensazione di essere in una nuova fase di sviluppo, di assaporare un momento storico, di vivere qualcosa che forse, anzi, sicuramente, per i nostri figli e nipoti sarà la normalità”, le parole di Gianmaria Malvestiti, Ceo di Covestro, in cui è sempre più forte l’impegno verso la sostenibilità, visto che questi polimeri hi-tech sono utilizzati in moltissimi settori industriali, come la mobilità, l’edilizia e l’arredamento, ma anche nel comparto elettrico ed elettronico, e delle attrezzature sportive. “Molti nostri prodotti finiscono nell’automotive. Per esempio il policarbonato è usato per la fanaleria, la scocca interna, il cruscotto, ed anche il tachimetro, che oggi sta scomparendo è fatto di questi materiali”, ci spiega ancora Scannavini.

D’altronde le auto elettriche, per consumare meno batterie, ed avere maggiore autonomia, dovranno essere sempre più leggere, ed Adelie potrebbe essere un buon esempio da seguire. Infatti,l’obiettivo dell’azzeramento delle emissioni di carbonio entro il 2050 non può essere raggiunto senza modificare in modo netto, il trasporto su strada, uno dei più inquinanti, tanto da essere responsabile del 76 % delle emissioni per i trasporti in Europa. I veicoli elettrici a batteria, le auto in prima battuta, sono la chiave della transizione energetica e di questa trasformazione, e come detto la loro efficienza dipende anche dal peso. Inoltre, le iniziative legislative di stampo europeo impongono di integrare la circolarità dei materiali, a partire dalla fase di progettazione dei nuovi veicoli, alzando ulteriormente lo standard per l’innovazione.

“Già nella fase di ricerca e sviluppo, guardiamo a tutto il ciclo di vita. Produciamo in modo tale che i materiali siano riutilizzabili o riciclabili a fine vita, d’altronde abbiamo preso degli impegni precisi davanti alle Nazioni Unite e dobbiamo rispettarli. Il nostro obiettivo è arrivare al 2035 con gran parte delle emissioni già ridotte a zero”, evidenzia ancora la manager del marketing.

D’altronde, anche il numero di Acea, l’associazione dei costruttori europei di veicoli, Luca De Meo, appena pochi mesi fa aveva sottolineato che per ridurre l’impatto del trasporto, non è necessario scegliere solo auto elettriche, ibride o a idrogeno, ma produrre vetture più leggere, piccole e compatte.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/ambiente/rss2.0.xml


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