16 Settembre 2025

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    Faroe, nuova mattanza da record di globicefali e delfini

    La mattanza continua. Altri 285 globicefali sono stati uccisi, secondo l’associazione Sea Shepherd, in un solo giorno alle isole Faroe durante una delle battute di caccia del “grind”, la tradizionale uccisione dei cetacei che da anni si ripete nel territorio del nord Europa. I numeri dell’ultima battuta di caccia avvenuta a a Fuglafjørõur la rendono una delle più grandi dell’anno: il grindadrap, da quando è iniziato a gennaio, ha già visto in dieci diversi eventi un totale di “almeno 1000 uccisioni di globicefali (pilot whales, ndr) e altri cetacei” nel 2025, sostengono le associazioni animaliste. Un numero che supera già ora le stime dello scorso anno (circa 750 cetacei). Le stesse organizzazioni denunciano come anche nell’ultima battuta il branco predato includeva delle femmine gravide e dei cuccioli e sostengono come il bilancio reale delle morti potrebbe essere “molto più alto di quello ufficiale”.

    Con più forza e con una campagna internazionale chiamata Stop the Grind dal 2021 Sea Shepherd e altri gruppi – dopo la terribile mattanza del 12 settembre di quattro anni fa in cui morirono quasi 1500 animali in un solo giorno – si battono per chiedere uno stop a questa antica pratica che fa parte della tradizione e della cultura delle Faroe, un tempo nata per il consumo di carne e oggi perpetuata nel tempo per mantenere il rito.

    Nonostante l’estate 2025 fosse iniziata con una buona notizia, ovvero la decisione dell’Islanda di chiudere la caccia alle balene, con un messaggio indiretto che suonava d’esempio per gli altri Paesi (Giappone e Norvegia) che insistono ancora sulla caccia, l’uccisione dei cetacei e la sospensione del grindadrap alle Faroe non è mai veramente stata presa in considerazione: ogni anno le acque del mare continuano a colorarsi di rosso sangue e le carcasse vengono allineate lungo la riva. Un’azione “raccapricciante” che non trova sosta nemmeno, ricordano gli ambientalisti, dopo alcuni avvertimenti delle autorità delle Isole Faroe sul rischio di tossicità legato al consumo di carne di globicefali e dopo il fatto che, per eccedenza, alcune autorità hanno rifiutato la carne in eccesso.

    Biodiversità a rischio

    Un silenzio inaspettato e preoccupante: i suoni scomparsi delle balenottere azzurre

    di Giacomo Talignani

    06 Agosto 2025

    Quest’anno per dar conto di quanto stava avvenendo tra i fiordi e le acque delle Faroe i volontari di Sea Shepherd hanno girato diverse dirette, diffuse sui social network, che documentavano una caccia “avvenuta per ore”. Mentre i responsabili delle uccisioni hanno parlato della morte di “solo” una settantina di esemplari, i membri dell’associazione hanno sostenuto invece come i numeri fossero decisamente maggiori, con arpioni e coltelli pronti a colpire un branco di almeno 400 esemplari. Una discordanza di numeri che per Sea Shepherd è segnale di “mancanza di monitoraggio” su quanto sta avvenendo. La carne continua poi a essere distribuita fra i locali e anche venduta online: la giustificazione principale del “grind” è infatti ancora legata, oltre alle tradizioni, a motivazioni commerciali.

    Per Valentina Crast, direttrice della campagna di Sea Shepherd, “la caccia al Fuglafjørõur mette in luce la crudeltà e l’avidità che animano queste attività. Oltre 285 mammiferi marini sono stati massacrati in un massacro caotico che si è protratto per oltre 90 minuti. Intere famiglie sono state sterminate, non per mettere cibo sulle tavole della gente, ma per lasciare carne ammucchiata sulle isole, con eccedenze rifiutate persino dagli stessi faroesi. Nonostante questo, le uccisioni continuano”.

    Negli ultimi 40 anni, in media, nelle isole Faroe ogni anno sono stati uccisi 1150 fra globicefali, delfini e varie specie di cetacei. In un contesto di sempre maggiore difficoltà per la biodiversità, dove i cetacei si trovano a sopravvivere in mari più caldi, acidi e impattati dall’inquinamento da plastica, Sea Shepherd e altre associazioni si sono unite in una coalizione per chiedere la fine, per sempre, dell’inutile uccisione di animali. LEGGI TUTTO

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    Rudbeckia: coltivazione, esposizione, fioritura e varietà della “margherita gialla”

    È uno dei fiori più solari dell’estate, capace di resistere alla calura e di regalare macchie di colore fino all’autunno inoltrato. La Rudbeckia, conosciuta anche come margherita gialla o Susan dagli occhi neri, è una pianta perenne ornamentale originaria del Nord America, apprezzata sia per la facilità di coltivazione, sia per l’impatto visivo delle sue corolle dorate. Scopriamo insieme come coltivarla, l’esposizione ideale, i segreti della fioritura e le varietà più interessanti.

    Rudbeckia: caratteristiche generali della pianta
    La Rudbeckia appartiene alla famiglia delle Asteraceae e comprende oltre 20 specie tra annuali, biennali e perenni. La sua caratteristica più distintiva è il contrasto tra i petali giallo vivo e il centro scuro quasi nero, un dettaglio che attira farfalle, api e altri impollinatori.

    Si adatta bene sia in aiuole soleggiate sia in vasi capienti su balconi e terrazzi, con una fioritura che può protrarsi da luglio a ottobre. Grazie alla rusticità e alla resistenza, è adatta anche a chi non ha il pollice verde o dispone di poco tempo per la manutenzione.

    Rudbeckia: terreno, annaffiatura, concimazione e potatura
    Coltivare la Rudbeckia è semplice, ma conoscere qualche accorgimento può fare la differenza. Ad esempio, partendo dal terreno, bisogna ricordarsi che questa pianta dai fiori gialli preferisce un substrato fertile, ben drenato, leggermente acido o neutro. Un buon terriccio universale arricchito con compost o letame maturo garantirà una crescita vigorosa.
    Per quanto riguarda invece l’annaffiatura, se coltivata in piena terra la Rudbeckia adulta sopporta brevi periodi di siccità. Se coltivata in vaso, invece, ha bisogno di una regolare irrigazione, ma attenzione sempre ai ristagni idrici, che possono causare marciume radicale.

    Sulla concimazione poche e semplici regole: durante la stagione vegetativa, utilizzare un fertilizzante per piante da fiore ogni 2-3 settimane aiuterà la Rudbeckia a fiorire in modo sano e forte.
    Infine, ma non per importanza, è da considerare anche la potatura: eliminare i fiori appassiti stimola la produzione di nuove gemme e prolunga il periodo di fioritura.

    Una particolarità interessante: la Rudbeckia è autoseminante. Lasciando maturare i semi sui capolini, l’anno successivo spesso compariranno nuove piantine spontanee.

    Esposizione della Rudbeckia: dove posizionarla
    Per dare il meglio, la Rudbeckia ha bisogno di molta luce. Per questo, l’esposizione ideale è in pieno sole, dove la pianta sviluppa steli robusti e fiori di dimensioni maggiori.
    Può tollerare mezza ombra, soprattutto nelle regioni più calde, ma con una fioritura meno abbondante. In zone ventose è consigliabile fornire un sostegno alle varietà più alte, per evitare che gli steli si pieghino.

    Fioritura: quando fiorisce la Rudbeckia
    Uno dei motivi per cui la Rudbeckia è così amata sta nella longevità della fioritura. Infatti, a partire da luglio e fino arrivare a ottobre, questa pianta perenne regala corolle che resistono bene anche dopo le prime frescure autunnali. Il fiore, simile a una margherita ma con petali più sottili e disposti in cerchio attorno a un disco centrale scuro, ha un aspetto selvatico e naturale, perfetto per giardini in stile prateria, bordure miste o composizioni spontanee.
    Molte varietà sono apprezzate anche come fiori recisi: immersi in acqua, durano diversi giorni, portando un tocco di sole in casa.

    Le varietà della Rudbeckia: dalle classiche alle più scenografiche
    Tra le specie di Rudbeckia più gettonate dai clienti, ci sono:

    Rudbeckia hirta: annuale o biennale, con fiori di 5-10 cm di diametro e petali gialli, arancio o bicolori. È la più coltivata nei giardini domestici;
    Rudbeckia fulgida ‘Goldsturm’: perenne, compatta e molto rustica. Fiorisce da luglio a settembre con corolle giallo intenso. Perfetta per bordure soleggiate;
    Rudbeckia laciniata: alta fino a 2 metri, con petali giallo limone e centro verde. Ideale come sfondo in aiuole miste;
    Rudbeckia triloba: perenne di breve vita, produce una miriade di piccoli fiori e si adatta bene anche a terreni poveri;
    Rudbeckia subtomentosa ‘Henry Eilers’: originale per i petali tubolari giallo canarino. Più rara, ma molto decorativa.

    Rudbeckia: malattie e parassiti comuni
    La Rudbeckia è in genere poco soggetta a problemi, ma in condizioni di elevata umidità può essere attaccata da oidio (mal bianco) o da peronospora. È importante garantire una buona aerazione ed evitare ovviamente irrigazioni sulle foglie. Gli afidi e le lumache possono danneggiare germogli e foglie giovani: in questi casi, meglio intervenire con metodi naturali come il sapone molle o barriere fisiche.

    Perché scegliere la Rudbeckia
    I motivi per i quali scegliere la Rudbeckia sono diversi, ma qui li abbiamo sintetizzati in pochi e concisi punti.

    È facile da coltivare, anche per principianti;
    Garantisce una lunga fioritura;
    Attira insetti impollinatori, favorendo la biodiversità;
    Si adatta sia alla piena terra, sia ai contenitori.

    La Rudbeckia è un investimento sicuro per chi desidera un giardino luminoso, naturale e a bassa manutenzione. Che sia un’ampia aiuola o un vaso sul balcone, questa pianta saprà trasformare lo spazio con il suo giallo solare e il suo fascino intramontabile. LEGGI TUTTO