Gli eventi climatici estremi sono costati 12 miliardi di euro all’Italia, 43 miliardi all’Ue
Ondate di Calore, siccità e inondazioni hanno colpito un quarto di tutte le regioni dell’unione europea nell’estate che si va concludendo, aggiungendo all’elenco dei danni 43 miliardi di euro per le perdite di produzione. Ad aggiornare il bollettino degli effetti climatici sull’economia europea lo studio congiunto dell’Università di Mannheim e degli economisti della Banca Centrale Europea, Dry-roasted nuts: early estimates of the regional impact of 2025 extreme weather.
Un conto salato che per l’Italia arriva a 11,9 mliardi di euro, con perdite stimate per 2,5 miliardi per la sola Lombardia. E nei prossimi anni potrebbe andare peggio, con perdite stimate a 126 miliardi di euro entro il 2029, che per l’Italia significano 34,2 miliardi, una cifra che vale attorno all’1,75% del Pil.
In totale, 96 regioni hanno sperimentato ondate di calore, 195 hanno sofferto di siccità e 53 sono state colpite da inondazioni. Spagna, Francia e Italia, affacciate sul Mediterraneo, si confermano le più colpite.
In Francia, i danni ammontano a 10,1 miliardi di euro e sono previsti a 33,9 miliardi nel 2029. Per la Spagna la perdita quest’anno è stimata in 12,2 miliardi, e in prospettiva al 2029 a 34,8 miliardi di euro entro il 2029, equivalenti rispettivamente allo 0,84% e al 2,4% del Pil. Ma anche economie più piccole, come Bulgaria, Malta e Cipro, registrano perdite minori ma assai ingenti, se rapportate al Pil. I Paesi del Nord e del Centro Europa, come Danimarca, Svezia e Germania, registrano danni relativamente minori, ma la frequenza e l’entità degli eventi meteorologici estremi, in particolare le inondazioni, sono in aumento. LEGGI TUTTO