8 Agosto 2025

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    Sfida ai bracconieri: corni di rinoceronte resi radioattiviti

    Continuamente cacciati per il loro prezioso corno, che viene poi commercializzato a delle cifre elevate, un gruppo di scienziati sudafricani ha iniettato materiale radioattivo proprio nei corni di alcuni rinoceronti. Naturalmente si tratta di un dosaggio non pericoloso per l’animale e nemmeno per l’ambiente. Sono due piccolissimi chips per renderli facilmente rilevabili ai controlli radiometri […] LEGGI TUTTO

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    Alessia Iotti: “I miei fumetti per denunciare la crisi climatica”

    “Meglio un passato di verdure che un futuro di merda”, si legge in una vignetta in cui una ragazza buffa e spettinata mangia con gusto un piatto tutto vegetale. Alessia Iotti (@alterales), classe 1994, è una fumettista ironica che, attraverso i suoi disegni, denuncia con coraggio la crisi ecologica in atto e le sue conseguenze. Attiva sui social, soprattutto su Instagram, dove conta circa 15mila follower, ha così espresso la propria dichiarazione d’intenti: “Disegno per chi è curioso, per chi sceglie il proprio futuro, per chi non riesce a stare fermo, ma agisce”.

    Non a caso lei lotta per l’ambiente tenendo la matita in mano.
    “Sì, spesso si parla di cambiamenti climatici in modo tecnico, attraverso statistiche, numeri, grafici. Io cerco, invece, di tradurre la scienza in immagini, con l’obiettivo di rendere accessibili a tutti concetti complessi e di coinvolgere più persone possibili. Le trasformazioni del clima sono democratiche e così deve essere anche la loro conoscenza. Inoltre, i disegni riescono a suscitare emozioni. E questo è un bene, perché le emozioni incoraggiano l’azione”.

    Due i libri che lei ha realizzato. Il primo, edito da Mondadori nel 2023, si intitola La crisi climatica esiste, non è un unicorno. Il secondo, dato alle stampe nel 2024, è Al lago! Al lago!. Cosa li caratterizza e quale messaggio voleva inviare?
    “Il primo è un progetto globale, che tratta vari temi: dall’effetto serra alla decarbonizzazione, fino alla qualità dell’aria. Il secondo racconta, invece, la storia di un lago a Roma, un luogo ricco di biodiversità. Le zone umide come questa sono importanti perché, nonostante occupino solo una piccola parte del territorio, sono in grado di immagazzinare grandi quantità di carbonio nel suolo e nella vegetazione, limitando così la concentrazione nell’atmosfera e contribuendo a rallentare il riscaldamento globale”.

    Come ha raccontato in più occasioni, la sua passione per il disegno è cominciata fin da bambina, tra pennarelli colorati e fogli di carta. Quando è nato, invece, il suo interesse per i temi ambientali?
    “Ho trascorso la mia infanzia a Gualtieri, un piccolo paese di campagna nei pressi di Reggio Emilia. Nel tempo, ho iniziato a notare che orti e cortili stavano lasciando progressivamente il posto a palazzi cementificati e a rifiuti di plastica abbandonati lungo le strade. Cercavo di raccogliere questi scarti, ma purtroppo senza grandi risultati. La svolta è avvenuta quando mi sono trasferita a Brescia per frequentare l’Accademia di Belle Arti Santa Giulia. Proprio in questa città sono venuta in contatto con Fridays for Future, il movimento internazionale fondato da Greta Thunberg nel 2018”.

    Quali sono stati i suoi primi passi nell’organizzazione?
    “All’inizio mi limitavo a seguire i dibattiti online, poi Giovanni Mori, che guidava il gruppo bresciano, mi ha coinvolta. Così ho scoperto chi sono gli attivisti: persone competenti, amiche tra loro, che condividono gli stessi ideali. Ciascuno di noi aveva il desiderio di migliorare le sorti del Pianeta, partendo dalle proprie competenze. Durante uno dei primi incontri ho chiesto a cosa servisse fare le manifestazioni di piazza. E mi hanno risposto, senza mezzi termini: ‘Sicuramente non farle non serve a niente’. Ho, quindi, iniziato a partecipare agli scioperi per il clima, durante i quali ho percepito il potere della collettività. Il sostegno degli altri regala forza e determinazione nella lotta: migliaia di persone unite dallo stesso obiettivo”.

    Quali sono i suoi compiti all’interno del gruppo?
    “Io sono esperta di arte e comunicazione e perciò mi occupo di questo. Ma chiunque può essere utile: da chi ha conoscenze tecniche a chi vanta abilità organizzative, fino a chi sa cucinare per gruppi numerosi”.

    Impegnarsi come attivista richiede molti sacrifici?
    “Non li definirei sacrifici, si tratta di un investimento per un futuro migliore. E ciascuno può dare una mano in base al tempo libero che ha a disposizione”.

    Se dovesse suggerire a chi non è un attivista piccole azioni da fare quotidianamente a favore dell’ambiente, cosa consiglierebbe?
    “Anzitutto sconsiglio di agire da soli, per non farsi sopraffare dalla fatica e dalla frustrazione. Meglio creare un piccolo collettivo, un gruppo di supporto formato da quattro-cinque amici, colleghi, vicini di casa, che si impegnano a comprare alimenti rispettosi dell’ambiente e degli animali, a scegliere una banca etica, a non acquistare fast fashion, a utilizzare i mezzi pubblici ogni volta che è possibile”.

    Cosa direbbe, invece, ai negazionisti?
    “Di guardare fuori dalla finestra, dato che il problema è ormai sotto gli occhi di tutti ed è innegabile”.

    E agli indifferenti?
    “Non li sopporto. Credo, però, che quando saremo in tanti ad attivarci per contrastare la crisi climatica, loro si adegueranno alla maggioranza e inizieranno a fare la loro parte”.

    I problemi ambientali sono numerosi. Quale ritiene sia il più urgente da affrontare?
    “Direi l’eliminazione dei combustibili fossili. Le soluzioni sono note e i governi dovrebbero impegnarsi a metterle in pratica”.

    Nel 2024 è stata testimonial della Carovana dei Ghiacciai, la campagna itinerante promossa ogni anno da Legambiente.
    “Amo le montagne e fare trekking in quota. Per questo, quando l’associazione mi ha proposto di diventare testimonial ho detto subito di sì, consapevole dello scioglimento delle distese ghiacciate. In effetti, anche questa sarebbe una questione da affrontare con urgenza”.

    Progetti per il futuro?
    “Attualmente sto continuando a partecipare a eventi e a organizzare laboratori aperti al pubblico. Sono in attesa del prossimo progetto: spero riguarderà le montagne”. LEGGI TUTTO

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    Cosa coltivare ad agosto

    In estate l’orto non va in vacanza e, anzi, con agosto il lavoro si intensifica, tra raccolta, semina e trapianto di molteplici colture. Nonostante le temperature estive, queste settimane sono cruciali per porre le basi di un raccolto di successo nei prossimi mesi. Le colture che trovano ampio spazio nell’orto di questo periodo sono innumerevoli, consentendo di raccogliere i loro frutti in autunno e inverno. Di seguito, approfondiamo cosa coltivare durante il mese di agosto.

    Cosa seminare ad agosto nell’orto
    Per quanto riguarda la semina diretta, tra le colture da interrare ad agosto spicca il cavolo, noto per le sue varietà ricche di sapore. Alcune di queste, come cavolo broccolo, cavolfiore, cavolo nero e cavolo verza, possono essere piantate in questo periodo dell’anno. Per una crescita rigogliosa, l’ortaggio richiede un terreno ben drenato e ricco di sostanza organica, dovendo sempre mantenerlo umido, evitando però i ristagni d’acqua. Per la maggior parte delle varietà, la profondità di semina si attesta intorno a un centimetro. I semi vanno piantati in gruppi di 2-3 per buca, lasciando tra di loro una distanza tra i 30 e i 45 centimetri. Subito dopo il trapianto le irrigazioni devono essere regolari. Ad agosto ci si può dedicare alla coltivazione del finocchio, optando per varietà a maturazione autunnale. L’ortaggio, ricco di proprietà benefiche e dal sapore inconfondibile, deve essere seminato in un terreno drenato e in un luogo soleggiato. I semi vanno posti a una profondità pari a un centimetro, lasciando tra di loro 30 centimetri. Per una crescita rigogliosa, l’irrigazione deve essere costante, ma non eccessiva in modo da evitare le malattie radicali.

    Nell’orto di agosto è protagonista anche la cima di rapa. Questo ortaggio necessita di luce solare diretta, pur crescendo anche in mezz’ombra, e un substrato drenato, leggero, dotato di sostanza organica e privo di ristagni idrici. La sua profondità di semina è pari a 1-2 centimetri, dovendo lasciare tra i semi una distanza di 20 centimetri. Le irrigazioni devono essere continue, per mantenere il terreno umido, evitando tuttavia quantitativi d’acqua eccessivi. Tra le spezie più usate in cucina, il prezzemolo può essere seminato ad agosto. Questa nota erba aromatica prospera in luoghi di sole indiretto o parzialmente in ombra e i suoi semi vanno interrati a una profondità di un centimetro, lasciando tra ciascuno una distanza di 3-5 centimetri. Per velocizzare la germinazione i semi possono essere messi in ammollo 24-48 ore prima della semina. Il substrato va irrigato costantemente, mantenendolo umido, ma non zuppo. Per favorire una crescita ottimale si può concimare la coltura ogni 4-6 settimane.

    Noto per il suo sapore tipicamente amarognolo, il radicchio può essere coltivato ad agosto, in particolare nelle sue varietà tardive. L’ortaggio si adatta bene a molteplici terreni, pur preferendo quelli drenati, freschi, dotati di sostanza organica e leggeri. I semi vanno interrati superficialmente, a una profondità di 0,5 centimetri, lasciando tra loro una distanza di 30 centimetri. Dopo la semina il substrato deve essere mantenuto umido, irrigandolo in modo regolare, ma non eccessivo, dovendo nelle prime settimane eliminare le erbacce per evitare competizione tra le piantine. Le cipolle possono essere coltivate ad agosto in caso di clima mite, optando per varietà precoci adatte a questo periodo dell’anno. Per prosperare questo ortaggio ricco di nutrienti e proprietà benefiche predilige una posizione soleggiata e un terreno drenato, non argilloso e leggero. A 1-2 centimetri di profondità si interrano i suoi semi, lasciando tra ciascuno una distanza di 10-15 centimetri. Dopo la semina le irrigazioni devono essere regolari e moderate, dovendo evitare i ristagni d’acqua. Con il loro colore verde e il sapore amarognolo o dolce a seconda delle varietà, gli spinaci possono essere coltivati anche ad agosto. L’ortaggio preferisce una posizione soleggiata o semi ombreggiata e un terreno ben drenato e leggero, da arricchire con compost maturo, per una crescita rigogliosa. Il substrato deve essere mantenuto umido, stando alla larga però dagli eccessi idrici. La profondità di semina dell’ortaggio è 1-2 centimetri, dovendo lasciare tra i semi una distanza di 5 centimetri.

    La barbabietola è facile da coltivare e può essere protagonista anche nell’orto di agosto con le sue varietà tardive, in particolare nelle zone dal clima mite. La coltura predilige una posizione soleggiata. I semi vanno posti a 2-3 centimetri di profondità e a una distanza di 10-15 centimetri. Il terreno deve essere fertile, ben drenato e irrigato regolarmente, scongiurando però i ristagni idrici, responsabili del marciume radicale. Nelle zone dal clima mite è possibile coltivare le carote ad agosto. Questo amatissimo ortaggio color arancio richiede una posizione soleggiata e un terreno sabbioso, drenato e ben concimato, in cui interrare i suoi semi a 3-4 centimetri di profondità, lasciando tra di loro 5 centimetri. In seguito alla semina il terreno va irrigato in modo moderato, ma regolare, mantenendolo umido. Durante il mese di agosto si può coltivare anche la lattuga, optando per particolari varietà come ad esempio la lattuga da taglio, che è resistente alle temperature elevate. I suoi semi vanno interrati in un terreno drenato e ricco di sostanza organica, a un centimetro di profondità, lasciando tra loro una distanza di 2-3 centimetri. Per quanto riguarda le irrigazioni queste devono essere regolari per mantenere il terreno umido, evitando però i ristagni idrici, responsabili del marciume radicale.

    Cosa trapiantare nell’orto ad agosto
    Durante il mese di agosto ci si può dedicare anche al trapianto di diverse colture. Si tratta di un processo molto delicato, che prevede di spostare nell’orto le piantine già formate, cresciute in semenzaio, tra cui per esempio: basilico, porro, cavoli, zucchine, sedano, cardi, bieta, lattuga, cicoria e indivia. Nel corso di questa operazione è importante prestare molta attenzione, premurandosi di non arrecare danni all’apparato radicale delle piante. Dopo il trapianto è necessario eseguire subito le operazioni di irrigazione, evitando però di eccedere con i quantitativi d’acqua, per garantire lo sviluppo corretto delle colture. Per quanto riguarda il raccolto, l’orto di agosto dà molte soddisfazioni, offrendo produzioni ricche come melanzane, zucchine, pomodori, fagioli, fagiolini, peperoni, lattuga, cicoria, rucola e basilico.

    Consigli utili per un orto produttivo nel mese di agosto
    Per l’orto agosto è un mese molto importante, che gioca un ruolo essenziale per garantire una produzione ricca e soddisfacente in autunno e inverno. Tuttavia, le operazioni possono essere complesse, tenendo conto delle temperature elevate del momento, soprattutto in determinate zone d’Italia: in particolare, bisogna prestare attenzione alla corretta gestione delle risorse idriche, facendo in modo che il substrato non sia mai secco, scongiurando così eventuali danni alle semine appena piantate. Durante il periodo estivo è bene prestare molta attenzione al clima, adattando le annaffiature di conseguenza e concentrandole al mattino presto o alla sera. Oltre a garantire alle semine il giusto apporto idrico, è necessario ricorrere ad acqua a temperatura ambiente, evitando gli shock idrici. Inoltre, per proteggere le piante dal caldo si possono impiegare delle reti ombreggianti, che aumentano la circolazione dell’aria, prevenendo l’insorgere di eventuali malattie, riducendo le scottature e rendono l’ambiente più fresco. Per mantenere il terreno maggiormente umido si può ricorrere alla pacciamatura, una tecnica che prevede di coprire il terreno attorno alle piante con materiali quali foglie secche, teli speciali o paglia, in modo che il substrato sia umido a lungo e le radici protette dalle temperature eccessive. LEGGI TUTTO