Il figlio di Pievani fa la maturità, il padre è una delle tracce: il caso incredibile
Giulia D’Aleo
(fotogramma)
Il saggista è tra i temi proposti ai maturandi, ma confessa: “Sarebbe imbarazzante per lui portare all’esame un mio testo” LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
Giulia D’Aleo
(fotogramma)
Il saggista è tra i temi proposti ai maturandi, ma confessa: “Sarebbe imbarazzante per lui portare all’esame un mio testo” LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
Sono belle le tracce per i temi di maturità di quest’anno. Belle e disperatissime. Il mondo è in fiamme, certo, e i ragazzi stanno male. C’è poco da essere ottimisti. Così gli argomenti su cui vengono chiamati a esprimersi sono l’orrore del livore social, l’impatto devastante dell’uomo sul pianeta, la solitudine e l’estraneità del ragazzo di fronte al mondo, come dal testo di Pasolini. Persino l’articolo di Riccardo Maccioni, che commenta la scelta dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani di nominare “rispetto” parola del 2024, parte da un’apocalisse.
Quando tutto va a rotoli, anche la minima etica dei rapporti tra esseri umani, deve essere tenuta in piedi con grande sforzo e “le parole devono essere il cemento necessario a edificare case solide e confortevoli, la colla capace di tenere insieme una relazione a rischio di rottura”. Che cosa stiamo dicendo ai ragazzi e le ragazze che fanno la maturità quest’anno? Che il mondo che gli abbiamo lasciato in eredità è un disastro, che siamo costernati, ma questo è quello che siamo riusciti a fare. Che a loro sono rimaste le macerie di una civiltà che sta alle spalle e non ritornerà.
Il testo di Paolo Borsellino è emblematico in questo senso. Si rivolge ai giovani, dicendo che sono la ragione del suo ottimismo. Che i giovani adesso capiscono che devono ribellarsi alla mafia, anche se questo comporta un prezzo da pagare. E racconta la storia dei due ragazzi uccisi involontariamente dalla macchina che lo scortava, investiti per sbaglio. Dice, Borsellino, che in quell’occasione i giovani hanno capito e gli sono stati vicini, aiutandolo a superare l’angoscia che quell’episodio aveva causato in lui. Mi chiedo cosa pensino oggi i ragazzi di questa vicenda, se c’è ancora qualcuno disposto ad accettare, in nome della lotta all’illegalità, la morte di Biagio Siciliano,14 anni, e Giuditta Milella, 17. Me lo chiedo davvero, e se lo devono essere chiesti anche quelli che hanno scelto proprio questo brano.
Nel mondo in fiamme in cui viviamo, c’è bisogno di riaccendere l’attenzione sulla possibilità del sacrificio individuale in nome di un obiettivo più grande? Non resta che rivolgersi al passato, all’immenso Tomasi di Lampedusa. Mi fa felice che sia stato scelto un brano del Gattopardo, che anche la scuola, come la serie Netflix e il bel libro di Francesco Piccolo, La bella confusione”, abbia deciso di festeggiare questo meraviglioso romanzo. E mi commuove che per farlo sia stato scelto un brano non politico – niente “Se vogliamo che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi” – ma la presentazione della bellissima Angelica.
A noi che abbiamo perso tutto – la comunità, il rispetto l’amore per la natura e il coraggio di sacrificarsi per gli altri – non rimane che guardare al passato per trovare un po’ d’amore, di desiderio e soprattutto d’incanto. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Michele Ferrario
Il cleantech si conferma uno dei settori più promettenti dell’innovazione in Italia. Nel 2024, pur in un contesto di investimenti pressoché stabili, il comparto ha registrato un numero record di 72 operazioni di venture capital per oltre 177 milioni di euro raccolti. A livello early-stage, l’ecosistema mostra grande fermento, ma per competere su scala europea è fondamentale accelerare l’adozione industriale delle tecnologie sviluppate dalle startup. In questo scenario, modelli come Zero, l’acceleratore Cleantech della Rete Nazionale Acceleratori di CDP Venture Capital – con Eni attraverso Joule, la sua scuola per l’impresa – capaci di coordinare capitali, industria e ricerca, rappresentano una leva strategica per rafforzare la competitività sostenibile del nostro sistema produttivo. Nel corso della quarta edizione del Demo Day, l’evento di presentazione delle startup accelerate, ZERO ha rafforzato il proprio approccio ‘industry-driven’, selezionando startup capaci di rispondere alle sfide industriali attuali. Su oltre 260 candidature ricevute, 12 startup sono state ammesse al programma. Tra queste, 5 startup hanno concluso il percorso di accelerazione con risultati importanti: 4 hanno ottenuto un investimento pre-seed; 3 hanno realizzato un proof of concept (PoC) con i partner dell’acceleratore mentre una startup ha portato a termine una sperimentazione industriale con una PMI del network di SACE, nell’ottica di abilitare l’innovazione Cleantech di filiera.
“L’Acceleratore Zero è diventato un punto di riferimento per l’innovazione in Italia, in particolare per le soluzioni a supporto della transizione energetica” – racconta Stefano Molino a Green&Blue – Senior Partner e Responsabile del Fondo Acceleratori di CDP Venture Capital. “Nelle quattro edizioni del programma, anche grazie alle sinergie sviluppate con i partner di Zero, abbiamo contributo alla nascita di nuove imprese con grandi prospettive di crescita. In questa quarta edizione ci siamo concentrati sulle applicazioni industriali di queste tecnologie e siamo convinti che le cinque startup accelerate porteranno benefici diffusi a tutto il settore”.
I settori
I settori delle soluzioni presentate spaziano dall’economia circolare, alla sostenibilità delle operations a livello industriale fino alle nuove fonti di energia e alle soluzioni tecnologiche in ottica smart city. Il programma ha incluso anche fasi strutturate di definizione di use case e studi di fattibilità, favorendo un processo di integrazione graduale delle tecnologie nelle operations aziendali. “Con il programma Zero ormai da diversi anni mettiamo al centro non solo la ricerca di soluzioni tecnologiche legate alle nuove energie – in ambito smart city e mobilità sostenibile – ma anche l’integrazione nella nostra filiera: questo ci consente di valorizzare i talenti imprenditoriali e generare impatto economico, sociale e ambientale. È il caso di Koalisation, la startup climate tech che sviluppa progetti di compensazione carbonica su larga scala e che ha testato una soluzione nel Programma Clean Cooking di Eni volto a migliorare l’efficienza dei fornelli in Africa. Un percorso di collaborazione con Eni che sta proseguendo con successo, accrescendo l’ambito di azione”, ha raccontato Antonietta De Sanctis, Head of Accelerator Program of Joule, la Scuola di Eni per l’impresa.
Zero promuove la crescita sostenibile delle startup, attraverso strumenti avanzati di valutazione dell’impatto. Grazie al supporto di Elis, Eni Joule e di Open Impact, sono stati mappati oltre 187 indicatori di performance ambientale raggiunti dalle startup ed è stato calcolato lo SROI (Social Return on Investment), ovvero il ritorno sociale prodotto rispetto al capitale investito. Per le 5 startup accelerate, il valore medio dello SROI è risultato pari a 2,61: un impatto sociale di circa tre volte rispetto all’investimento iniziale.
“ZERO, punto di riferimento per l’innovazione Cleantech in Italia”
L’acceleratore ZERO si conferma una piattaforma d’innovazione cruciale in Italia, capace di attivare collaborazioni concrete tra startup, investitori e grandi aziende. Al fianco di CDP Venture Capital ed Eni, partecipano all’iniziativa Zest ed Elis in qualità di co-investitori e gestori del programma di accelerazione, leader della ricerca come il CNR ed ESA, oltre a importanti partner industriali come Acea, Microsoft, SACE, Saipem e Vodafone. Una rete che mette a sistema capitali pre-seed, metodologie per lo sviluppo d’impresa, anche in chiave di sostenibilità, know-how tecnico-scientifico e asset industriali per sostenere la crescita delle startup Cleantech e guidare l’innovazione lungo le filiere produttive italiane.
“Crediamo che il modello di partenariato attivato da Zero rappresenti l’evoluzione naturale dell’accelerazione: non più un semplice programma, ma una piattaforma di sviluppo che opera lungo tutta la catena del valore industriale. Unendo venture capital, corporate e mondo della ricerca, abilitiamo una transizione cleantech concreta, strutturata e scalabile. Questo approccio di filiera può rappresentare il modello di acceleratore del futuro”, ha aggiunto Antonella Zullo, Ceo di Zest Innovation. “Con Zero abbiamo contribuito a costruire un nuovo modello di accelerazione che unisce ricerca, corporate e venture capital per sviluppare soluzioni Cleantech ad alto impatto, pronte per il mercato. Oltre alla validazione tecnica e di business, abbiamo portato strumenti di misurazione dello SROI, aiutando le startup a valorizzare il proprio impatto sociale, ambientale ed economico. Crediamo che il futuro dell’innovazione passi da piattaforme che attivano le filiere e le eccellenze italiane – università, centri di ricerca, territori – per una transizione davvero sistemica e scalabile”, ha affermato Luciano De Propris, Director Open Innovation di ELIS Innovation Hub.
Le startup CleanTech
Dall’economia circolare, alla sostenibilità delle operations a livello industriale fino alle nuove fonti di energia e alle soluzioni tecnologiche in ottica smart city. Ecco le cinque giovani imprese che hanno completato il programma di accelerazione, dimostrando il potenziale industriale delle loro soluzioni innovative per la transizione ecologica del Paese. Le startup presentate al Demo Day 2025 di Zero sono:
Bufaga: startup che sviluppa dispositivi IoT per la rimozione di inquinanti dall’aria e raccolgono dati ESG, offrendo alle aziende soluzioni di sostenibilità misurabili e nuove opportunità di business tramite modelli pubblicitari su veicoli e infrastrutture. Co-founder e CEO Serena Mignucci.
Climate Charted: startup che aiuta banche e assicurazioni a ridurre il rischio climatico collegando clienti con soluzioni di mitigazione per alluvioni e terremoti, abbassando premi assicurativi e migliorando le condizioni di prestito. Co-founder, Lorenzo e Giovanni Campana.
EXE Engineering: startup che automatizza la raccolta di biogas dalle discariche, aumentando l’efficienza fino al 70% e riducendo le emissioni di metano, ottimizzando così la produzione di energia rinnovabile e la sicurezza operativa. CFO & Managing Director Davide Cecchini.
Heiwit: startup che produce batterie al sodio come alternativa sostenibile al litio, riducendo i costi e la dipendenza da materiali critici, con applicazioni in energia rinnovabile, mobilità elettrica e settori industriali. CEO & Founder Alessandro Gallani.
Overlab: startup che ha sviluppato Greenverse, una piattaforma IoT che misura in tempo reale l’impronta ambientale dei processi industriali, aiutando le aziende a ridurre costi, emissioni di CO? e rischi di greenwashing. CEO & Founder Giovanni Fracasso. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
«Pasolini? Ancora? Ci manca solo che lo fanno santo adesso!», ci scherza su Aurelio Picca alla notizia che c’è anche Pier Paolo Pasolini tra le tracce del tema di maturità, con la poesia Appendice 1, tratta dall’opera Dal diario (1943-1944). Si tratta di «una poesia che ci offre un incantamento e un poeta in qualche modo inedito», ammette subito Picca, che nella sua carriera di insegnante ha fatto anche il commissario per la maturità e ora sta lavorando a un saggio proprio su Pasolini, in cui mette a confronto la «morte offesa» dello scrittore con quella di Yukio Mishima «che offesa non è», ci rivela. Del resto quando scrive questa poesia «sono gli anni in cui era ancora un ragazzo, poco più che ventenne, prima ancora che gli uccidessero il fratello, gli ultimi anni della guerra. C’è un turbamento ancora adolescenziale».
Aurelio Picca LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
Il luogo in cui la maturità è il primo argomento di discussione, ancor prima che tra i banchi in cui si svolge, sono i social. Maturandi degli anni passati e futuri vi si riversano per commentare le prime indiscrezioni sulle tracce scelte dal ministero, fanno commenti sarcastici, rimpiangono gli anni del liceo o si rincuorano […] LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
Giulia D’Aleo
Il filosofo e saggista è tra i temi proposti ai maturandi: “I giovani sono molto intimiditi dalla repressione di questo governo, ma stanno comunque studiando per affrontare la crisi”. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
«È una traccia per lavorare di intelligenza, per riflettere sul potere dell’ironia, e dalla quale i ragazzi potranno trarre spunti interessanti anche se hanno una conoscenza approssimativa del romanzo», dice Salvatore Silvano Nigro filologo, critico letterario e storico della letteratura italiana. «Il brano che è stato scelto è molto intelligente, così come le domande per analizzarlo sono ottime e mirate, è evidente che chi lo ha elaborato conosce molto bene il romanzo, cosa che negli ultimi tempi si è rivelata rara».
Nonostante sia un libro molto noto e citato, è la prima volta che il Gattopardo entra nelle tracce per gli esami.
«È un grandissimo romanzo, con una storia editoriale incredibile, attaccato a sinistra e a destra. Roberto Blazen, l’uomo della nuova editoria italiana di allora, quello che ha portato in Italia Freud, la letteratura mitteleuropea e che scoprì Saba, disse: “E’ vero che a me il Gattopardo non piace perché appartengo a un altro mondo culturale, ma la peggiore pagine del Gattopardo vale tutti “I gettoni” di Vittorini”. Ci basta?».
Salvatore Nigro LEGGI TUTTO
ha scritto per te Federica Ciotola
Il testo proposto non racconta il coraggio, non invoca la memoria, non cerca l’enfasi ma cerca di spiegare. E indica, senza retorica, la sola possibilità di rottura: i giovani
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