Islanda, ferma la caccia alla balena per il 2025
Nessuna balena verrà uccisa quest’anno in Islanda. E forse nemmeno in futuro, tanto che chi da anni si batte per fermare questa pratica, come il capitano Paul Watson e la sua fondazione, si sbilancia nel dire che “la caccia alle balene in Islanda è finita” e che siamo arrivati a un punto “storico” della battaglia. Il motivo dell’annuncio di diverse associazioni ambientaliste, che festeggiano, è legato a una doppia decisione senza precedenti: attualmente in Islanda solo due principali compagnie praticano ancora la caccia e sono state autorizzate, per un numero limitato di esemplari, a uccidere i grandi cetacei, ma entrambe hanno in qualche modo deciso di fare un passo indietro.
Biodiversità
L’Intelligenza artificiale per salvare le balene franche
di Simone Cosimi
22 Aprile 2025
I motivi sono economici
Una delle storiche due storiche imprese, la Hvalur Hf, tramite il suo amministratore delegato, Kristján Loftsson, che porta avanti da decenni l’attività di famiglia, già settimane fa aveva spiegato di aver preso la decisione di non cacciare e sospendere ogni attività nel 2025. Il motivo? Il crollo della domanda da parte del Giappone, dove l’Islanda esporta gran parte dei prodotti di balena.
Insieme alla Norvegia e l’Islanda, il Giappone è infatti uno dei Paesi al mondo dove la caccia è legale e praticata ma, evidentemente, anche nel Paese del Sol Levante le cose stanno gradualmente cambiando, tanto che le richieste sono in calo. I prezzi sono bassi, la logistica, il trasporto e lo stoccaggio sono complicati e di conseguenza Hvalur, nonostante abbia incassato permessi fino a quasi la fine di questo decennio, per ora non caccerà più.
Lo stop totale per quest’anno è però dovuto alla scelta di un’altra compagnia che era autorizzata in Islanda ad uccidere balene per scopi commerciali, ma che ha appena deciso di vendere la sua nave baleniera, sintomo secondo la Fondazione Paul Watson del “collasso” di questa industria della pesca.
Esultano gli ambientalisti: “Una pietra miliare”
Siamo ormai dunque al secondo anno consecutivo che, fra ritardi di permessi, opposizioni e rinvii, la caccia alle balenottere in Islanda non avviene ma è la prima volta che viene sospesa esplicitamente per motivi economici, mentre contemporaneamente aumenta fra l’opinione pubblica islandese il fronte del no alla caccia, una tradizione per molti oggi ormai superata.
Se è vero che il governo non ha ancora vietato definitivamente la caccia per il futuro, i due segnali appena giunti dall’Islanda indicano però secondo gli ambientalisti – che continuano comunque a chiedere un divieto totale – un messaggio importante di speranza. Questa fase è dunque “una pietra miliare” scrivono sui social della Fondazione Paul Watson, anche se promettono di non abbassare la guardia fino a uno “stop definitivo”.
Anche l’associazione Whale and Dolphin Conservation esulta: “Niente caccia alle balene in Islanda questa estate! Il fatto che anche l’ultima baleniera rimasta stia vendendo la sua barca significa una cosa incredibile: non c’è ufficialmente nessuna caccia. Un grande grazie a chi ha sostenuto questa lotta”. LEGGI TUTTO