29 Giugno 2025

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    Nelle mense si gettano via 38mila tonnellate di cibo all’anno. Una startup previene lo spreco

    Cinquanta grammi di cibo sembrano pochi, quando restano nel piatto di chi va a pranzo in mensa e senza pensarci vi lascia degli avanzi: un panino non mangiato, un secondo appena assaggiato. Ma se si moltiplica quell’esigua quantità per il numero di italiani che ogni giorno mangiano a mensa, i numeri sono impressionanti. Si tratta di 38mila tonnellate di cibo sprecato ogni anno (fonte: Oricon, Osservatorio Ristorazione Collettiva e Nutrizione). Per questo la startup Behavix – insediata nel Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo a Trento – ha studiato una soluzione innovativa che mira a comprendere a fondo i motivi per cui gli utenti non consumano tutto il cibo, cercando di aiutare a risolvere il problema alla radice, prima ancora che altre aziende si occupino di ridistribuire o riutilizzare tutto quel cibo avanzato.

    Il sondaggio

    Dal frigo alla tavola, ecco come sprechiamo il cibo e cosa fare per evitarlo

    di Paolo Travisi

    04 Giugno 2025

    Il cuore del progetto è un software, supportato da una web app, con cui vengono profilati gli utenti delle mense e somministrati questionari interattivi. I dati raccolti vengono elaborati da un algoritmo di intelligenza artificiale capace di individuare correlazioni tra abitudini, preferenze e contesto ambientale. Attraverso questa analisi, il sistema fornisce indicazioni pratiche alle aziende di ristorazione per intervenire sulle cause dello spreco, spesso legate non solo alla qualità del cibo, ma anche a fattori come stress, tempi ristretti e clima organizzativo.

    La startup che riduce lo spreco nelle mense
    L’esigenza nasce dall’esperienza personale di Massimiliano Carraro – ingegnere ambientale – che nel 2023 lavorava per una grande azienda e accorgendosi di quanto cibo veniva lasciato alla fine del pasto nei vassoi della mensa, si è messo d’accordo con il personale della ristorazione per misurarli, constatando che gli utenti sprecavano ogni giorno una quantità considerevole a testa. Per questo, quando ha incontrato Stefania Malfatti – economista comportamentale appassionata d’innovazione – è nata l’idea di unire le rispettive competenze per fondare Behavix, startup che sfrutta intelligenza artificiale e analisi comportamentale per capire più a fondo i motivi per cui gli utenti gettano via cibo perfettamente commestibile.

    Massimiliano Carraro e Stefania Malfatti, co-founder di Behavix  LEGGI TUTTO

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    Gazania: coltivazione in vaso e giardino, fioritura, potatura e cura

    La gazania si distingue per i suoi fiori grandi e vivaci, che ricordano quelli delle margherite e possono presentarsi nelle sfumature del giallo, rosso, fucsia o arancio. Questa splendida pianta perenne di tipo strisciante conta su una fioritura abbondante che sboccia tra maggio e settembre. Coltivata sia in giardino che in vaso, oltre che per la sua bellezza e la sua eleganza, la gazania è apprezzata anche per la notevole resistenza: la sua manutenzione non richiede cure particolari, risplendendo con poche mosse e semplici attenzioni.

    Dove collocare la gazania
    Originaria del Sudafrica, la gazania fa parte della famiglia delle Asteraceae ed è nota per il suo fascino unico e i fiori colorati. Questi tendono a chiudersi con il buio, per poi riaprirsi il giorno seguente, e si contraddistinguono per i loro petali disposti intorno a un disco centrale, come quelli delle margherite. La gazania infonde un tocco di vivacità ovunque si trovi e tra i suoi punti di forza spiccano la sua bellezza, l’eleganza, la lunga fioritura e la resistenza.

    Pianta perenne, ma nelle zone fredde a coltivazione annuale, richiede un terreno ricco di sostanza organica, asciutto, dal ph neutro e ben drenato, visto che mal tollera i ristagni idrici. Inoltre, predilige climi secchi e aridi, accontentandosi dell’acqua piovana per crescere e adattandosi così a suoli poco fertili e giardini rocciosi. Il clima ideale per la gazania è di tipo tropicale, visto che cresce bene con temperature elevate. Se da un lato sopporta il caldo, dall’altro è sensibile al freddo: la pianta va protetta in inverno, spostandola in un ambiente riparato nel caso sia coltivata in vaso, oppure ricorrendo a del tessuto non tessuto se piantata in giardino.

    Quando ci si approccia alla coltivazione della gazania è molto importante scegliere il luogo corretto in cui collocarla, tenendo conto che ama il sole: l’ideale è posizionarla in un ambiente in cui riceva quotidianamente minimo 6 ore di luce solare diretta. In caso si trovi in un luogo troppo in ombra non riuscirà a fiorire in modo ottimale e duraturo.

    Come coltivare la gazania in giardino e in vaso
    Adatta per decorare aiuole e bordure, la gazania può essere seminata all’esterno nel corso della primavera, quando le temperature sono più miti, tra aprile e maggio, mentre negli ambienti protetti anche a marzo e a settembre. Nel momento in cui si semina per darle una spinta in più si può aggiungere nel substrato un fertilizzante bilanciato a lenta cessione.

    Per la coltivazione in giardino è necessario piantare i suoi semi in un substrato umidificato a una profondità di 0,5 centimetri, non coprendoli ma bensì premendoli sul terreno, raggruppandone insieme una decina. Tra ogni gruppo va lasciata una distanza di 35 centimetri oppure di 25 centimetri se si desidera ottenere un effetto più denso. Fino alla germinazione il terreno va mantenuto umido.

    Per quanto riguarda la coltivazione in vaso della gazania è necessario dotarsi di un recipiente dal diametro di 20 centimetri, posizionando sul suo fondo uno strato di argilla espansa in modo tale da aumentare il drenaggio. Per assicurarsi una crescita rigogliosa della pianta è cruciale il rinvaso, da effettuare quando occupa tutto il recipiente e le sue radici escono dai fori di drenaggio: questo intervento va eseguito durante il periodo della primavera, ricorrendo a un nuovo vaso più grande.

    Gazania, come prendersene cura
    Un’operazione centrale nella cura della gazania è l’irrigazione tenendo presente che, seppur la pianta si accontenti dell’acqua piovana e resista alla siccità, richiede annaffiature regolari, in particolare durante i mesi più caldi. Nel corso della primavera e dell’estate deve essere bagnata costantemente per ottenere una fioritura abbondante e dalla durata maggiore. Tuttavia, è importantissimo non eccedere mai con le irrigazioni, che potrebbero essere responsabili dell’insorgere di malattie fungine. Durante l’inverno, suo periodo di riposo vegetativo, le annaffiature possono essere diminuite.

    Nella manutenzione della gazania un altro intervento importante è la concimazione, che consente ai fiori di svilupparsi grandi e dai colori intensi: è necessario ricorrere ogni 2 settimane a del concime liquido per piante fiorite. Quando si svolge questo intervento non bisogna mai esagerare con il prodotto, altrimenti la pianta produrrà più foglie e meno fiori.

    Altro step cruciale è la potatura, nell’ambito della quale eliminare le foglie secche e i fiori appassiti, stimolando così la crescita di nuovi fiori. Inoltre, è possibile mettere in atto una potatura più drastica alla fine dell’inverno, tagliando i rami secchi e danneggiati, permettendo alla gazania di svilupparsi così in modo compatto e pieno.

    I problemi da evitare
    La gazania può vivere anche diversi anni grazie alle cure giuste. Con il clima adeguato, l’esposizione solare corretta, le annaffiature costanti ma controllate e interventi di concimazione e potatura regolari, la pianta riuscirà a fiorire anno dopo anno, regalando splendidi fiori colorati. Tuttavia, può essere messa in pericolo da alcune problematiche comuni, che possono insorgere nella sua manutenzione, malgrado sia dotata di una grande resistenza. Tra le criticità più diffuse spiccano le foglie afflosciate, spia di come stia soffrendo per via di annaffiature troppo abbondanti, dovendo pertanto ridurle e assicurandosi di irrigare la pianta solo se il terreno è asciutto. I ristagni di acqua e l’umidità sono nemici della gazania che la portano a marcire.

    Altro aspetto al quale prestare attenzione è l’attacco di parassiti, come acari e afidi, al quale è spesso soggetta, contrastandoli ricorrendo a rimedi naturali, tra cui ad esempio il piretro, l’olio di neem o quello di lino e il sapone molle, oppure a prodotti specifici. La pianta è anche incline alle malattie fungine, come muffe, oidio, ruggine e mal bianco, dovendo applicare in ottica preventiva trattamenti a base di polveri bagnabili. LEGGI TUTTO